L'Alta Via Bruno Federspiel è un impegnativo itinerario in cresta che collega Forcella de la Costela con Passo delle Selle lungo il Monzoni in provincia di Trento. L'itinerario non presenta tratti attrezzati di difficoltà elevata ma si sviluppa in un ambiente impegnativo ed esposto con molti saliscendi. L'itinerario è interessante dal punto di vista storico percorrendo tratti dove erano posizionate le artiglierie austriache durante la Grande Guerra.
Il punto di partenza è Malga Crocefisso in Val San Nicolò, valle perpendicolare alla Val di Fassa all'altezza di Pozza di Fassa, provincia di Trento. Se la strada non è chiusa è possibile procedere in Val Monzoni e parcheggiare nei pressi del primo tornante, altrimenti si può parcheggiare presso Malga Crocefisso. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal parcheggio di Malga Crocefisso risaliamo la strada della Val Monzoni che coincide col sentiero CAI 603. Raggiungiamo la Baita Monzoni (1792 m - 45' da Malga Crocefisso) e proseguiamo in salita sempre sul CAI 603 fino a un bivio dove lasceremo questo sentiero per imboccare a destra il CAI 624 in direzione di Punta Valacia e dell'omonimo rifugio (2275 m - 1h 30' totali). Poco dopo aver raggiunto il rifugio proseguiamo sul ripido sentiero fino a raggiungere la Forcella de la Costela (2529 m - 2h 30' totali) dove inizia a sinistra con segnavia CAI 616 l'Alta Via Bruno Federspiel.
Dalla Forcella de la Costela vediamo davanti a noi la lunga cresta che dovremo percorrere per completare il nostro itinerario. Iniziamo percorrendo un tratto di sentiero inizialmente abbastanza ampio che poi salendo vicino alla cresta si restringe e richiede piede fermo. Procediamo su questo tratto di mezzacosta vicino alla cresta per un buon periodo mantenendo elevato il grado di attenzione fino a raggiungere una forcella dove proseguiamo su un tratto di cresta che ci conduce allo Spiz del Malinvern (2630 m - 1h 15' dall'attacco - 3h 45' totali) dove incontriamo i primi tratti attrezzati dell'itinerario. A questo punto potremmo interrompere l'alta via prendendo il sentiero 624B che a destra scende per Ronchi.
Proseguendo sull'alta via, si scende in direzione est lungo la cresta erbosa che ci conduce a Forcella Ricoletta (2431 m - 20 m da Spiz del Malinvern). Proseguiamo l'itinerario in direzione dello Spiz de Tariciogn che non si raggiunge dalla via in sè bensì percorrendo una deviazione quindi è facoltativo. Proseguiamo in discesa raggiungendo una forcella dove iniziano nuovamente i tratti attrezzati. Percorriamo un paio di cenge esposte con passerelle in legno e un paio di tratti attrezzati non difficili vicino a uno spigolo. Raggiungiamo un breve diedro da percorrere in discesa oltre il quale raggiungiamo un facile traverso attrezzato. Percorriamo ora un tratto del sentiero ricco di posizioni risalenti alla Grande Guerra e volendo è possibile prendere numerose deviazioni per raggiungerle e visitarle. Proseguendo tra sali e scendi si raggiunge il Passo delle Selle (3h dall'attacco - 5h 30' totali).
Dal Passo delle Selle (2528 m) abbiamo due opzioni di rientro a Malga Crocefisso:
L'Alta Via Bruno Federspiel è un itinerario impegnativo per il notevole dislivello complessivo che tra sali e scendi lungo la cresta è assai maggiore del dislivello relativo tra la partenza e il punto più alto. L'itinerario è meno battuto del suo vicino Bepi Zac perché generalmente più esposto (rispetto in particolare alla prima parte del Bepi Zac). Se si volesse risparmiare energia, si potrebbe intraprendere il percorso dal Passo San Pellegrino in senso inverso e utilizzando gli impianti di risalita per raggiungere il Passo Selle.
L'Alta Via Bruno Federspiel percorre un tratto di cresta che termina a Passo Selle ed è possibile continuare la cresta fino a Forcella Uomo percorrendo l'altra alta via della Grande Guerra, la Ferrata Bepi Zac. In alternativa la Federspiel potrebbe essere abbinata anche alla Ferrata Gadotti che si sviluppa al Sass Aut. In questi casi sarebbe opportuno pernottare in quota. Scendendo in Val San Nicolò si incontrano in rapida successione la difficile Ferrata Magnifici 4 e la Ferrata Kajserjager al Col Ombert.
Spostandoci invece verso il Catinaccio si possono percorrere alcune magnifiche ferrate in un contesto maestoso. Tra le varie, segnaliamo la Ferrata Santner, la Ferrata al Catinaccio d'Antermoia, la Ferrata Masarè e la Ferrata Roda di Vael.
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gianhellas00
10/08/2020 alle 16:45percorsa 8 giugno 2020 partendo dal rif.delle Selle salendo da S. Pellegrino. l’idea era di percorrerla tutta fino alla forcella Vallaccia,salire alla cima e poi tornare passando dal rif.Vallaccia, rif.Taramelli,rif. delle Selle e poi S.Pellegrino.
anche a causa delle numerose testimonianze della 1 GG, abbiamo “perso” tempo e quindi abbiamo dovuto pernottare al Vallaccia. in ogni caso sarebbe stato molto lungo e impegnativo anche senza le soste, a causa dello sviluppo e dei continui su è giù dai pendii. la ferrata (secondo me sarebbe più corretto chiamarla sentiero atrrezzato) è semplicissima,formata da tratti attrezzati e non, ma senza passaggi particolarmente scabrosi;è molto panoramica ma deve essere percorsa da chi ha allenamento sulle gambe in quanto molto dispendiosa di energie. attenzione ai traversi sui pendii erbosi che guardano a sud in quanto molto ripidi ed esposti,con traccia stretta e che in caso di pioggia potrebbero diventare molto pericolosi in caso di scivolata.il magnifico ambiente,il panorama e le tracce storiche abbondanti, fanno di questo percorso in un’ottimo abbinamento tra sport e storia.
GrissinBon Bourrichon
29/06/2020 alle 17:08Percorsa il 28/06/20202 in 4 ore e mezza dopo pernottamento al rifugio Vallaccia e arrivo al Passo Selle. Ferrata di per se molto semplice. Mentre da tenere in considerazione il tratto iniziale da percorrere assolutamente con tempo stabile a causa della grande esposizione della cresta. Il sentiero presenta un fondo di terra ed erba che bagnato potrebbe risultare molto pericoloso. Passato il primo sentiero attrezzato la via si fa sempre più facile. Attenzione ai tratti di neve che si possono trovare lungo i tratti attrezzati in ombra. Percorrendo il sentiero è possibile vedere tutte le dolomiti della zona, un panorama mozzafiato.
landi.andrea1
29/09/2019 alle 22:36Percorsa dopo aver dormito al Rifugio Vallaccia, quindi riducendo l’avvicinamento notevolmente. Partendo da valle l’impegno fisico merita 4 stelle. Ferrata molto semplice dal punto di vista tecnico. Dal punto di vista paesaggistico e storico è magnifica, veramente da ammirare. Tante testimonianze storiche della prima guerra mondiale, e vedute a 360 gradi sui complessi dolomitici. Rifugio presente al termine della ferrata.
Filippo Rosi
09/03/2019 alle 16:30La parte ferrata è la parte più semplice del lungo itinerario. I tratti su prato quelli su cui prestare maggiore attenzione. Itinerario molto bello. Lo consiglio molto!