Questo sito utilizza cookie che aiutano a usufruire dei servizi nel modo migliore. Le informazioni relative ai cookie sono salvate sul tuo browser e aiutano a riconoscerti quando ritorni sul sito.
Introduction:
This recent ferrata goes up the south face of Monte Contrario, bringing near the Passo delle Pecore. The Ferrata is within a long and arduous itinerary, both in the approach and in the return. Be careful to take this tour in the summer months as the low temperature and southern exposure could make the climb very hot.
Starting location:
The starting point of the trip is Biforco, near the village of Forno. To reach it, exit at the Massa exit (A12) and go up via Bassa Tambura. Reached Biforco the paved road ends in front of a bar and the marble road begins.
Directions for Google Maps available here.
Approach:
Da Biforco intraprenderemo in salita i sentieri CAI 167 - 168 che seguono il Canal Fondone. Dopo circa un chilometro, prenderemo il sentiero CAI 167 in direzione Valle degli Alberghi. Il sentiero sale ripidamente e ci porta sotto l'imponente south wall of the Monte Contrario. Passeremo un edificio abbandonato (dimora degli operai delle cave nel passato) seguendo il sentiero che prosegue la salita seguendo la traccia, gli ometti e alcuni pali di legno. Dopo un ultimo faticoso strappo raggiungeremo l'start of the via ferrata (2h from the parking lot).
Via Ferrata:
The ferrata inizia su una lunga lastra inclinata che si sale sfruttando l'aderenza degli scarponi, alcuni appigli naturali e, ove necessario, con l'ausilio della catena. Dopo a few meters giungiamo su un terrace in cui termina momentaneamente il cavo.
il secondo tratto vede aumentare la pendenza e con essa anche l'esposizione man mano che si sale lungo i 400 metri di dislivello della ferrata. Nella parte bassa della ferrata non mancano comodi appigli naturali mentre nella parte alta risulta più liscia la roccia e, in mancanza di buone doti di arrampicata, risultano comodi alcuni appigli artificiali. Si salgono le ultime pareti e la ferrata ends dopo una rete paramassi (2h 30' dall'attacco - 4h 30h dal parcheggio).
Descent:
The descent takes place by turning left at the end of the via ferrata in the direction of the Grondilice. There are two options:
Notes:
The Ferrata del Monte Contrario is the most technically difficult via ferrata in the Apuan Alps. The level is not prohibitive during the climb although the type of rock and the exposure lead to caution. The return path deserves a special note, which in both options suggested above (ie Pradacetti or CAI 168) are challenging and steep, therefore to be avoided in case of bad weather.
Opportunities:
The trip that includes the Ferrata to Monte Contrario, given the length, precludes chaining with other aided paths. Since the Apuan Alps often require long approaches, an option can be to stay at the huts Orto di Donna or Donegani after the Ferrata del Monte Contrario and take an trip the following day.
For the various trips in the Apuan Alps we suggest taking a look at the various trails in the excellent site Webmapp which offers the possibility to plan your trip in the best way.
You must be logged in to post a comment.
Questo sito utilizza cookie che aiutano a usufruire dei servizi nel modo migliore. Le informazioni relative ai cookie sono salvate sul tuo browser e aiutano a riconoscerti quando ritorni sul sito.
Trovi maggiori info sui cookie a questa pagina: Cookie Policy
fabioscafo
23/11/2021 at 13:05Fatta sabato la ferrata del monte contrario, e’ stata ripristinata, il cavo è stato giuntato e la ferrata si presenta ora tutta in sicurezza.. Un po’ difficoltosa rimane la discesa a fine ferrata verso il paese di forno
polonia.maurizio
29/09/2021 at 06:26Fatta il 25/09/2021
Risulta ancora chiusa ma i cavi sono stati ripristinati.
Il sentiero 168 è inagi bile causa frana.
Sul pradacetti io un paio di cavi ce li metterei visto la pendenza e l’esposizione pari alla ferrata.
Per tempi difficoltà e lunghezza vanno benissimo quelli già detti in precedenza
Davide de Feo
07/09/2020 at 10:34Percorsa ieri 06/09/2020. Va segnalato che la ferrata risulta ufficialmente chiusa dal 05/2018 (cartelli del soccorso alpino al parcheggio) a causa di alcuni tratti di cavo tranciati dalla caduta massi. Fortunatamente, nei due brevi tratti verticali in cui il cavo risulta non presente, qualcuno ha posizionato degli spezzoni di corda senza i quali continuare la ferrata in sicurezza risulterebbe molto difficile. Poiché la corda al contatto col cavo metallico tende a lesionarsi velocemente, consiglio di informarsi bene sulle condizioni prima di affrontare la salita. I tempi indicati sul sito sono corretti; noi abbiamo impiegato meno di due ore per l’avvicinamento e circa due ore per la ferrata.
