La nostra penisola confina per tre quarti col mare mentre tutti i confini terrestri sono di fatto posti sul confine naturale dell'arco alpino. Con i nostri confini che corrono lungo il crinale, molte via attrezzate salgono fino a raggiungere, e talvolta superano, il confine di stato. Abbiamo raccolto i 25 itinerari di vie ferrate e sentieri attrezzati che raggiungono il confine di stato lungo il percorso. Questi itinerari sono generalmente itinerari di alta montagna di un certo impegno. Procediamo in senso orario
Una nota particolare sul raggiungere queste ferrate. Il confine italiano corre lungo il crinale alpino e queste vie attrezzate sono generalmente raggiungibili dai passi alpini. In estate sono, salvo sorprese, sgomberi da neve. Nelle mezze stagioni e, sicuramente, in inverno questi passi sono spesso coperti da neve. Se si decidesse di voler percorrere le vie ferrate in questione perchè ad esempio esposte a sud e sgombere da neve, è comunque necessario avere con sè le catene da neve o i pneumatici invernali per raggiungere il parcheggio.
Nelle Alpi Marittime è situata la storica Ferrata degli Alpini a Cima Dronero, vicino al Monte Oronaye, in provincia di Cuneo. Lungo itinerario (oltre le 7 ore) che risale una ferrata di stampo classico, arrampicabile con passaggi di media difficoltà e alcune esposte scale che ci conducono a oltre 3000 m. Una caratteristica unica di questa ferrata sono alcuni vecchi infissi risalenti alla prima metà del '900 che si trovano solo in questa via attrezzata.
Nel 2018 è stata completata la salita attrezzata che da Claviere porta in vetta allo Chaberton. La ferrata è composta dal abbinamento di 3 vie attrezzate: dal livello del fiume si sale innanzitutto la Ferrata della Batteria Bassa, quindi la Ferrata della Batteria Alta e dopo un tratto di collegamento si procede su una via di cresta che conduce al forte militare dismesso dello Chaberton. Escursione lunga, impegnativa e di assoluto valore. Da percorrere allenati e in buone condizioni meteo.
In Val d'Aosta sul confine tra Italia e Svizzera si sviluppa una magnifica ferrata di cresta che dal Colle di Crete Seche taglia la cresta di confine per circa 800 metri lineari lungo un itinerario emozionante con panorami da favola sul versante italiano e sui ghiacciai presenti sul versante svizzero. Notevole l'ometto di 2 metri (!) al confine e di un gabbiotto dismesso per le guardie di confine. La ferrata termina a Punta di Oyace dopo 1 ora e 30 minuti dall'attacco.
Sul versante orientale del Monte Rosa a monte della funivia che collega Staffa (Macugnaga) al Passo di Monte Moro si sviluppa un'aerea ferrata costruita dalle Guide di Macugnaca su Punta San Pietro. La ferrata è piuttosto breve (1h) ma varia e ottimamente attrezzata. Si trova a circa 3000 m e alcuni passaggi risultano adrenalinici (il ponte sospeso è generalmente ben ventilato..) e serve un minimo di esperienza di ferrate. Magnifico il panorama sul Massiccio del Rosa e sui ghiacciai del versante svizzero.
La recente Ferrata del Lago in provincia di Verbania collega il fondo valle italiano con il Passo del Bottarello risalendo alcune placconate facendo uso di infissi e alcune lunghe scale metalliche. L'escursione è molto lunga e si possono utilizzare il Rifugio Andolla o il Bivacco Varese come punti d'appoggio. Dopo un lungo avvicinamento (ca 4h 30') si attacca la ferrata che dura circa un'ora e conduce al Passo del Bottarello (Sonningpass). Per gli alpinisti esperti è possibile intraprendere due sentieri alpinistici di cresta per raggiungere il Bottarello e il Pizzo Andolla sui due versanti del Passo. Il rientro avviene a ritroso per l'itinerario d'andata.
Questa ferrata non è esattamente al confine, bensì vicina al confine del Passo del Sempione sul versante svizzero. La ferrata è moderna, atletica ed esposta. Non risale un vero e proprio monte ma un'aerea parete di granito. Ferrata che include un bel ponte sospeso e alcune placche verticali attrezzate con infissi piuttosto vicini. Curiosità: lungo la ferrata è possibile fare una donazione spontanea per la manutenzione della via.
Dal versante svizzero del confine, si può salire al Monte Generoso, da Mendrisio in Canton Ticino. La ferrata è piuttosto breve e, tranne un passaggio, elementare. Il passaggio di maggior impegno è un breve ma esposto traverso tra due scale. Molto bello il panorama dalla vetta del Monte Generoso.
