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Per gli amanti dei trekking, cosa c'è di più appagante di abbinare (almeno) una ferrata con una notte in bivacco? Abbiamo raccolto una serie di itinerari che si sposano molto bene a essere percorsi spezzando la gita in due giorni con una notte pernottando in quota. Questa raccolta non è esaustiva. La nostra penisola ci concede innumerevoli itinerari e la fantasia e l'ambizione a salire ci può guidare in moltissime escursioni che non abbiamo segnalato in questa raccolta, ad esempio la salita al Monte Cavallo con la Ferrata Norina, la salita al Bivacco Bafile nel Gran Sasso o l'anello del Sorapiss con le Ferrate Berti e Vandelli giusto per citarne alcuni.
Per questa raccolta abbiamo cercato di unire una serie di itinerari di buon livello tecnico adatti a escursionisti esperti e ben allenati che si sentano a loro agio con uno zaino carico del materiale che serve a bivaccare almeno una notte.
Dopo la chiusura della Bindonvia che saliva al Rifugio Lorenzi lungo la Val Stunies, percorrere il Sentiero Attrezzato Dibona o la Ferrata Bianchi al Cristallo è diventata un’escursione assai più lunga e faticosa di quanto ci avesse abituato. La Val Stunies è da percorrere in salita (o eventualmente in discesa) lungo un ostico ghiaione che drena molte energie. Un’interessante alternativa è di lasciare l’auto al Passo delle Tre Croci di buon mattino, salire in direzione del Rifugio Son Forca e addentrarci lungo la Val Padeon lungo il comodo sentiero che senza pendenza eccessiva ci porta a intraprendere il Sentiero Attrezzato Dibona in salita. Percorriamo il lungo itinerario storico attraverso le trincee alternando tratti di sentiero normale a tratti attrezzati raggiungendo dopo una lunga giornata (ca 22 Km e 10 ore di itinerario) il locale invernale del Rifugio Lorenzi (rifugio gestito attualmente chiuso). Qui è possibile pernottare. La mattina seguente si percorre la Ferrata Bianchi che sale al Cristallo con un itinerario piacevole, senza colmare del dislivello in salita per iniziare la ferrata. La via attrezzata si sviluppa in cresta e non presenta eccessive difficoltà tecniche. Raggiungiamo la vetta del Cristallo per poi intraprendere la discesa che in parte ricalca la Ferrata Bianchi. Il rientro avviene lungo il ghiaione della Val Stunies fino a raggiungere il Rifugio Son Forca quindi il Passo delle Tre Croci.
Notevole escursione nelle Pale di San Martino. Sia che si utilizzino gli impianti di risalita sia che si salga a piedi, si deve raggiungere la stazione della funivia Col Verde da San Martino di Castrozza. Si percorre un ripido avvicinamento e si sale la stupenda Ferrata Bolver Lugli che ci conduce al Bivacco delle Fiamme Gialle sotto Cima Vezzana.
A questo punto avremo due alternative: pernottare al Bivacco Fiamme Gialle oppure salire a Cima Vezzana per poi scendere la breve Ferrata Gabitta d’Ignoti sul versante della Val Strut e pernottare nello spartano Bivacco Brunner.
In entrambi i casi si percorrerà il lungo nevaio della Val Strutt per poi percorrere il Sentiero delle Farangole in direzione del Rifugio Pedrotti quindi della stazione a monte della funivia con cui torneremo a San Martino di Castrozza.
La Ferrata del Lago è una ferrata recente costruita per raggiungere il Passo del Bottarello (o Sonningpass) che è confine di stato tra Italia e Svizzera vicino al Pizzo d’Andolla nell'alta Val d'Ossola. L’escursione è lunga e a tratti selvaggia, immersa in un ambiente molto interessante e poco battuto. Il lungo avvicinamento può essere spezzato pernottando al Rifugio Andolla oppure pernottando al Bivacco Varese posto a poche centinaia di metri dall’attacco della ferrata. La ferrata è recente e in ottimo stato di manutenzione. Al suo termine possiamo percorrere con vie alpinistiche le creste che conducono sul Pizzo Andolla o sul Bottarello. Il rientro avviene a ritroso per l’itinerario di andata.
A nostro modesto avviso una delle più belle escursioni con via ferrata di tutto l'arco alpino, in particolare se percorsa col bel tempo. Il panorama dal Monte Emilius è magnifico e spazia sui vari 4000 che contornano la Val d’Aosta. L’itinerario è tuttavia lungo e la ferrata Emilius non è da sottovalutare. Percorrerla in giornata è un’impresa ostica. Noi consigliamo di pernottare in uno dei rifugi oppure al Bivacco Federigo (ca 2900 m). Il bivacco è in quota e bisogna attrezzarsi di conseguenza. Si percorre la ferrata in cresta la mattina successiva per poi intraprendere il lungo rientro che ci riporta alla funivia quindi ad Aosta.
Storico itinerario nelle Alpi Marittime che sale a Cima Dronero vicino l’Oronaye nel cuneense. Itinerario lungo per avvicinamento e dislivello complessivo. Incontriamo ben tre bivacchi lungo l’itinerario: il Bivacco Enrico Mario, Il Nido d’Aquila e un ulteriore bivacco d’emergenza. Gli ultimi due sono da considerare come posti di emergenza. Il Bivacco Enrico Mario è attualmente non in perfette condizioni a causa di umidità e non ne è consigliato l'utilizzo. Tuttavia a poca distanza è presente il Bivacco Valmaggia del CAI sezione Dronero che è piuttosto recente. Entrambe queste soluzioni ci permetteranno di partire presto la mattina e terminare i tratti attrezzati (sia in salita che eventualmente in discesa) già nella tarda mattinata.