Per quanto concerne l’avvicinamento segnalo che una volta giunti all’inizio del canale degli alberghi il sentiero 167 si perde un po’ tra l’erba, alcuni ometti inviterebbero a seguire un canalone laterale sulla destra mentre il sentiero prosegue sul versante destro del canale degli alberghi in direzione prima di un piccolo rudere in pietra e poi di un grosso fabbricato abbandonato (segni bianchi rossi). Più avanti troverete la deviazione per la ferrata (segni blu).
La ferrata non è, a mio personale parere, particolarmente bella in quanto si svolge tutta su placche abbattute; l’ambiente è però stupendo e molto selvaggio. Se percorso in giornate fresche questo itinerario non presenta particolari difficoltà se non la lunghezza complessiva. Il discorso cambia se lo si affronta in piena estate o in giornate molto calde. Il dislivello è molto e la ferrata rimane tutta al sole; attaccarla in pieno agosto potrebbe risultare un vero problema anche per persone molto esperte e fisicamente allenate, non parliamo di cosa potrebbe accadere a ‘normali’ escursionisti (si veda recensione precedente).
Una volta giunti alla conclusione si può scendere in circa 15 minuti al rifugio.
Il problema vero dell’escursione è rappresentato dalla discesa. Il ritorno più comodo e sensato sarebbe per il sentiero 186 e poi per il 168 ma il sentiero 168 è chiuso e totalmente impraticabile a causa di frane e dell’attività delle cave nella sua parte terminale (non tentate di scendere da quest’ultimo). Vi sono quindi due possibilità: la prima, molto lunga, è di concatenare il sentiero 186 al 37 per arrivare al Paese di Forno e da li recuperare la macchina. La seconda è quella di fare il sentiero dei Pradacetti.
Si può prendere questo ‘sentiero’ in due modi:
direttamente dal termine della ferrata seguendo la cresta verso sinistra (ovest)
dal rifugio seguendo il sentiero 186 per circa 20 minuti ed abbandonandolo, non appena usciti dal bosco per andare verso sinistra in cresta.
ATTENZIONE: non si tratta di un verso sentiero ma di una traccia indicata da bolli rossi scoloriti ed ometti che si butta in un canale parallelo a quello degli alberghi ed intercetta il sentiero di salita (167). Dal rifugio alla macchina si impiegano circa 3:30H-4H. Come detto da chi mi ha preceduto nelle relazioni: mi sento di sconsigliare questo sentiero a chi non ha piena dimestichezza col terreno apuano e basi alpinistiche. Si tratta di un percorso pericoloso che, soprattutto nella prima metà, presenta numerosi tratti esposti e verticali con passaggi di primo grado su roccia marcia in cui non ci si può assicurare. Assolutamente impensabile affrontarlo col bagnato.
Petra Satin
22/08/2020 at 17:35Ferrata Monte Contrario fatta 21 . Agosto 2020 . Percorso e ferrata veramente dura e senza fine. Tempi indicati sotto il sole di agosto , peso dello zaino sulle spalle con tutte le dovute soste e stato per salita 7 ore Pernottamento al rifugio Orto di Donna e giorno dopo ritorno, altrettanto difficile di altre 7 ore complessive , passando dal sentiero 186 e 37 visto che quello indicato il 168 é franato. Sconsiglio vivamente di fare tutto anello in una giornata. Secondo me e impossibile per una persona normale. Consiglio di portarsi acqua abbondante se lo si percorre in questo periodo. Riguardo alla ferrata secondo me tecnicamente non e difficile, ma la stanchezza del avvicinamento influisce sulla ferrata successiva, togliendo forze. Nonostante la grande fatica, e il paesaggio meraviglioso e vario , che la nostra esperienza e stata positiva.
Gioele Carboni
31/05/2019 at 15:42The hike is indeed very demanding, but the satisfaction is so great in the end. The via ferrata is beautiful because, apart from two short sections, there is only the steel cable to make sure: in this way, in my opinion, the hiker is stimulated to climb without the aid of artificial "aids" (just put some in the really difficult points). The view enjoyed during the ascent is nothing short of breathtaking. The cable and the various elements are in excellent condition apart from the section on the large inclined slab (at the beginning), where the cable is cut (landslide?); fortunately, however, it is possible to proceed in complete safety until the next stretch is resumed. As for the return, I did it following the "path" of the Pradacetti: it is not a real path but a "descent line" marked with red signs (very faded and not always visible from above ) and several ometti. I think the descent, exhausting, is paradoxically more difficult than the ferrata itself. The only recommendation I would like to say is: get off that route only in case of good visibility and with dry ground, it is not possible to make sure in any way (especially if you are alone!) And the verticality is impressive. Surely one of the wildest environments of all the Apuan Alps!
tommy.76
24/04/2019 at 13:06The via ferrata is all resting on a huge slab… .no difficulty except in the more vertical end… I am tall and the start of the cable is very low so many stretches on all fours…. To me personally the ferrata did not like much but the overall hike is very beautiful and long
Riccardo Longhi
11/04/2019 at 11:49Long and demanding trip. The via ferrata is long and never too difficult even if the marble is not always easy to climb. The path back to the Pradacetti is difficult.