Questo sito utilizza cookie che aiutano a usufruire dei servizi nel modo migliore. Le informazioni relative ai cookie sono salvate sul tuo browser e aiutano a riconoscerti quando ritorni sul sito.
Relazione della recente Via Ferrata Bepi Martini al Colle di Colesei sul versante Comelico delle Dolomiti di Sesto. Via non lunga ma molto bella con sviluppo prevalentemente verticale. Due varianti finali, di cui una di livello difficile.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Lunelli raggiungibile dal versante bellunese del Passo Monte Croce di Comelico che separa Sesto (Bolzano) con Comelico Superiore in Cadore (Belluno). Scendendo dal passo si imbocca a destra Via Valgrande che seguiremo fino al suo termine ovvero in prossimità del Rifugio Lunelli. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
E' anche possibile lasciare l'auto al Passo di Monte Croce Comelico con avvicinamento più lungo tramite il Sentiero 124 quindi verso destra verso l'evidente Colle di Colesei. La relazione fa riferimento alla partenza dal Rifugio Lunelli.
Dal Rifugio Lunelli (1568 m) seguiremo il sentiero 171, o in alternativa la più lunga strada militare, in direzione della Forcella Pian della Biscia. Giungendo alla forcella dal sentiero 171, si sale in direzione nord (tenendo la destra) in salita fuori dal bosco per strada militare verso il fortino (opera 10) Vallo Alpino del Littorio per circa 15 minuti. In questo tratto incrociamo un altro sentiero: da sinistra giunge il sentiero 124 dal Rifugio Berti. Ignoriamo questo sentiero da sinistra (utilizzato come opzione per il rientro) e proseguiamo sul nostro sentiero in direzione nord, nord-ovest per pochi minuti fino a intraprendere una traccia con bolli rossi che da sinistra sale tra i pini mughi verso le pareti sud e est del Colle di Colesei, oramai vicino a noi. In pochi minuti di ripidi tornanti raggiungiamo l'attacco della via ferrata dedicata Bepi Martini Barzolai.
La via ferrata è sotto molti punti di vista una classica dolomitica. La prima parte è molto arrampicabile su buona roccia con una crescente esposizione. La via sfrutta le debolezze della roccia in molti punti per offrire la possibilità di essere arrampicata. La salita è verticale e alterna pareti di placca con diedri e tratti più appoggiati nella prima parte con un paio di traversi di difficoltà media. Si giunge nella parte superiore della via a una biforcazione:
Giunti alla forcella si percorrono gli ultimi metri e termina la via ferrata e in salita verso destra si raggiunge la Croda Sora di Colesei (2291 m) godendo del magnifico panorama delle vicine cime (1h dall'attacco).
Prima di rientrare vale la pena voltarsi per ammirare la guglia del Colle di Colesei appena raggiunto. Le opzioni per il rientro posso essere diverse allungando l'itinerario per giri ad anello molto belli. Indichiamo il rientro più breve verso il Rifugio Lunelli. Dal termine delle attrezzature seguiamo la traccia che in breve raggiunge il sentiero 122 che collega il Rifugio Berti alla Forcella del Popera. Teniamo la sinistra in discesa verso sinistra fino a raggiungere i ruderi del Rifugio Olivo Sala. L'opzione più rapida e ripida scende dal Rifugio Sala fino all'incrocio di sentiero dell'avvicinamento quindi al Rifugio Lunelli (ca 1h 30' dal termine della ferrata).
Si può anche raggiungere il vicino Rifugio Berti e poi scendere per il più comodo sentiero 101 al Rifugio Lunelli.
Ferrata recente costruita e inaugurata nel 2020. Ferrata verticale e di impegno nella seconda sezione ma molto piacevole e arrampicabile. La prima parte della via ferrata è di difficoltà moderata mentre la parte alta, inclusa la variante e la parte in discesa richiedono maggiore attenzione. Attrezzatura nuova e ottima con un misto di passaggi su roccia e su attrezzature metalliche solo nei punti necessari. Panorami magnifici sul Comelico e sulle Dolomiti di Sesto.
Bepi Martini Barzolai è stato una Guida Alpina del Comelico che gestì in tempi diversi il Rifugio Lunelli e il Rifugio Berti nelle Dolomiti di Sesto.
La Ferrata si sposa benissimo per essere unita a un itinerario di più giorni nelle Dolomiti di Sesto orientali, ad esempio raggiungendo dal Rifugio Berti la Ferrata Zandonella o la Ferrata della Croda Rossa di Sesto quindi facendo rientro ad anello al Rifugio Lunelli. Un itinerario ancora più lungo include le ferrate Roghel, Cengia Gabriella e Strada degli Alpini. Sempre sul versante del Comelico tra le Ferrate nelle Dolomiti di Sesto segnaliamo anche la Ferrata Mazzetta, tuttavia difficilmente collegabile a questa senza un lungo avvicinamento e rientro.
Se invece si volesse restare in Comelico e percorrere altri itinerari attrezzati, suggeriamo al confine con l'Austria il Sentiero Attrezzato d'Ambros, la ferrata del Camoscio al Palombino, le ferrate del Chiadenis e Sartor al Peralba alle sorgenti del Piave. Scendendo in direzione delle Marmarole si possono percorrere la Ferrata degli Alpini Jau Tana e il Sentiero Attrezzato Amalio Da Prà.
Relazione redatta col contributo di Andrea d'Ambros De Francesco del CAI Val Comelico.
Devi accedere per lasciare una recensione
Questo sito utilizza cookie che aiutano a usufruire dei servizi nel modo migliore. Le informazioni relative ai cookie sono salvate sul tuo browser e aiutano a riconoscerti quando ritorni sul sito.
Trovi maggiori info sui cookie a questa pagina: Cookie Policy
cristianpaparoni
20/08/2021 alle 18:54Avvicinamento tutto in salita ma ben tracciato. Prima parte della ferrata molto divertente e verticale. Proseguo più semplice ma comunque con un bel panorama della valle. Al bivio dove si incontra una cassetta col libro di “vetta” è consigliabile scendere a sinistra come indica la freccia sulla roccia. La salita sulla destra invece, è solo una variante che allunga il percorso ma che può essere ritenuta interessante e divertente per chi ha buona esperienza e non soffre per niente di vertigini (questo tratto sulla destra è prima in salita e poi in discesa ma veramente molto esposto e pericoloso…quindi pensateci bene!). Volendo questa variante di destra può essere affrontata in senso opposto dopo essere scesi un po’ sulla sinistra (ma non l’abbiamo fatta in questo verso). Poi in ogni caso si risale con ferrata non banale fino alla forcella e seguendo sempre il sentiero segnato si sale alla Croda Sora Colesei. Complessivamente la ferrata è stupenda e la visuale di vetta altrettanto. La discesa un po’ noiosa ma fattibile senza problemi tecnici.
Filippo Rosi
14/01/2021 alle 09:43Giro molto bello, mezza giornata di buon passo è sufficiente. Panorama mozzafiato. Ottimo questo nuovo itinerario nel versante comelico delle dolomiti di sesto