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La pandemia ha portato un aumento dello stress nella vita di tutti e quest’anno la voglia di vacanza è tanta, molte persone la stanno programmando da tempo. Una vacanza all’insegna del relax totale, in cui sentire la quotidianità lontana. L’Alto Adige è da sempre una delle mete più ambite per chi ama stare nella natura e in particolare lo è la Val Venosta, territorio che si estende nella parte occidentale della regione per un raggio di 80 Km che va da Naturno presso Merano fino al Passo Resia. Tra meleti, ghiacciai, luoghi incontaminati, sono diversi gli hotel in val Venosta dove poter staccare la spina, tutti immersi nel verde e ognuno con una propria particolarità.
La parola “vacanza” indica uno stato di sospensione. In Val Venosta si avverte il lento passare del tempo, un tempo cui potersi riconoscere e ritrovare. In uno stato di sospensione.
È possibile fare ferrate in Val Venosta, in sospensione tra montagne e paesaggi incontaminati. L’area migliore è quella dell’Ortles compresa tra il Monte Ortles (con i suoi 3905 m s.m.l la vetta più alta dell’Alto Adige) e il Parco Nazionale dello Stelvio, uno dei più estesi tra i terreni protetti d’Europa.
L’Ortles non è la sola montagna di questa area a superare i 3000 metri (solo intorno a Laces sono più di 20) e questo rende la zona particolarmente adatta alle ferrate. Di percorsi c’è ne sono per tutti i gusti, vediamone alcuni!
La Ferrata Tabaretta è una delle più impegnative e belle d’Europa ed è un must per chi ama arrampicare, grazie alla vista sull’Ortles e i molti punti ripidi. Si tratta di quasi 10 Km da percorrere in un tempo medio di 3 ore e mezza, con un dislivello complessivo di quasi 3000 metri.
La Via Ferrata Croda di Cengles è anch’essa molto difficile e suggestiva, essendo particolarmente esposta. La difficoltà è simile a quella della Tabaretta.
Alla portata di tutti è invece la Ferrata Trafoi, adatta anche a ragazzi e principianti. Si percorre circa un km in 25 minuti con un dislivello di 1613 m all’interno del Parco dello Stelvio. Non mancano le strutture cui appoggiarsi e rifocillarsi.
Come si può vedere le opzioni sono diverse, tenendo presente una cosa: se siete in un gruppo dove non tutti sono interessati ad arrampicare, sentieri ed escursioni non mancano, con la possibilità di ritrovarsi poi più tardi presso la struttura alberghiera.
Uno dei simboli dell’alta val Venosta è il campanile del paese di Curon che spunta dalle acque del lago di Resia. Durante i mesi invernali, quando le acque diventano ghiacciate, è possibile raggiungerlo a piedi.
D’estate l’effetto è di un posto in cui la storia si è fermata. Le strutture alberghiere presenti in questa zona ne raccontano le vicende e l’atmosfera. I colori cristallini del lago, con cui ben si sposano quelli della torre campanaria, sono perfetti per rilassare lo sguardo e fare passeggiate lungo i percorsi naturalistici presenti, perfetti anche per chi ama la mountain bike.
Possiamo dunque affermare che la Val Venosta è un luogo predisposto al relax, grazie alle sue strutture e alla natura magnifica.
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