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Nota: la Ferrata del Corno Rat è stata completamente ristrutturata nel 2021. Sono stati inseriti molti infissi e le difficoltà tecniche della via sono calate. La relazione verrà aggiornata nei prossimi mesi. Livello di difficoltà e valutazioni generali si riferiscono al vecchio tracciato.
Generale:
La Ferrata 30° OSA al Corno Rat è una ferrata difficile che si sviluppa sopra il comune di Valmadrera in provincia di Lecco. La ferrata è impegnativa, tecnica richiede esperienza e ottimo allenamento. E' una ferrata esposta in molti punti che richiede idealmente esperienza di arrampicata per poter essere percorsa nel modo migliore. La ferrata può essere combinata con il sentiero attrezzato che porta in cima al Corno Orientale per un itinerario attrezzato di circa 2 ore.
Località di partenza:
Il punto di partenza è la frazione di Belvedere, nel comune di Valmadrera in provincia di Como. Giunti all'isolato si deve arrivare in prossimità dell'inizio di una strada interdetta al traffico e cercare parcheggio nelle vicinanze. Da lì partirà il sentiero di avvicinamento.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Si risale la strada acciottolata verso la frazione Belvedere osservando sopra i nostri occhi la bastionata di roccia bianca del Corno Rat. Questa stradina diventa a un certo punto sterrata passando vicino ad aziende agricole, fino a giungere a una palina ricca di segni per i vari sentieri. A questo bivio noi gireremo a destra seguendo le indicazioni l'itinerario attrezzato OSA. Proseguiremo lungo il sentiero, guadiamo un torrente e al successivo bivio terremo la sinistra seguendo il cartello per l'itinerario attrezzato. Il sentiero salirà ripido lungo il bosco fino all'attacco della Ferrata 30° OSA al Corno Rat (50' dal parcheggio).
Ferrata:
La ferrata inizia con una placca inclinata in cui noi dovremo salire cercando i pochi appigli. Considerano che si salirà con la corda al nostro lato dovremo far attenzione a non essere spinti verso l'esterno. Questo è uno dei passaggi di maggior impegno della via ferrata e serve procedere pesando bene i passi, utilizzando anche le pedivelle per evitare un uso eccessivo della catena. Dopo alcuni metri il cavo vira e sale verticale con alcune vecchie staffe a sostegno dei piedi. La roccia in questo tratto è molto solida, calcarea ma abbastanza povera di appigli. Si giunge quindi in uno spigolo che risaliremo con la catena alla sua sinistra e il cavo a destra con alcune staffe per i piedi. Superato lo spigolo fune e catena si riuniscono per introdurci all'interno di un angusto canalino in cui un primo passaggio è particolarmente ostico. Si deve risalire una sporgenza in cui è difficile non mungere la catena. Si termina così la prima sezione della via, ovvero la risalita del Sasso OSA, generalmente considerata la parte più impegnativa della via.
Si risale un sentiero verso sinistra con un paio di facili balzi rocciosi fino a giungere in prossimità della seconda parete (attenzione a un bivio in cui si segue il sentiero di sinistra - quello di destra è la via alpinistica al Corno Rat). Questa parete si percorre inizialmente in diagonale verso destra utilizzando ottimi appigli naturali per i piedi. Si giunge quindi sotto una parete verticale che inizialmente sembra meno lunga di quanto effettivamente sia. Si inizia con alcune staffe sulla roccia coricata poi si risale la lunga parete fino a giungere a un traverso verso sinistra che ci deposita su uno stretto e iconico terrazzino in cui ci si può riposare dopo l'impegnativo tratto e godere del panorama su Lecco e il sovrastante Resegone. Si risale ora un difficile ma breve tratto. Si risale una breve frattura in cui si deve procedere in spaccata (lolotte per chi è abituato ad arrampicare) per guadagnare l'altezza necessaria a cambiare moschettone. Questo passaggio è disagevole in particolare per le persone basse di statura che si troveranno quasi costrette a tirare sulla catena.
