Sebbene sembri a primo impatto anacronistico è utile distinguere le vie ferrate dai sentieri attrezzati. Come accade del resto nella vita di tutti i giorni, fraintendere il significato delle parole può portare a situazioni spiacevoli, talvolta di vero e proprio pericolo personale per sé e per gli altri. Cerchiamo quindi di far chiarezza sul significato specifico dei due termini utilizzati di frequente in montagna e, nello specifico, nel nostro sito.
Partiamo dalla definizione sintetica indicata dal CAI:
“Insieme di strutture e attrezzature fissate e/o realizzate artificialmente su una parete rocciosa per facilitarne la salita in sicurezza. Tale azione, senza la presenza e l’utilizzo delle strutture artificiali, necessiterebbe della conoscenza e dell’impiego di tecniche di arrampicata in cordata con attrezzature individuali alpinistiche (chiodi da roccia, corde e moschettoni) o a corpo libero”.
Partendo da questa definizione universalmente valida cerchiamo di elaborare qualche approfondimento.
Innanzitutto, per parlare di una via ferrata si deve avere una serie di strutture e attrezzature fissate su una parete rocciosa. Queste attrezzature sono divisibili in due categorie:
Senza la presenza almeno delle strutture di autoassicurazione non si può parlare di via ferrata.
La seconda parte della definizione offerta dal CAI è tuttavia la discriminante per distinguere le vie ferrate dai sentieri attrezzati. Nelle vie ferrate, la presenza delle attrezzature metalliche offre sostegno a una progressione che altrimenti sarebbe di tipo alpinistico e richiederebbe capacità di arrampicata. Prestando attenzione alle parole si può intuire che non è l’esposizione o la sensazione di vuoto a distinguere una via ferrata da un sentiero attrezzato. Di fatto una via ferrata potrebbe svilupparsi al livello del pelo dell’acqua di un torrente, come avviene ad esempio per alcune ferrate in orridi o forre, e la progressione in questi tratti richiederebbe capacità di arrampicata senza le strutture metalliche.
I sentieri attrezzati includono strutture e attrezzature metalliche per rendere più agevoli e sicuri tratti di sentieri escursionistici che, per esposizione, dislivello, fondo del terreno o in specifiche situazioni atmosferiche, risulterebbero troppo esposti e potenzialmente pericolosi. I sentieri attrezzati non richiedono capacità di arrampicata e non presentano tratti verticali se non brevi e di difficoltà modesta.
Non si deve assolutamente sottovalutare la percorrenza di un sentiero attrezzato. Non di rado alcuni sentieri attrezzati sono emozionanti e richiedono la massima attenzione nell’essere percorsi. Tuttavia, manca l’aspetto della verticalità, dell’arrampicata vera e propria. Non di rado alcuni sentieri attrezzati suscitano più apprensione di alcune vie ferrate facili. Mi vengono in mente alcuni esempi di sentieri attrezzati tutt’altro che elementari come ad esempio il Sentiero Attrezzato Leva nelle Alpi Giulie, il Sentiero Attrezzato delle Palete nel Brenta oppure il Sentiero Attrezzato Bonacossa nei Cadini di Misurina.
Siamo nelle Tofane sopra Cortina e dal Rifugio Pomedes possiamo intraprendere due itinerari dal nome pressoché uguale che sicuramente avrà confuso non pochi escursionisti. Saliamo a Punta Anna con la Ferrata Olivieri o raggiungiamo il Rifugio Ra Vales sotto la Tofana di Mezzo col Sentiero Attrezzato Olivieri?
Parliamo di due itinerari che, nome a parte, variano significativamente. La Ferrata Oliveri è un itinerario magnifico, verticale, arrampicabile in alcuni tratti, tecnico e difficile in altri (vedi sotto l’esposto spigolo a metà itinerario). Per percorrere questa ferrata serve allenamento e preparazione. Ci sentiamo ad esempio di sconsigliarlo a neofiti e famiglie con bimbi o ragazzi giovani.
Il Sentiero Attrezzato Oliveri è uno dei più bei sentieri attrezzati che abbiamo percorso, non solo per la vista. Il sentiero è a tratti esposto e richiede piede fermo e buona gamba. Tuttavia, la parte verticale dell’itinerario è molto contenuta (un paio di salti di pochi metri) e generalmente sostenuto da scale metalliche che annullano le difficoltà tecniche. Questo itinerario può essere intrapreso da persone che vogliano avvicinarsi alle vie attrezzate, ovviamente osservando tutte le norme di sicurezza e utilizzando tutte le attrezzature del caso.
Che si tratti di via ferrata o di sentiero attrezzato, essendo in montagna serve sempre cautela, preparazione e consapevolezza sia dei propri limiti che delle difficoltà dell'itinerario. E' fondamentale sapere le caratteristiche dell'itinerario che si va a percorrere e valutare il più oggettivamente possibile se si è in gradi di percorrerlo in sicurezza. Chiarire le differenze tra via ferrata e sentiero attrezzato può aiutare a capire meglio le caratteristiche di un itinerario.
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Filippo Rosi
07/09/2019 alle 16:34Distinzione utile che a volte trae in inganno.