Sul confine Italoaustriaco nelle Alpi Carniche incontriamo la recente e impegnativa Ferrata di Torre Clampil vicino al Passo di Pramollo. Un interessante e impegnativo itinerario potrebbe essere composto dalla salita della Ferrata alla Torre di Clampil inclusa la salita alla vicina Torre Winkel. Passare in territorio austriaco per comodo sentiero che ci conduce nuovamente in territorio italiano al Bivacco Lomasti posto sul versante occidentale del Monte Cavallo. Il giorno seguente si rientra verso il Passo di Pramollo con la facile Ferrata Contin.
Itinerario impegnativo nelle Pale di San Martino. Se si pernotta al Bivacco Reali, posto poco dopo il termine della ferrata, si avrà il tempo necessario il giorno successivo per salire alla Croda Granda tramite la via normale. La ferrata è di media difficoltà con alcuni passaggi difficili. L’itinerario presenta tuttavia le maggiori difficoltà nella discesa che avviene per il Sentiero Alpinistico dei Vani Alti oppure per La Scaletta anch'essa non banale. Itinerario molto lungo e piacevole che si snoda in una delle parti più belle e meno battute delle Pale di San Martino.
Sul versante veneto del Gruppo delle Pale di San Martino possiamo percorrere la magnifica escursione all’Agner percorrendo la Ferrata Stella Alpina. L’itinerario è lungo e presenta un carattere decisamente alpino. Dopo un bell’avvicinamento si deve percorrere una difficile ferrata in salita e al suo termine avremo un impegnativo tratto di sentiero molto esposto (Lastoi) che richiede passo fermo. Raggiungiamo quindi il Bivacco Biasin posto a Forcella Pizzon. Suggeriamo di pernottare a questo bivacco e di salire in vetta all’Agner (tratti attrezzati esposti) il giorno seguente dove affronteremo anche una delicata discesa su un canalone con fondo sdrucciolevole. Itinerario grandioso e molto appagante.
Nell’angolo settentrionale del Gruppo del Brenta lontano dai turisti che affollano le sue vie più meridionali possiamo abbinare un bellissimo e impegnativo itinerario che parte dal Passo del Grostè e percorre ad anello tre vie attrezzate. Percorriamo inizialmente l’esposto Sentiero Attrezzato delle Palete fino a raggiungere la Val Gelada di Tuenno. La risaliamo in un ambiente austero e poco battuto fino a raggiungere i tratti verticali della Ferrata della Val Gelada. Percorsa questa via ci sposteremo sul versante occidentale raggiungendo un bivio. Terremo la destra per percorrere verso nord un tratto del Sentiero Alpinistico Costanzi. Questo tratto è esposto ma non difficile e raggiungiamo il Bivacco Fratelli Bonvecchio. Il giorno seguente percorriamo a ritroso l’ultimo tratto percorso il giorno precedente e procediamo in direzione del Passo del Grostè raggiungendo il Sentiero Attrezzato Vidi che ci condurrà nuovamente al Passo del Grostè da cui potremo prendere la funivia.
Lo Schiara è il monte principale delle Dolomiti Bellunesi ed è percorso in senso circolare da un trittico di vie ferrate molto belle e piacevoli. Raggiunto il Rifugio VII Alpini alla base dello Schiara iniziamo la salita della Ferrata Zacchi che ci condurrà al Bivacco della Bernardina poco sotto la Gusela del Vescovà. Si può pernottare in questo bivacco per poi concludere l’escursione il giorno seguente. Saliremo in vetta allo Schiara percorrendo la Ferrata Berti e scenderemo sul versante opposto con la Ferrata Piero Rosso (Marmol). E’ presente anche un bivacco vicino la Forcella Marmol.
Quest’ultimo itinerario proposto è da spezzare in 3 giorni con 2 pernottamenti. Nelle Alpi Giulie si snoda un itinerario magnifico ma molto impegnativo: la Ferrata Amalia. Alcuni la paragonano per lunghezza, impegno e ambiente alla Costantini sulla Moiazza. Il lungo itinerario ci conduce in vetta al Jof Montasio e ne aggira le pendici meridionali lungo due stupendi sentieri attrezzati. Noi proponiamo di spezzare l’itinerario in 2 pernottamenti. La prima notte passarla al Bivacco Suringar (ca 2500 m – ca 5h 30’ dal parcheggio) per poi salire il Canalone Findenegg e raggiungere il Jof Montasio in poco meno di due ore il giorno seguente.
Si scende sul versante meridionale per intraprendere la Scala di Pipan e poi in direzione est il Sentiero Attrezzato Leva fino a raggiungere la Cima di Terrarossa. Proseguiamo sempre in direzione est iniziando il Sentiero Attrezzato Ceria Merlone raggiungendo il Bivacco Vuerich (2530 m – ca 5/6 h dal Bivacco Suringar). Il giorno seguente si termina il Sentiero Attrezzato Ceria Merlone e da Forcella Lavinai dell’Orso si scende al parcheggio.
Per maggior informazioni su rifugi e bivacchi, suggeriamo di visitare il sito Rifugi-Bivacchi.
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Filippo Rosi
01/02/2019 alle 17:09Bella raccolta. L’unico itinerario in cui ho dormito in bivacco è stata la Ferrata ai Campanili del Latemar alcuni anni fa.