Si esce da questo tratto sotto una nuova parete verticale che gradualmente diventa un camino con buoni appigli per piedi e mani. Si giunge quindi sotto un masso che si può risalire sul suo lato destro, nonostante catena e fune risalgano il lato sinistro che è più levigato. Da qui si risale l'esposta parete soprastante sfruttando alcune staffe per i piedi. Giungiamo quindi su uno stretto terrazzino. Aggiriamo un non marcato spigolo e ripartiamo in salita lungo una parete nuovamente difficile, con roccia levigata. Lungo questa placca un passaggio risulta più ostico in prossimità di una sporgenza dove risulta necessaria una trazione sulla catena per rimontarla. Si conclude la parete ci troviamo subito a dover aggirare uno spigolo prima di risalire un'altra placca più coricata. Questa parete è lunga ma di difficoltà inferiore rispetto ad altre nella via. Giungiamo quindi a un terrazzino.
Si percorre un breve tratto di sentiero fino a giungere all'ultima parete verticale della via. La parete risale chiaramente in verticale ma è più appoggiata di alcune precedenti e ci sono maggiori appigli. Questo comunque non deve far ridurre assolutamente la concentrazione visto il grosso sforzo compiuto fino ad ora. Risalita la parete giungiamo in vetta al Corno Rat e di fatto termina la via Ferrata del Corno Rat (1h 15' dall'attacco - ca 2h totali).
Dal Corno Rat è possibile terminare l'escursione e discendere seguendo il sentiero segnato "San Tommaso - Valmadrera" e quindi tornare a ritroso verso il parcheggio (45' dal termine della ferrata - 2h 45' totali).
Se si volesse continuare l'escursione, si può optare di raggiungere il Corno Orientale. Giunti al bivio, si prosegue verso destra lungo un sentiero segnato da cartelli e segni talvolta rossi e talvolta giallo-rosso. Ci sono alcuni tratti un po' esposti che vengono assicurati con catena. Dopo circa 30 minuti dal termine della ferrata, si giunge a una placca inclinata da risalire con la parete verticale alla nostra sinistra. Si dovrebbe riuscire a salire in aderenza con gli scarponi facendo presa con le mani lungo le fessure. Proseguiamo sul sentiero alternando semplici tratti ad alcune roccette e facili passaggi di I grado fino a un bivio: a sinistra si può raggiungere il Rifugio SEV, a destra si sale l'ultimo tratto attrezzato. A destra iniziamo un primo tratto di placca molto bella e arrampicabile, aggiriamo uno spigolo e saliamo una paretina appoggiata con esposizione crescente fino al termine della catena in prossimità di uno spigolo. Proseguiamo su roccette fino a vedere la croce del Corno Orientale. Perdiamo alcuni metri su sentiero raggiungendo una selletta. Risaliamo l'evidente traccia e raggiungiamo la cima del Corno Orientale (1h dal termine della ferrata - 3h totali).
Discesa:
Si scende lungo il sentiero segnalato che porta a un crocevia di sentiero nel mezzo tra il Corno Centrale e il Corno Orientale. Si seguono le indicazioni per San Tommaso e Valmadrera verso sinistra fino a incontrare il punto in cui avevamo deviato per l'attacco della ferrata. Da qui a ritroso per il sentiero di avvicinamento verso la macchina (1h dalla vetta del Corno Orientale - 4h totali).
Note:
Questa è la classica ferrata in cui servirebbe distinguere tra due approcci. Se si affronta la ferrata con conoscenze di arrampicata (e magari anche le scarpette), quindi riducendo la trazione sulla catena, è una ferrata impegnativa ma piacevole. Se l'escursionista non ha un minimo di capacità di arrampicata, si finisce con l'utilizzare molto la catena in diversi tratti e il rischio oggettivo è di stancarsi molto e di rendere molto atletica la salita. Attenzione alla roccia unta in alcuni punti.
Questa ferrata presenta sia la catena che la fune metallica. Conviene agganciare i moschettoni alla fune e, eventualmente, utilizzare la catena per trazionare.
Storia:
La via ferrata al Corno Rat è conosciuta anche col nome di ferrata del trentennale dell'OSA, ovvero Organizzazione Sportiva Alpinisti di Valmadrera, paese alla base dei Corni di Canzo sul versante lecchese del triangolo lariano. L'organizzazione è stata fondata nel 1951 con l'intento di organizzare gite alpinistiche e altre attività legate all'escursionismo e alla montagna. Sempre intitolata all'OSA è una famosa via alpinistica che, con difficoltà contenute e piacevole arrampicata, sale la bella cresta del Moregallo sempre nel triangolo lariano.
