Tra le attrezzature che si utilizzano per percorrere le vie ferrate talvolta si vedono rinvii, longe, moschettoni a ghiera o simili attrezzature. Queste attrezzature tipiche dell'arrampicata e delle vie alpinistiche vengono utilizzate per simulare una sosta durante una via attrezzata. Approfondiamo assieme le varie soluzioni con cui potremmo sostare in una via ferrata senza dover utilizzare la fune metallica.
Il set obbligatorio da ferrata è composto da 3 elementi indispensabili per percorrere le vie in modo sicuro:
Questi 3 elementi sono necessari per garantire la nostra incolumità durante gli eventi più pericolosi che possono avvenire in ferrata: una caduta o la caduta di sassi.
E’ un’ottima idea portare con sé anche un paio di guanti da arrampicata per evitare abrasioni alle mani. Personalmente, li porto sempre con me ma li indosso solo nei mesi invernali, quando so che ci son lunghi tratti di discesa (es. Ferrata Tomaselli) oppure dove serve trazionare significativamente sul cavo per la progressione (es. Ferrata Tabaretta o Ferrata Pisetta). Negli altri casi preferisco avere le mani libere per avere maggiore sensibilità e poter utilizzare gli appigli per le mani e salire arrampicando senza trazionare il cavo.
Come indicato in questo articolo, l’imbraco, il kit da ferrata, il casco e i guanti sono l’attrezzatura minima che ogni ferratista porta con sé durante le salite. C’è un altro componente dell’attrezzatura non obbligatorio che può risultare davvero utile e in alcuni casi toglierci da situazioni scomode o potenzialmente pericolose: una longe per simulare una sosta.
Tra le varie caratteristiche che differenziano una via ferrata da una via di arrampicata, il fatto di non poter essere calati se non si riesce a procedere è una delle principali differenze. Se mentre faccio un tiro di arrampicata non riesco a salire un passaggio posso generalmente scendere. La manovra potrebbe non essere comoda ma generalmente si riesce. Oppure farmi parancare e risalire il passaggio. Iniziare una ferrata significa avere la consapevolezza che la si dovrà terminare perché spesso è più difficile (e pericoloso) scendere rispetto a salire.
In ferrata abbiamo il cavo metallico che ci aiuta nella progressione - diranno alcuni. Questo è corretto ma se si progredisce solo trazionando il cavo si corre il serio rischio di bruciarsi le braccia peggiorando le cose. Bruciarsi le braccia può essere molto deleterio in alcune salite dove i tratti strapiombanti si susseguono e richiedono una buona resistenza per completare la via (es. la Ferrata Falconera, la Ferrata delle Guide di Gressoney). In queste situazioni ci può venire in aiuto una longe che simuli una sosta e ci permetta di riposare le braccia.
Una situazione diversa in cui può tornare utile simulare una sosta è il traffico in ferrata. Avere davanti a noi qualcuno in difficoltà ci può rallentare e potrebbe obbligarci a sostare e attendere in posizioni non comode. A me successe mentre percorrevo la Ferrata del Monte Penna in Appennino Reggiano dove una signora era bloccata nel passaggio strapiombante e il suo compagno stava cercando di farla risalire con uno spezzone di corda e un paranco.
Esistono molte soluzioni per simulare una sosta durante una via ferrata, vediamone alcune.
Chi arrampica sa che in alcune falesie non ci sono moschettoni o ghiere di calata bensì anelli saldati. In questi casi si dovrà fare la Manovra per farsi calare. In questo caso spesso ci si allongia agli spit della sosta con una serie di rinvii agganciati tra di loro e collegati all’anello dell’imbraco. Generalmente se ne usano 2. Il tutorial video sotto spiega la manovra e indica come costruire una catena di rinvii. Avendo con sé alcuni rinvii (consiglierei 3) ci si può allongiare al cavo, ai fittoni o agli infissi delle vie ferrate per appendersi temporaneamente.
Non avendo esigenze particolari, consigliamo rinvii economici come questi due modelli:
Nella mia opinione, il principale pro di questa soluzione è che si ricicla qualcosa che, se si arrampica, si ha a disposizione. Il principale contro è che in alcune situazioni (es: tratto strapiombante) in cui si è in difficoltà, costruire la catena di rinvii può risultare complicato per lo stato di stress e di fatica in cui si è in quel momento. Infine, i rinvii non sono bloccanti e se colpiti accidentalmente in determinati modi potrebbero aprirsi. E’ una situazione remota e il rischio comunque circoscritto essendo legati con il kit da ferrata e dissipatore.
Una soluzione sicuramente più comoda è di avere con sé un cordino di dyneema (vedi sotto immagine), kevlar o dinamico.
