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Il casco è un dispositivo di protezione individuale obbligatorio per le Vie Ferrate. Purtroppo accade di vedere escursionisti salire vie ferrate senza indossare un casco e questa è una grave mancanza in termini di sicurezza. Chi frequenta la montagna sa quanto sia reale e frequente il rischio di caduta sassi dall’alto. Inoltre, il casco ha una particolare importanza nelle vie ferrate a causa delle protuberanze della roccia e degli infissi metallici che andremo a incontrare durante la salita. In questo breve articolo andremo a presentare la funzione del casco nelle vie ferrate e i motivi per cui è obbligatorio indossarlo. Inoltre analizzeremo le differenze tra i principali caschi presenti sul mercato cercando di aiutare nella scelta dei caschi in base ai diversi utilizzi che ogni individuo potrebbe farne.
Per un motivo non chiaro, si tende talvolta a reputare il casco superfluo. Questo accade non solo in montagna. Fino a una ventina di anni fa era un optional indossare il casco mentre si guidava un motorino. Oggi è uguale per la bicicletta. Il casco aiuta a salvarsi la vita in caso di impatti ed è da cestinare l’idea che avere il casco ci rende meno fighi. Ribadiamo chiaramente un concetto: percorrere le vie ferrate senza casco è sbagliato e pericoloso.
I caschi per alpinismo e arrampicata seguono le normative europee CE EN 12492 riguardo la resistenza agli urti. I modelli recenti hanno raggiunto design e leggerezza che ne rendono l’utilizzo veramente comodo. I caschi per attività in montagna sono regolabili in più direzioni per aderire alla nostra testa e salvarci la vita in alcune situazioni che andremo a presentare.
Sotto alcuni aspetti le vie ferrate assomigliano più a percorrere una via alpinistica che un tiro di arrampicata in falesia. Andremo in quota, percorreremo tratti di roccia che possono non essere saldamente attaccati alla parete. Escursionisti che ci precedono potrebbero inavvertitamente smuovere sassi che diventano in pochi secondi proiettili per chi segue. Non solo, a volte gli animali che sono sopra di noi muovendosi spostano sassi senza considerare naturalmente chi è sotto. Un sasso che cade da qualche metro sopra di noi può avere conseguenze fatali. Per il pericolo di caduta sassi, noi consigliamo di indossare il casco già durante la fase di avvicinamento.
Non solo i sassi. Se capita di cadere in via ferrata, non è detto che cadremo seguendo solo la forza di gravità. Un serio pericolo è un ribaltamento durante la caduta col rischio di sbattere la testa contro la roccia.
Infine, durante la progressione capita piuttosto di frequente di non vedere asperità della roccia e di sbattervi contro, specialmente nei camini o nelle fessure. Per questi motivi, il casco è assolutamente necessario quando percorriamo una via ferrata.
La principale differenza tra i caschi da alpinismo presenti sul mercato è riguardante la loro produzione, da cui ne deriveranno alcune caratteristiche intrinseche:
I caschi a schiuma sono completamente prodotti in polipropilene e, in termini di sicurezza a 360 gradi, offrono maggiori sicurezze specialmente per scontri laterali. I caschi a calotta sono generalmente più pesanti e per la maggior parte degli utilizzi offrono buoni standard di sicurezza.
Nello scegliere il casco, oltre alla tipologia (calotta rigida o schiuma) i fattori importanti da considerare sono il peso, la ventilazione, la protezione laterale e infine il prezzo.
Il peso del casco influisce nell’utilizzo prolungato sul comfort così come la ventilazione. I caschi più recenti hanno pesi contenuti rispetto ad alcuni anni fa. I caschi a schiuma sono più leggeri e più ventilati.
Attenzione anche alla possibilità di regolazione per far aderire la nostra testa con rotella o con una fibbia da stringere. Se si pensa di fare escursioni notturne o in gallerie (come ad esempio la Ferrata Lipella alla Tofana di Rozes o la Ferrata della Memoria al Vajont), è comodo avere un casco che abbia ganci a cui attaccare una pila frontale.
Esistono caschi appositamente progettati per la forma della testa femminile e dei bambini. I caschi spesso hanno una taglia che è opportuno valutare prima dell’acquisto. Talvolta le taglie M/L sono per gli uomini adulti e le taglie S/M per le donne adulte e i bambini.
Per chi farà un utilizzo saltuario del casco e per vie non lunghe, consigliamo di valutare un casco con calotta rigida. Questi caschi avranno un costo più contenuto rispetto a quelli a schiuma, sebbene più pesanti e meno ventilati. Tra i vari modelli base in commercio, segnaliamo:
Più leggeri e ventilati pur sempre a calotta rigida, segnaliamo
Per le persone che ne faranno un uso prolungato e frequente, consigliamo invece un casco in schiuma. Questo casco risulterà più leggero e ventilato. Tra i vari modelli in commercio, segnaliamo:
Per escursioni lunghe dove lo zaino è pieno e percorriamo un tratto di via ferrata lungo l'itinerario - ad esempio in un itinerario con notte in bivacco - potrebbe essere utile legare il casco allo zaino esternamente. Alcuni zaini hanno fettucce apposite. Se non sono presenti, potrebbe essere comoda una sacca portacasco, come questa della Mammut o questa della Millet
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Come indicato sopra, per alcune ferrate con gallerie può essere necessario avere con sé una torcia frontale da allacciare al proprio casco. Esistono moltissimi modelli in commercio e una fascia di prezzo che varia da pochi euro a oltre 50 Euro. Tralasciamo in questo articolo i modelli economici. Se si vuole acquistare qualcosa di professionale, suggeriamo i modelli di Black Diamond Cosmo o Storm così come di Petzl i modelli Tikkina e Actik.
Infine, per gli appassionati dei video durante le escursioni, si potrebbe considerare l'acquisto di una camera GoPro da allacciare al proprio casco con apposita cinghia
.
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Filippo Rosi
17/05/2019 alle 10:37Grazie per le utili informazioni