Generale:
Questa ferrata, interessante ma non lunga, ci porta al Bivacco Borelli in Val Veny. I tratti ferrati superano un dislivello complessivo di circa 200 m sebbene inframezzati da tratti non attrezzati. Un paio di passaggi delicati (un traverso) nei pressi del termine della ferrata.
Località di partenza:
Il punto di partenza è la frazione di Purtud in Val Veny provincia di Aosta. Si giunge in Val Veny da Courmayeur. Lungo la strada si giungerà a un cartello "Peuterey" che ci indica di svoltare a destra, superare un ponte sul torrente e subito dopo a sinistra. Giunti a Purtud si parcheggia.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Lasciata la macchina si seguono le indicazioni per il Bivacco Borelli su segnavia 19 attraversando pascoli e andando verso il bosco di Peterey. Appena usciti dalla foresta si passa nei pressi di una costruzione idrica e si prosegue lungo la sterrata lungo un valloncello delimitato dai monti Rouge a sinistra e Noire a destra. Si prosegue fino al bordo di un torrente e si risale lungo la destra orografica, ignorando le scorciatoie che dipartono dal sentiero, fino a oltrepassare una splendida cascata. Dalla cascata si prosegue a sinistra seguendo i segni gialli e i segni in loco, ignorando i bollini rossi che proseguono a destra. Qui iniziano le prima balze rocciose (1890 m - 1h dal parcheggio).
Ferrata:
Il primo tratto della ferrata risale alcune rocce coricate e non presenta difficoltà. Terminano momentaneamente le catene lungo un canalino esposto ma non difficile. Si giunge quindi a un camino che si risale sfruttando gli ottimi appigli. Si prende quindi un tratto di sentiero non attrezzato con fondo friabile e un poco scivolo, quindi attenzione. Giungiamo a un secondo camino attrezzato più complesso del primo per la mancanza di appigli. Se si ha la pazienza di cercarli si possono individuare. Si giunge quindi alla prima scala di circa 5 metri, verticale ed esposta ma non difficile tecnicamente.
Ora si attacca un traverso esposto subito dopo aver aggirato uno spigolo con catena a sostegno e pioli di ferro per i piedi. Il passaggio è impegnativo e richiede assenza totale di vertigini. Sotto di noi bellissima la Val Veny. Si giunge quindi alla seconda scala da risalire. Giungiamo ora a un tratto esposto ma non difficile di sentiero attrezzato che risale una rampa rocciosa. Si giunge quindi al passaggio chiave: un secondo traverso inclinato, esposto e liscio in cui alcuni spuntoni rocciosi ci sono di sostegno per la difficile risalita. Si risalgono le ultime roccette attrezzate terminando la ferrata (1h dall'attacco - 2h dal parcheggio) e siamo vicini alla fine dell'itinerario. Si attraversa il valloncello detritico passando sotto la parete sud dell'Aiguille Noire de Peutere giungendo quindi al Bivacco Borelli incastonato sotto la parete rocciosa (40' dal termine della ferrata - 2h 40 dal parcheggio).
Discesa:
Il rientro avviene per il medesimo itinerario di salita, quindi la ferrata deve essere percorsa a ritroso (5h totali). Attenzione a percorrere la ferrata in discesa in particolare nell'ultimo traverso inclinato. Richiederà buona forza di braccia.
Note:
Questa ferrata pur non lunga non è da sottovalutare. L'ambiente, pur non essendo ad alta quota è impegnativo e i tratti ferrati sono esposti e in un paio di casi complessi. La catena non è tesa come forse sarebbe ideale (specie nei traversi) e questo sollecita e rende più difficile sicuramente l'attraversata. Percorrere con meteo stabile. In caso di cambio di meteo, la conca viene generalmente avvolta dalla nebbia.
Dalla conca del Bivacco Borelli è possibile raggiungere il Col Chasseur dal quale si può proseguire per il Rifugio Monzino (punto di arrivo della Ferrata Garda al Monzino). L'itinerario fino al Monzino è da programmare in un paio di giorni e richiede abitudine a muoversi in quota, attraversare nevai ecc. Per raggiungere il Col Chasseur - già visibile dal Bivacco Borelli - si risale il vallone detritico spostandoci sul lato sinistro (opposto al bivacco) fino a un canalino attrezzato nei punti più ripidi. Questo tratto attrezzato è meno impegnativo della ferrata per giungere al Bivacco Borelli.
Opportunità:
Questo tipo di escursione tende a prendere un intero giorno, visto l'impegno. Se si volesse combinare con un altro percorso attrezzato, potrebbe aver senso percorrere un itinerario facile (Ferrata Marguerettaz) oppure pernottare in zona e fare un altro itinerario lungo il giorno seguente, ad esempio la Ferrata al Rifugio Monzino, il Sentiero Attrezzato al Mont de la Brenva o il sentiero attrezzato al bivacco Boccalatte.
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Filippo Rosi
09/03/2019 alle 20:52Bellissimo giro con panorami da mozzare letteralmente il fiato. Ferrata a tratti impegnativi ma non continua. Attenzione che poi si deve percorrere la ferrata in discesa.