La Ferrata Attilio Sieff è una ferrata breve che da Ziano di Fiemme porta alla soprastante Punta Polsa. L'itinerario - comprendente la ferrata di circa 30 minuti - è breve e si percorre sia in salita che al rientro. Ferrata adatta a tutte le stagioni sviluppandosi a bassa quota.
Il punto di partenza è via Coronella nel paese di Ziano di Fiemme in provincia di Trento. Uscire al Casello di Ora nell'autostrada del Brennero e salire in direzione est verso la Val di Fiemme. Passati Cavalese, Tesero e Panchià giungeremo a Ziano di Fiemme. Usciti dalla statale attraversiamo il Torrente Avisio, entriamo in paese e sulla sinistra saliremo per via Coronella. e noteremo un parcheggio sulla sinistra all'inizio della via dove un cartello bianco rosso del CAI ci indica la direzione per la ferrata a Punta Polsa. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Il sentiero sale nel bosco e seguendo le indicazioni tra tornanti e tratti ripidi che in circa un'ora ci porta all'attacco della Ferrata Attilio Sieff (1h dal parcheggio).
La Ferrata Attilio Sieff inizia risalendo un ampio canalone inizialmente su fondo erboso poi sempre tenendo il suo lato destro su fondo più roccioso. Terminato questo tratto attraversiamo il canalone in orizzontale per portarci sul versante opposto. Il canalone ora si stringe e noi risalendone il lato sinistro arriviamo sotto un grosso masso incastrato che forma un curioso anfratto in cui prestare attenzione se si ha uno zaino voluminoso. Usciamo da questo passaggio e saliamo in direzione di uno spiano sopra il quale c'è una parete verticale attrezzata con pioli. Risaliamo un ultimo tratto di sentiero e giungiamo alla croce di vetta (1439 m - 30' dall'attacco - 1h 30' dal parcheggio) con vista su Ziano e sulla sottostante Val di Fiemme e dritto a noi la Catena del Lagorai.
La discesa avviene per la medesima via di salita. La discesa della Ferrata Attilio Sieff presenta qualche difficoltà in più nella discesa rispetto alla salita pur rimanendo su livelli moderati. Si percorre il ripido sentiero nel bosco e si rientra al parcheggio (3h totali).
La Ferrata Attilio Sieff è una breve via ferrata che presenta un paio di passaggi più impegnativi e può essere un considerato un ottimo itinerario intermedio tra chi ha affrontato ferrate da principianti e voglia passare a ferrate di maggiore difficoltà. La ferrata è breve e presenta solo un paio di punti di maggiore impegno - l'uscita dall'anfratto e la parete verticale - che aggiungeranno un po' di adrenalina a una facile escursione.
Questa ferrata è particolarmente consigliata nelle mezze stagioni dove - le vicine ferrate di alta quota - potrebbero non essere percorribili a causa della neve.
La Ferrata Attilio Sieff si sviluppa in una zona che è l'anticamera a uno dei paradisi per chi è appassionato di vie attrezzate ovvero la zona delle Dolomiti delle Pale di San Martino e Val di Fassa. Queste due zone contano decine di vie attrezzate con diversi gradi di difficoltà, anche se prevalentemente medio difficili. Se si volesse rimanere vicini alla Val di Fiemme, la Ferrata ai Campanili del Latemar è una delle ferrate che presenta le minori difficoltà e si svolge in un ambiente maestoso e veramente piacevole. Salendo in direzione della Val di Fassa nei pressi di Moena incontreremo il Sentiero Attrezzato del Gronton.
Se invece si volesse tornare in direzione della Val d'Adige incontreremo le 3 ferrate vicine a Mezzocorona: la Ferrata di Favogna, la Ferrata Rio Secco e il Sentiero Attrezzato al Burrone Giovanelli.
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Felice Mastronzio
24/07/2020 alle 18:50NON ADATTA A PRIME ESPERIENZE!!
Ho percorso questa ferrata il 21/07/2020 con una ragazza alla sua seconda ferrata.
Il percorso è molto bello, ben attrezzato, però la guida che ho comprato parlava di “sentiero attrezzato”, in realtà per persone alle prime armi può risultare molto difficile e bloccante. Infatti ci si trova di fronte in 3 punti a salite completamente verticali con pochi appigli e soprattutto i ferri che interrompono una eventuale caduta si trovano l’uno dall’altro 3/4 talvolta 4,5 metri (verticali). Questo significa che una caduta in vetta al tratto comporta un volo di circa 6 metri, potenzialmente molto rovinoso…
Tutto molto semplice per chi arrampica ed ha esperienze, piuttosto complicato (soprattutto psicologicamente) invece per chi è alle prime esperienze.
Al ritorno ho dovuto calare la ragazza con spezzone di corda di 4 metri e cordino per machard.
In conclusione: bellissima ferrata facilissima per alpinisti e “ferratisti” con esperienze verticali; da evitare per chi è alle prime armi invece.
Per chi è alle prime esperienze consiglio invece la vicina ferrata ad anello lungo bombasel al Cermis, il lato vertigo è verticale quasi quanto la attilio sieff, ma i ferri sono ancorati molto più corti (2 metri massimo).
Davide Spitaletta
22/06/2020 alle 12:01Ciao, ho portato con me un mio amico alla sua prima ferrata, nel mio libro è segnalata come sentiero attrezzato, ciò da un immagine di un percorso abbastanza semplice, poco esposto e con appigli artificiali, e invece ci siamo trovati parecchio in difficoltà in 3 passaggi, quelli che vengono descritto, ovvero subito all’inizio c’è il cavo che corre sulla parte più esposta e l’unico modo di tirarsi su è a 2 mani sul cavo stesso. Mentre il passaggio successivo di difficoltà ancora maggiore è la fuori uscita dalla bocca che ti espone non poco e il cavo orizzontale ti invita a salire dando le spalle alla “bocca”, quel passaggio lo rivedrei. In fine l’ultimo tratto in piedi è praticamente su roccia, senza una buona “convinzione di presa” si sale, ma con tremori. In più è da fare anche in discesa. Consiglierei di mettere un grado di difficoltà maggiore. Comunque è bellissima, ne vale la pena.
Filippo Rosi
09/03/2019 alle 17:44Per me la parte più dura dell’escursione è l’avvicinamento!