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Amus Posfida
23/10/2021 at 20:19Questa è sicuramente una delle mie ferrate preferite fatte fino ad ora, ne ho fatte una dozzina in totale, non molte, ma questa sorge in un contesto naturalistico da sogno, penso uno dei paesaggi più belli che abbia mai visto, a parte per una fabbrica che si vede in lontananza e un traliccio che spezzano molto quella sensazione di paesaggio incontaminato. La ferrata non è assolutamente difficile ma già da subito ti fa capire che se si soffre di vertigini forse è meglio evitarla; questa parte con un brevissimo tratto in orizzontale che però porta in quota, in quanto il pendio sotto le prime staffe scivola verso il basso. La sensazione di vuoto durante la scalata la si percepisce un po’ verso le quattro direzioni, nel senso che guardando in basso l’altezza si fa sentire, guardando in alto la montagna sembra non finire più (a parte in un paio di punti che credevo fosse finita la ferrata ma invece questa proseguiva un poco più avanti); e guardandosi attorno, lateralmente, il paesaggio e mastodontico, immenso, le montagne attorno fanno capire quanto si sia piccoli e avendo sott’occhio diversi sentieri durante la salita, nel caso in cui si vedessero delle persone, in lontananza, queste risulteranno davvero microscopiche, per questo ho avvertito, personalmente, la sensazione di profondità anche guardando lateralmente rispetto alla mia posizione. Ma la ferrata… com’è? Allora, relativamente semplice vista l’abbondanza di staffe, fin troppe, ce ne fossero 1/3 andrebbe comunque bene; nella variante atletica le braccia è bene averle allenate in quanto si starà molto in negativo, Questa parte la sconsiglierei a dei novizi anche se è relativamente breve. La ferrata in generale la sconsiglierei a novizi nel caso soffrissero di vertigini, altrimenti uno alle prime armi, MA BEN ALLENATO (e non particolarmente suscettibile al vuoto) potrebbe riuscire a farsela. Il ponte è il più stabile che abbia mai visto, sono abbastanza convinto che, se fosse abbastanza largo, potrebbe reggere anche un’auto; si può tranquillamente dare una festa su quel ponte senza che questo si muova di un centimetro. Il sentiero di rientro è, in alcune sue parti, in ferrata, quindi sarebbe bene non levarsi l’imbrago prima della discesa.
sefranzo
12/09/2020 at 00:05Fatta il 25/8/2020. La relazione non è completa.
In realtà sono previsti 2 itinerari (Itinerario 1 e Itinerario 2) che restano in gran parte distinti, ma si incrociano in un paio di punti.
L’itinerario 1 è quello proposto, più difficile e impegnativo.
L’itinerario 2 inizia più avanti, continuando diritti sul sentiero che parte da Tetti Violini, ignorando il cartello: “Itinerario 1 VIA FERRATA”, che indica ad un certo punto di girare a sinistra. Appunto proseguendo dritti si salta la prima e impegnativa parte dell’itinerario 1 e si procede prima su sentiero e poi su una salita attrezzata più “mite”, indicata sempre con “itinerario 2” .
L’itinerario 1 si incrocia con il 2 e prosegue invece con una seconda salita più verticale e impegnativa.
Sull’itinerario 1 vengono ad un certo punto proposte due varianti: una “normale” ed una “molto difficile”. Al 25/8 la variante molto difficile (qui chiamata variante atletica) dell’itinerario 1 è aperta.
L’itinerario 1 è per esperti, sconsigliato ai neofiti; l’itinerario 2 è invece adatto a questi ultimi.
Il punto di arrivo ed il ritorno, sempre attrezzato, sono invece in comune ai due itinerari.
Alessandro
14/06/2020 at 12:44Ferrata molto bella e divertente. Il primo tratto è il più difficile ma grazie alle staffe con un po’ di concentrazione si percorre senza nessun problema. Inoltre il panorama che si ammira durante la salita è mozzafiato.
Se vi serve potete prendere l’acqua alla partenza da più di una fontana.
highlander.69
26/10/2019 at 19:08Bella e, per lunghi tratti strapiombante, soprattutto la variante “difficile”.
Unico appunto (a mio modesto parere), tratti di cavo, nei punti strapiombanti, eccessivamente “lunghi”. Un chiodo intermedio, forse, la renderebbe più sicura in caso di caduta.
Percorsa il 26 ottobre 2019, la discesa, superato il tratto “attrezzato”, non è stata del tutto “intuitiva, forse anche a causa del fogliame che ricopriva il sentiero.
Comunque consigliata a chi ha un minimo di preparazione atletica.
Filippo Rosi
10/04/2019 at 21:52Very beautiful. Not difficult, except in variants.
Gidiu
23/01/2019 at 11:06Even this as Orlandini is often repeated with my son, the fact that my brother lives in Entracque consider it a familiar ferrata. The commitment is not to be underestimated rather physically in a couple of points even if then it gives the possibility to recover, but it needs trained arms. However beautiful in a magnificent place. If you get off the ferrata and you have time left go and visit the museum sel Lupo in the village it deserves.