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Dopo un’estate coi moschettoni tra le mani, arriva l’autunno e inevitabilmente si deve circoscrivere le ferrate che si possono percorrere. Scendiamo di quota sia per il freddo che per le prime nevicate. D’altro canto, se i primi freddi e le giornate corte limitano alcuni itinerari, la scomparsa della calura estiva rende nuovamente percorribili alcuni itinerari a bassa quota. Raccogliamo in questo articolo 14 vie ferrate in ordine crescente di difficoltà che suggeriamo di percorrere appositamente nei mesi di Ottobre e Novembre.
Le Alpi Apuane sono una piacevole sorpresa ogni volta che si ha l'occasione di frequentarle. Il loro mix di selvaggio e ambiente alpino a pochi chilometri dal mare le rendono qualcosa di affascinante nonostante le basse quote a cui si sviluppano. I mesi autunnali sono i mesi più consigliati per percorrere, magari abbinandole, la Ferrata del Procinto e la Ferrata Salvatori alla Pania Forata. Il punto di partenza è il medesimo e con un piacevole itinerario ad anello si possono percorrere entrambe.
Nella zona di Lecco ci sono moltissime vie attrezzate. Alcune di queste si sviluppano a bassa quota e sono ideali nei mesi invernali. Salendo di quota, il Resegone offre alcuni bellissimi itinerari attrezzati. La Ferrata del Caminetto o Buco della Carlotta è una ferrata piuttosto facile che sale dal Passo Fò a Pian Serrada risalendo facili balze all'interno di caminetto. Attenzione alla nebbia che, nelle giornate ancora calde, tende a salire dalla pianura e peggiorare la visibilità.
La Ferrata dei Picasass si sviluppa in provincia di Verbania e sale sul versante occidentale del Lago Maggiore. Dalla ferrata si gode di una visuale magnifica sul Lago Maggiore lungo tutto il percorso che, generalmente, si mantiene di difficoltà modeste con un paio di passaggi più impegnativi raggiungendo in circa 2h 30' il Monte Camoscio sopra l'abitato di Baveno. Nel 2019 l'avvicinamento e il rientro della ferrata sono stati interessati dal crollo di alcuni alberi e serve attenzione lungo i sentieri.
Nella bassa Val di Susa incontriamo numerose vie ferrate che, con l'abbassarsi delle temperature, sono un piacere da percorrere. La Ferrata Carlo Giorda che sale alla Sacra di San Michele è una ferrata piuttosto lunga con un discreto dislivello che non presenta difficoltà tecniche di rilievo durante il suo percorso. Son presenti due ponti sospesi e al termine dell'escursione è possibile visitare la Sacra di San Michele che, tra le altre curiosità, si dice abbia ispirato Umberto Eco per il libro "Il nome della rosa".
Le Piccole Dolomiti al confine tra le province di Vicenza, Verona e Trento sono un piccolo angolo di dolomia a bassa quota. Hanno un microclima particolare e, nonostante non presentino i vertiginosi precipizi delle sorelle maggiori offrono pareti super per gli appassionati di montagna. D'estate sono spesso avvolte dalla nebbia che di pomeriggio sale inevitabilmente dalla pianura. L'autunno offre spesso la possibilità di percorrerle con maggiore stabilità di meteo. E' possibile abbinare molti itinerari in zona. Noi consigliamo la Ferrata Campalani che sale al Carega dal versante orientale.
La lunga ferrata Che Guevara che sale in Val di Sarche al Monte Casale si percorre idealmente nelle mezze stagioni. Suggeriamo di percorrerla nei mesi autunnali rispetto ai mesi primaverili a causa della possibilità, a seguito dello scioglimento della neve, di caduta sassi che non di rado si vedono cadere mentre si percorre la via. La via è molto bella, tuttavia lunga e con un rientro lungo e impegnativo.