Ne esistono di varie lunghezze in commercio. Spesso sono già cuciti o si potrebbero anche costruire da spezzoni che poi andremo a legare con nodo doppio inglese o nodo doppio delle guide (vedi sotto video). Colleghiamo con nodo a strozzo (o bocca di lupo) il cordino all’anello dell’imbraco sotto il set da ferrata e sull’estremità opposta inseriamo un moschettone, idealmente a ghiera. Una soluzione consigliata è di fare un nodo barcaiolo attorno al nostro moschettone così che questo resti fermo a un’estremità e non penzoli lungo il cordino.
Una precisazione necessaria: dovremmo sempre preferire un moschettone a ghiera rispetto a un moschettone normale perché si evitano rischi di aperture accidentali. Se si utilizzasse un moschettone normale, il rischio (tuttavia remoto in questo utilizzo) rimane comunque circoscritto grazie al kit da ferrata che ci protegge in caso di caduta.
Questa soluzione ha il vantaggio di essere pronta per l’uso in situazioni di necessità. Il principale svantaggio è che il cordino ha una lunghezza fissa e in alcune situazioni converrà avere un cordino piuttosto lungo (es: traversi con la fune all’altezza del viso come nella Ferrata Tabaretta o Piazzetta). In altre situazioni potrebbe converrà invece avere un cordino più corto (es: scala strapiombante con staffe o cambre come nella Ferrata delle Guide di Gressoney).
Se si opta per questa soluzione, consigliato una fettuccia o un cordino dinamico di lunghezza 60 cm, come ad esempio:
Esistono in commercio alcune longe di lunghezza regolabile che hanno mitigato i limiti di questa soluzione, ad esempio:
per citarne due. Hanno tuttavia lo svantaggio che la lunghezza si deve regolare proprio in quel momento di bisogno e talvolta si rischia di essere poco lucidi in quel momento.
Per ovviare ai problemi sia della catena di rinvii che della soluzione con un moschettone singolo, si può costruire un cordino che ci permetta di avere due diversi anelli con lunghezze diverse – una più lunga adatta a traversi o cenge e l’altra più corta adatta a infissi in tratti verticali. Il tutorial video sotto spiega chiaramente come eseguirlo. Ovvero, da un cordino creare due annelli, sfalsare quello più vicino all’imbraco e legare con due nodi barcaioli le ghiere. A questo punto li si può collegare ai porta oggetti dell’imbraco oppure alla fettuccia pettorale dello zaino.
Il pro principale di questa soluzione è che si hanno due longe subito disponibili della lunghezza ideale per simulare una sosta sia in traverso che su parete con infissi. Per questa soluzione possiamo comprare cordini da costruire oppure precuciti. Tra i precuciti, comunque di una lunghezza di circa 120 cm, suggeriamo:
L’azienda italiana Climbing Technology ha prodotto una Fettuccia a Y che svolge egregiamente la funzione indicata sopra con cordino e due moschettoni senza la necessità di dover costruire gli anelli sfalsati e i barcaioli attorno ai moschettoni.
E’ una fettuccia precucita con due longe di lunghezza diversa e un innovativo sistema di collegamento all’anello dell'imbrago.
Personalmente ho trovato questa soluzione come la migliore per praticità tra quelle disponibili e la utilizzo un paio di anni senza problemi.
Oltre la fettuccia sono necessari due moschettoni a ghiera. Per evitare che creino problemi nella catena, i moschettoni devono essere piuttosto sottili e non grandi (come quelli adatti ai portamateriali). Ad esempio, consigliamo il CT Pillar, il Camp Orbit Lock oppure il Camp Oval Lock.
Le soluzioni indicate nell’articolo non sostituiscono il set da ferrata completo di dissipatore. Il set da ferrata è il dispositivo che ci deve salvare la vita in caso di caduta e che dissipa l’energia che si genera in caduta. Per approfondimenti leggi l’articolo sul Fattore di Caduta in Ferrata. La longe o catena di rinvii serve esclusivamente per aiutarci a simulare una sosta in un passaggio dove altrimenti dovremmo attaccarci alla fune metallica e quindi stancare le braccia, come può avvenire in passaggi difficili, ingorghi durante la salita oppure semplicemente per scattare una foto.
Grazie alla Guida Alpina Carlo Alberto Montorsi di WBGuides per i video esplicativi che abbiamo inserito.
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Paolo Bonandrini
15/03/2021 alle 15:59Come sempre l articolo è ben fatto!! Mi permetto solo di aggiungere che molti kit da ferrata prevedono un anello (vicino al dissipatore) su cui si può agganciare un moschettone e agganciarsi al cavo o a una staffa per riposare.
marcomanara27
24/07/2019 alle 11:36Bravi !! Giusto dare info di questo tipo . La sicurezza sempre per prima cosa . Personalmente uso e faccio usare a mio figlio e moglie, cordino che al bisogno aggancio all’anello di servizio dell’imbrago, e poi moschettone nell’asola del nodo delle guide alla lunghezza necessaria, agganciato al cavo o fittone o piolo o staffa …. .
Molto utile .
Filippo Rosi
01/02/2019 alle 17:08Articolo molto utile.