L’itinerario permette di raggiungere il Bivacco Bafile a quota 2.669 m, bivacco costruito dalla sezione dell’Aquila del CAI nel 1966. La struttura si trova sulla cresta sud-est della Vetta Centrale del Corno Grande, è sempre aperta e dispone di 9 posti letto.
Il punto di partenza è la località Campo Imperatore in provincia de L'Aquila in Abruzzo.
Da Roma o Teramo: autostrada A24 fino al casello di Assergi, poi Statale 17bis per Fonte Cerreto, quindi sempre con la statale 17bis arrivo al parcheggio di Campo Imperatore. Nella località di Fonte Cerreto è possibile lasciare la macchina e raggiungere Campo Imperatore in circa 7 minuti con la funivia aperta tutti i giorni in estate e inverno. Informarsi comunque sempre sugli orari e le giornate di apertura e chiusura facendo attenzione ad organizzarsi bene con i tempi per non rischiare di perdere l’ultima corsa.
Da Pescara: autostrada A25 fino a Popoli, poi statale 17 per Bresciano e l’Aquila da cui ad Assergi. Poi come sopra.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dall’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore (quota 2.130 m, coordinate UTM 33T 381.456E 4.699.932N) [foto 3] si percorre il sentiero 101 fino alla Sella di Monte Aquila (quota 2.335 m, coordinate UTM 33T 381.510E 4.701.281N) e successivamente il sentiero 104 passando per la Sella di Corno Grande (quota 2.421 m, coordinate UTM 33T 381.956E 4.702.023N) e il Sassone (quota 2.560 m). Proseguendo per il sentiero 104 si incontra il bivio per la ferrata Bafile (1h 30' dal parcheggio - coordinate UTM 33T 381.948E 4.702.557E).
Arrivati al bivio si devia a destra verso il bivacco Bafile e la Forchetta del Calderone. Il tratto ferrato, ristrutturato di recente, non presenta notevoli difficoltà tecniche. Facile e rilassante il percorso. Abbondanti e buoni gli appigli sulla roccia che permettono di affrontare il percorso senza necessità trazionare sulla fune metallica (estrema attenzione invece nel periodo invernale per la presenza di neve e ghiaccio).
Durante la prima parte della ferrata si incontra un’esposta scaletta di nove gradini con sotto un importante strapiombo [foto 6], successivamente pronunciati spacchi orizzontali della montagna dove è necessario proseguire abbassati e un bel passaggio su placca diagonale semplice. Subito dopo questo passaggio si entra in un ampio bacino di ghiaie sul versante sud del Corno Grande dove ci si rilassa un po’ camminando obliquamente in leggera discesa. Il sentiero scende di poco per raggiungere le rocce sulla cui sommità si trova il bivacco (2h dal termine dell'avvicinamento al Sassone - 3h 30' totali - 2669 m). Si tratta di affrontare un ultimo tratto di facili roccette prima di terminare la salita. Seguire sempre i segnali CAI bianco rossi in quanto alle coordinate 33T 382.492E 4.702.815N si trova l’attacco di un sentiero alpinistico segnalato con i segnali CAI giallo rossi. Stupenda la vista dal pianoro su cui è posizionato il bivacco.
A questo punto si percorre la ferrata a ritroso e poi si prosegue per lo stesso sentiero dell’andata fino ad arrivare a Campo Imperatore (2h dal Bivacco Bafile - 5h 30' totali).
In alternativa, arrivati presso la Sella di Monte Aquila, si potrebbe percorrere il sentiero 161 che porta al rifugio Duca degli Abruzzi, gestito dal CAI di Roma.
Per il ritorno, in alternativa al classico percorso fatto all'andata, si potrebbe seguire il sentiero alpinistico 4 (attacco del sentiero 33T 382.492E 4.702.815N) che porta alla Vetta centrale del Corno Grande passando per Canale Gualerzi e Torrione Cambi.
Un’esperienza davvero unica potrebbe essere quella di percorrere il sentiero ferrato il tardo pomeriggio e di passare la notte al bivacco in modo da godersi il magnifico panorama dal tramonto all'alba.
Il Bivacco Bafile è intitolato a un nome importante legato sia all'Abruzzo che alle Vie Ferrate: Andrea Bafile. Esistono due Andrea Bafile, uno a cui è dedicato il bivacco obiettivo di questa via ferrata. Poi esiste un altro Andrea Bafile che merita tuttavia una citazione indiretta nonchè piena di valore.
Bafile era originario della provincia de L'Aquila e fu un militare italiano pluridecorato durante la Grande Guerra. Cadde in combattimento vicino Jesolo e fu insignito della medaglia d'oro al valore militare. Alla sua memoria è stato intitolato il bivacco nel Gran Sasso.
Esiste tuttavia un altro importante Andrea Bafile che inventò il dissipatore, ovvero quel pezzo di attrezzatura proprio delle vie ferrate e che ne riduce significativamente i rischi. Bafile infatti era un alpinista originario dell'Abruzzo, trapiantato in Toscana che intuì il principio di funzionamento del dissipatore che poi trovò largo utilizzo nelle vie ferrate. Morì nel 2009 a 85 anni.
La zona del Gran Sasso è ospita alcuni sentieri attrezzati veramente interessanti e di recente ristrutturazione. Il Sentiero Attrezzato Ventricini e la Ferrata Ricci salgono al Corno Orientale e la Ferrata Danesi sale al Corno Occidentale. Le nostre relazioni considerano come punto di partenza la stazione a monte da Prati di Tivo ma è assolutamente possibile abbinare gli itinerari partendo da Campo Imperatore. Dal versante di Campo Imperatore è possibile percorrere lo storico Sentiero del Centenario che include la Ferrata Famigliari.
Relazione a cura di Gianluca Salati.
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mariomossone43
29/08/2019 alle 17:25Percorsa il 28/8/19.
Il percorso attrezzato è piuttosto facile e si percorre tranquillamente in due ore tra andata e ritorno.
Piuttosto faticoso invece il sentiero di avvicinamento al Sassone, soprattutto nel tratto finale dove la pendenza è notevole. Ritengo che il tempo indicato nella relazione (1:30) sia un po’ stretto; credo che ragionevolmente si possa incrementare di circa 15 minuti.
Tornando alla ferrata sarebbe sicuramente molto più soddisfacente percorrerla se fosse inserita in un percorso ad anello.
BORN TO BE WILD
23/08/2019 alle 13:54Esperienza stupenda,fatta alle prime luci del mattino,panorama spettacolare,percorso totalmente nuovo e ben attrezzato con qualche passaggio impegnativo.
Roberto Librio
12/08/2019 alle 13:06È un bel percorso attrezzato, con qualche tratto leggermente impegnativo: una placca rocciosa un po’ ripida e qualche traverso con spigolo di roccia. Il panorama dal rifugio è molto bello, consiglio, tornando indietro, di salire sul corno Grande dalla direttissima, sicuramente molto più impegnativa e divertente della ferrata, con passaggi di 1′ e 2′ grado e forse più. Se poi volete emozionarvi ancora di più, dal corno Grande si può scendere dal sentiero delle creste, anziché dalla noiosa e trafficata via normale. Il sentiero delle creste non è impegnativo tecnicamente, ma lo è perché esposto in modo pazzesco e facendolo in discesa può dare filo da torcere a chi soffre le esposizioni.
Filippo Rosi
09/03/2019 alle 20:51Passato un lungo weekend sul Gran Sasso per provare le ferrate recentemente ristrutturate. Mi son piaciute tutte, inclusa quella al Bivacco Bafile