La recente ferrata della Memoria al Vajont risale le balze che dalla gola a fianco della famosa diga salgono ripide e impegnative. La ferrata è atletica e serve un buono stato di allenamento per percorrerla. Ottima l'attrezzatura, moderna e in ottimo stato. Vista la bassa quota, Ottobre e Novembre sono tra i migliori mesi dove percorrerla.
Non lontano da Ballabio in provincia di Lecco incontriamo questa bella e impegnativa via ferrata che conduce al Monte Due Mani. La ferrata è composta da molte sezioni in cui è possibile aggirare con sentiero le sezioni che non si vogliono percorrere. In stile lecchese, è attrezzata con catena e richiede buona capacità di arrampicata. Il famoso Torrione della Discordia è la variante più impegnativa e difficile della via. Bello il panorama dalla vetta verso le Grigne e le prealpi Bergamasche.
Nell'alto appennino reggiano si sviluppa questa via piuttosto breve ma molto appagante, paesaggisticamente interessante e con un paio di passaggi non banali. L'avvicinamento avviene in ripida discesa verso il letto del Torrente Dolo e si risale una lunga lama di arenaria fino a tornare circa al livello del parcheggio dell'auto. Itinerario breve che si può abbinare alle vicine ferrate dell'appenino reggiano.
La ferrata di Camoglieres in provincia di Cuneo è una ferrata verticale, esposta e atletica. Si sviluppa a bassa quota vicino all'omonima frazione e sale una ripida parete di roccia con un itinerario adrenalinico e un lungo ponte sospeso che non ci farà mancare qualche brivido. L'itinerario è ci circa 3 ore 30 minuti con breve avvicinamento.
La Ferrata di Chiaronto in Val Varaita, provincia di Cuneo, è una ferrata moderna attrezzata in modo egregio con passaggi atletici da non sottovalutare. E' una ferrata che non sale nessuna vetta e presenta ponti sospesi, reti di cavi intrecciati da risalire, passaggi strapiombanti. Se da un punto di vista tecnico di arrampicata non si può parlare di vere e proprie difficoltà, richiede una buona forma fisica .
La ferrata Rocca dei Corvi è un gioiello semisconosciuto. Sulle Alpi Marittime, nella parte meridionale della provincia di Cuneo, la Rocca dei Corvi sale ripida in cielo. Sulle pareti di questo "fungo" sale un'impegnativa, esposta e adrenalinica via. Avvicinamento e rientro sono brevi rendendola ideale nei mesi autunnali.
La Ferrata Minonzio allo Zuccone Campelli si raggiunge dai Piani di Bobbio o, eventualmente con avvicinamento più lungo, dai Piani di Arteveggio in provincia di Lecco. La ferrata è di media difficoltà tuttavia generalmente esposta e con un paio di passaggi sicuramente più difficili. Il rientro avviene per un canalone che, in primavera, non di rado risulta coperto da neve rendendo più difficoltosa la discesa quindi ne consigliamo la percorrenza in autunno. Ovviamente si deve prestare attenzione a eventuali nevicate di inizio stagione invernale.
Una delle nostre ferrate preferite. La Gamma 2, la roccia del Resegone, la necessità di arrampicare, le oggettive difficoltà tecniche di alcuni passaggi e la soddisfazione nel finirla. Queste sono le sensazioni che si incontrano quando la si percorre. Una delle poche ferrate che meritano di essere percorse tante volte per studiarne ogni aspetto. Non adatta ai neofiti e non da sottovalutare da parte di nessuno. La Gamma 2 in autunno regala emozioni uniche prima del periodo invernale in cui la ferrata è generalmente chiusa. Nel 2019 la ferrata è stata chiusa per manutenzione straordinaria e restiamo in attesa che questa bella via venga riaperta. Agli appassionati suggeriamo la Ferrata allo Zucco Pesciola o la Ferrata al Monte Grona come due valide alternative di simile livello di difficoltà.
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Filippo Rosi
01/02/2019 alle 17:11Bella raccolta. La foto se non sbaglio è un passaggio del Sentiero Attrezzato del Re di Sassonia nella Alpi Giulia