Opportunità:
La Ferrata 30° OSA è logisticamente vicino alla Ferrata del Venticinquennale al Corno Occidentale. Al termine della ferrata salendo fino al Corno Orientale si raggiunge il crocevia di molti sentieri. A questo punto, invece che scendere a sinistra proseguiamo verso destra aggirando il Corno Centrale e raggiungendo il Rifugio SEV (già visibile dal Corno Orientale - 20' dal Corno Orientale). Giunti al rifugio, seguiamo la sterrata che in falso piano procede in direzione ovest. Teniamo d'occhio una traccia che si stacca verso destra raggiungendo in falso piano il Rifugio Terz'Alpe. Proseguiamo seguendo i chiari segni biancorossi fino a raggiungere un piccolo gazebo religioso. Seguiamo il cartello per la Ferrata di Canzo verso destra in discesa fino a vedere l'attacco con la vistosa e robusta catena (circa 45' dal Corno Orientale - 4h 45' totali). Si risale la Ferrata (1h 15') e noteremo a sinistra i segni rossi che scendono in prossimità di una sella. Scendiamo fino a un bivio dove terremo la destra seguendo i bolli rossi lungo un sentiero che aggira la parete nord del Corno Occidentale. Giungeremo quindi alla Sella tra il Corno Occidentale e quello Centrale. Seguiamo a destra in discesa il sentiero che scende verso San Tommaso. In circa 40 minuti giungiamo a un evidente bivio segnalato. Teniamo la sinistra e seguiamo una tra le molte tracce che scendono a San Tommaso. Raggiungeremo lo spiazzo raggiunto all'andata (ca 1h 30' dal termine della Ferrata al Corno Occidentale). Si scende dallo spiazzo al parcheggio (20'). Per l'itinerario con partenza da San Tommaso con salita al Corno Rat, poi Corno Orientale, poi Ferrata la Corno Occidentale e rientro ad anello si considerino tra le 7 e le 8 ore totali.
Scendendo verso Sambrosera, si potrebbe prendere il sentiero a destra in cui parte il Sentiero Attrezzato al Moregallo oppure la Ferrata al Canalone Belasa. Si potrebbe anche scendere verso Valmadrera e dopo aver passato San Tomaso prendere le indicazioni per il Sentiero Attrezzato delle Vasche. Tutti questi itinerari tuttavia non sono molto logici come sentieri di rientro e consigliamo di percorrerli come vie a sé stanti.
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Se devi noleggiare o acquistare attrezzatura per percorrere questa via ferrata, ti consigliamo il negozio "Sherpa" in Via 4 Novembre n° 42 Ronco Briantino (MB), sponsor di Ferrate365.
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diegorotamartir
22/04/2022 alle 09:13Ferrata fatta in data 19.04.2022. Come gia´ scritto nella recensione la ferrata e´ stata completamente rinnovata e la difficolta´ e´ calata di molto rispetto a prima del rinnovo. Ci sono ora molte placche metalliche che la rendono fattibile anche a escursionisti senza esperienza di arrampicata.
Cercando di arrampicare la roccia esce comunque una via molto divertente con un bel panorama sul lago sottostante.
Attenzione al sentiero attrezzato che porta al corno orientale. e´ ben esposto e richiede un minimo di capacita´ di arrampicata su roccia. La catena c´e´sempre come supporto.
Consiglio ai piu´ allenati di continuare dal corno orientale verso il rifugio REV, per poi scendere verso Canzo e fare la ferrata al corno occidentale (che e´ molto bella). Una volta in cima al corno occidentale si puo´ poi scendere per poi salire sul corno centrale. Cosi´ facendo si fa un bel giro sui tre corni!
Giro molto bello e consigliatissimo! Paesaggio stupendo.
alessiobeltrami.personal
19/04/2022 alle 18:18Percorsa il 18/04/2021
Dopo aver concatenato il Medale di prima mattina, mi sono imbattuto in questa ferrata che mio avevano consigliato, devo dire che mi è apparsa più atletica in qualche passaggio e l’esperienza in falesia ha giocato un buon ruolo. L’avvicinamento è un po’ lungo, però nel complesso mi sono divertito.
turo8
04/03/2022 alle 17:3826/2/2022.
Premessa: è stata la prima ferrata della mia vita e non ho alcun tipo di paragone, quindi i voti dati sono “a sentimento”.
Mi sono avvicinato al mondo delle ferrate per provare quel brivido in più rispetto al semplice trekking in alta quota, con la volontà di fare percorsi esposti e di mettere alla prova il mio fisico in situazioni “più adrenaliniche”.
Devo dire che per essere la prima ferrata ha soddisfatto le mie aspettative.