Magnifico itinerario d'alta quota in Valle Aurina, provincia di Bolzano. Questo itinerario è lungo e termina al nuovo Rifugio del Sasso Nero. Per raggiungere il rifugio è generalmente possibile percorrere o la ferrata del camino o la ferrata del ghiacciaio. Recenti frane sulla ferrata del camino ne sconsigliano la percorrenza anche a causa del danneggiamento subito da alcune scale. La ferrata del ghiacciaio ha l'unico inconveniente di dover essere localizzata durante la salita. Dal rifugio è possibile raggiungere salite al Sasso Nero raggiungendo lungo la salita il confine di stato tra Italia e Austria. Necessari i ramponi per salire al Sasso Nero (2h ca dal rifugio).
Magnifico itinerario di cresta che si sviluppa lungo il confine di stato con l'Austria nella provincia di Belluno. Itinerario aereo e di modesta difficoltà tecnica che tuttavia richiede passo fermo e buona forma fisica per il dislivello. Magnifico il panorama sulle Alpi Carniche sia sul versante italiano che austriaco. Possibilità di concludere l'itinerario salendo al Cavallino.
Il Monte Palomino ha due croci: una piccola sul versante italiano e una più grande sul versante austriaco. Con la bella Ferrata del Camoscio è possibile salire sul versante sud est del Palomino e raggiungere entrambe le croce. La parte attrezzata della via è molto piacevole, arrampicabile e di media difficoltà. Terminata la ferrata si è nella cresta che conduce in vetta. Partenza dalla Val Visdende in provincia di Belluno.
La Ferrata Sartor è una via attrezzata che, partendo dal Rifugio Calvi vicino alle Sorgenti del Piave in provincia di Belluno, sale al Monte Peralba, una delle principali vette delle Alpi Carniche. La ferrata è di media difficoltà e termina a circa 30 minuti dalla vetta del Peralba. Il rientro avviene per la ripida ed esposta via normale che conduce per un breve tempo sul versante austriaco del Passo Sesis.
Come l'itinerario precedente, il punto di partenza è il Rifugio Calvi raggiungibile dalle Sorgenti del Piave in provincia di Belluno. La ferrata che sale al Chiadenis è molto interessante dal punto di vista ferratistico. La salita avviene per una ferrata che sale dal versante nord austriaco e, raggiunta la vetta, si scende per il versante meridionale con discesa non banale ed esposta. Itinerario ideale da abbinare in una due giorni con punto d'appoggio nel Rifugio Calvi e salita al Perabla con la Ferrata Sartor.
La salita al Coglians è una delle più impegnative delle Alpi Carniche e in generale è una salita molto impegnativa dal punto di vista fisico e atletico. La salita inizia dal Rifugio Tolazzi sul versante italiano in provincia di Udine. Ripido avvicinamento passando per il Rifugio Lambertenghi ed entrata in Austria dal Passo Volaia. Si aggira il Coglians in territorio austriaco per poi attaccare, dopo aver attraversato un nevaio, la difficile ed esposta ferrata. Passaggio chiave su un esposto e atletico traversa. Lungo rientro dal versante italiano.
Dal Passo di Monte Croce Carnico in provincia di Udine si possono attaccare due ferrate molto interessanti. L'itinerario più difficile e impegnativo è la Ferrata Senza Confini che sale alla Creta di Collinetta salendo una prima sezione su una placca e diedro molto levigati e impegnativi. Successivamente si percorre una difficile cresta. Itinerario impegnativo.
Sempre dal Passo di Monte Croce Carnico, si può salire una bella ferrata che, dal versante austriaco. L'itinerario ha una valenza storica ed è dedicata al militare e alpinista austriaco Steinbergerche guidò un attacco durante la Prima Guerra Mondiale salendo dal versante in cui si sviluppa la via. La ferrata si ricongiunge alla via normale in una forcella dove si innesta anche la Ferrata Senza Confini.
Il Sentiero Attrezzato Cuestalta sale all'omonimo monte posto sul confine italo-austriaco. L'itinerario raggiunge il Passo Pecol di Chiaula e scende sul versante austriaco per poi salire a Punta Medatte. Da questo tratto si prosegue in cresta percorrendo un sentiero molto panoramico e attrezzato nei tratti più esposti. Si raggiungono un paio di forcelle e, senza eccessive difficoltà, si fa rientro Malga Pramosio in provincia di Udine.
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Filippo Rosi
01/02/2019 alle 17:07Appena riesco vorrei andare nelle Alpi Carniche a fare alcune delle ferrate indicate. E’ una zona che mi manca…