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Lo Stretto di Messina è una traversata imprescindibile per chi desidera raggiungere la Sicilia partendo dalla Calabria.
Le motivazioni alla base di tale necessità possono essere molteplici, che si tratti di lavoro, di una vacanza o per motivi strettamente personali poco conta. Le corse per la tratta in questione sono quotidiane, in più fasce d’orario. Naturalmente, molto più frequenti sono le corse nel periodo primaverile ed estivo, ma anche durante il periodo invernale le varie compagnie di navigazione garantiscono i collegamenti.
Il tempo della percorrenza per raggiungere la città di destinazione, ossia Messina, varia in base alla navigazione, alla data ed all’orario scelto per il viaggio. In linea di massima, però, la traversata non dura più di 40 minuti.
E’ possibile ottenere informazioni sul costo traghetto Villa San Giovanni Messina con auto, e successivamente acquistare il biglietto direttamente online, inserendo i propri dati e quelli del veicolo che si deve imbarcare.
L’effetto Fata Morgana è un fenomeno ottico che si verifica guardando la costa siciliana dal litorale calabrese. La situazione inversa è impossibile che si verifichi.
Di cosa si tratta? Di una particolare quanto insolita forma di miraggio. Tale fenomeno, tramandato dai Normanni, è conosciuto anche all’estero e principalmente si può osservare lungo lo Stretto di Messina.
Il nome Fata Morgana rimanda, inevitabilmente, al personaggio della mitologia celtica artefice delle visioni fantastiche ed illusorie dei marinai, i quali erano certi di vedere castelli e grosse costruzioni quando, in realtà, non vi era nulla se non la morte che li attendeva.
Il nome Morgana è di origine bretone e tradotto vuol dire fata delle acque.
Come tradizione richiede tale fenomeno ha portato alla nascita di due leggende popolari.
The prima deve le sue origini alla fantasia e creatività di poeti e scrittori che, cercando di spiegare tale fenomeno, hanno attribuito alla fata fantastiche costruzioni ricche di torri che apparentemente si materializzavano dinanzi agli occhi dei naviganti.
The seconda credenza popolare, diffusa in Italia e nelle aree dello Stretto, è fondata su basi storiche. Vale a dire le invasioni barbariche. Infatti, si tramanda che un re barbarico giunto in Calabria scorse le coste della Sicilia e si impegnò per cercare di comprendere come avrebbe potuto raggiunger quel che i suoi occhi vedevano. La fata tese, allora, al conquistatore una trappola. Diminuì notevolmente la distanza reale ta le due coste, facendo sì che il re si tuffasse nella piena convinzione considerata la distanza ravvicinata di riuscire nell’impresa di attraversare lo Stretto a nuoto. Quando fu in acqua il re borbonico si rese conto dell’illusione ottica di cui era stato vittima e che gli costò la vita.
La città, che può fregiarsi di tale titolo dal 12 aprile 2005, rientra tra i terminal più importanti del traghettamento per la Sicilia. Punta Pezzo è il punto più prossimo della Calabria alla Sicilia e costituisce il punto più a nord del versante calabro dello Stretto.
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