Non ho particolare paura dell’esposizione e sono abbastanza atletico e allenato, quindi vorrei arrivare a difficoltà molto più alte, ma come prima non è per niente male!
L’ho fatta in solitaria e ho incontrato persone che, soprattutto al primo passaggio, si sono trovate in difficoltà, ma nel complesso non mi è sembrata particolarmente difficile.
Certo, devi essere un minimo predisposto e preparato fisicamente.
Insomma, bella ferrata, bel panorama, ma vorrei azzardare di più! Se qualcuno ha consigli su ferrate più impegnative in zona Como-Lecco mi piacerebbe avere vostre opinioni!
Davide Rusconi
09/01/2022 alle 10:078 gennaio 2022. Bel paesaggio e bei panorami. La ferrata in sè mi è sembrata abbastanza semplice, vista la grande quantità di infissi metallici. Essendo poco esperto, io ho percorso la ferrata praticamente usando solo gli infissi metallici , solo in qualche punto mi sono aggrappato alla nuda roccia. invece i miei amici (esperti arrampicatori) hanno cercato il più possibile di evitare il metallo… io non ho mai avuto il piacere di fare questa ferrata prima della sua recente modifica (cioè quando era una ferrata tosta), posso solo dire che adesso non presenta particolari difficoltà e mi è sembrata abbastanza facile…
Davide Capodaglio
30/12/2021 alle 19:36Fatta oggi. Dopo i lavori di rinnovo direi che è molto cambiata, c’è solo il cavo d’acciaio e sono state messe una gran quantità di staffe. Non l’avevo mai fatta in precedenza ma il livello di difficoltà è sicura calato… Molto bello e divertente anche il sentiero attrezzato per il corno orientale, tutto arrampicabile!
steby11
29/12/2019 alle 20:48Condivido le precedenti recensioni
Massimo Loriato
03/11/2019 alle 13:25Avvicinamento ripido e con buon dislivello, non sempre segnalato benissimo.
Ferrata inizia subito tecnica, appoggi spesso mancanti o molto essenziali e non sempre integrati da gradini, appigli molto da inventare o minimali o molto lisci. Due tratti discontinui portano al Corno Rat, da li proseguito fino al Corno Orientale con sentiero spesso poco segnalato o per roccette esposte, con un ultimo tratto attrezzato con catene per arrivare in cima.
Da non sottovalutare ma molto appagante come location e come arrampicabilità.
Bansu
05/06/2019 alle 10:16Attenzione quando si parcheggia, i vigili girano spesso e fanno multe. Si può parcheggiare lungo la strada ma prestate attenzione ai cartelli di inizio/fine divieto di sosta. Avvicinamento faticoso, stradina ripida e a volte esposta al sole. Attacco ferrata particolarmente impegnativo, poi prosegue con qualche punto tosto ma niente di impossibile. A me è piaciuta, la consiglierei.
marcomelioli
16/05/2019 alle 17:58Ferrata in stile dolomitico: attacco molto duro, con passaggi dove è impossibile non trazionare sulla catena su roccia unta, il tutto in diagonale e con un gran dispendio fisico. Dopodiché calano le difficoltà, aumenta l’arrampicabilità ed il divertimento. Consiglio di proseguire fino alla cima del corno orientale, dove tra alcune roccette in libera ed un paio di tratti attrezzati il divertimento non manca. Ferrata per esperti, importante cercare di arrampicare il più possibile dopo che l’inizio mette a dura prova.
Alessandro Iotti
16/05/2019 alle 16:10La Ferrata è tecnica, non lunga e in generale piuttosto impegnativa. I primi 20 metri sono difficili e, anche a causa della roccia unta, piuttosto fisici e poco arrampicabili. Terminata la prima sezione la via diventa man mano sempre più bella, da arrampicare, con passaggi vari. Inserita nel contesto della più lunga salita al Corno Orientale merita decisamente. Una bella via.
david.bianchi64
03/02/2019 alle 15:19Ferrata difficile con passaggi complicati in cui spesso si esce tirando sulla catena. Mai banale, richiede un certo sforzo fisico.
L’aggiramento dello sperone non richiede particolari difficolta’, posto che si sia a conoscenza di un ottimo appiglio per i piedi al centro. Ho avuto serie difficoltà nella penultima parete per via degli scarponi, di bassa qualita’. Consiglio pedule da avvicinamento con punta da arrampicata o addirittura scarpette.