La recente Ferrata Brigata Alpina al Col dei Bos è una ferrata di media difficoltà molto piacevole che sale un monte incastonato tra due gruppi dolomitici dai panorami mozzafiato: le Tofane e il Lagazuoi. La ferrata sale una linea molto logica sulla parete occidentale del prisma piramidale del Col dei Bos teatro di numerose testimonianze della Grande Guerra.
Il punto di partenza è il Ristorante Strobel sul versante veneto del Passo Falzarego. Il passo è raggiungibile da San Cassiano (Bolzano) o da Cortina d'Ampezzo (Belluno). Dal passo si scende verso Cortina per circa un chilometro fino a incontrare sulla sinistra il ristornate con l'ampio parcheggio proprio sotto il Col dei Bos dove si svilupperà la Ferrata Brigata Alpina. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal ristornate (2060 m) saliamo su un sentiero CAI non numerato con indicazioni per la ferrata. Passiamo un piccolo ponte di legno sul Rio Lagazuoi e iniziamo a salire con pendenza sostenuta su sentiero ben battuto. Ignoriamo una traccia che si stacca a sinistra e raggiungiamo un'ampia mulattiera (2170 m - 20' dal parcheggio) dove teniamo la destra. Procediamo sull'ampia mulattiera passando a fianco di edifici diroccati risalenti alla Grande Guerra. La mulattiera scende mentre noi a un bivio segnato puntiamo verso nord-est su esile traccia in direzione del Col dei Bos che spicca sopra le nostre teste. Attenzione qui a non prendere il sentiero a zigzag che punta dritto verso nord che sarà il nostro sentiero di rientro. Procediamo per breve sul sentiero fino a raggiungere l'attacco della ferrata (2200 m - 30' dal parcheggio).
Gli ultimi metri dell'avvicinamento si svolgono sotto la parete in cui saliremo la ferrata. Prestando attenzione alla roccia noteremo due fessure che tagliano la roccia in linea verticale leggermente appoggiata sul lato sinistro. Queste due fessure caratterizzano la prima sezione della via e sono i passaggi più impegnativi e possono essere studiati prima di essere affrontati.
Come detto la Ferrata Brigata Alpina parte in prossimità di una fessura. La saliamo per circa 6 metri sfruttando alcuni buoni appigli naturali ed eventualmente utilizzando il cavo nel primo stacco e in un paio di singoli passaggi intermedi. Salita la prima fessura dobbiamo percorrere 4 metri verso destra su un traverso che richiede un facile passaggio in spaccata. Terminiamo il traverso e siamo sotto la seconda più impegnativa fessura che assume le caratteristiche di un diedro. Questo passaggio di circa 10-12 metri è il passaggio più impegnativo della via. La roccia è piuttosto priva di appigli e la parte iniziale e quella alta del diedro richiederà una certa trazione. i primi 3 metri sono particolarmente lisci e la fessura più ampia rispetto alla parte alta quindi, non offrendo appigli in spaccata, si procederà con una certa trazione. Raggiungiamo un'ampia staffa oltre la quale ripartiamo. Si possono cercare appigli, esigui e ristretti, e per salire questo esposto diedro.
Terminato il passaggio procediamo su alcune roccette e quindi su una cengia verso sinistra che ci conduce a un nuovo passaggio di un certo impegno. Dobbiamo risalire un esposto spigolo. I primi metri si possono affrontare in spaccata utilizzando un piccolo pilastro roccioso. Saliamo in diagonale in forte esposizione per un paio di metri per aggirare un tetto roccioso e incontriamo una staffa che tuttavia risulta un po' distante dal cavo e potrebbe non essere raggiungibile in caso di una longe non troppo lunga. Dalla staffa il cavo procede verticalmente per 4 impegnativi metri in cui incontriamo una seconda comoda staffa. Dopo la seconda staffa la roccia diventa più appoggiata e usciamo dalla prima sezione della via.
La via assume ora una diversa verticalità e difficoltà. I primi metri sono una serie di roccette non difficili verso destra che ci conducono a un esposto traverso. Il traverso orizzontale è aereo ma la roccia offre buoni appigli per i piedi e col traverso raggiungiamo uno spigolo che risaliamo in forte esposizione su roccia ottimamente appigliata. Terminano momentaneamente le attrezzature mentre saliamo un tratto di sentiero. Incontriamo alcune roccette attrezzate e un nuovo tratto di sentiero ci conduce alla nuova sezione della via.
Saliamo alcune roccette a cui segue un traverso verso sinistra e nuove roccette in salita. Raggiungiamo un nuovo traverso che sale in diagonale senza particolari problemi e raggiungiamo un nuovo spigolo. Saliamo l'esposto spigolo e ne scendiamo sul versante opposto. Iniziamo un tratto di collegamento composto da roccette in cui è facile arrampicare e in alcuni tratti si tratta di un sentiero attrezzato fino a raggiungere la successiva parete verticale.
I primi metri di questa nuova parete sono verticali ma ben appigliati. Leggermente più impegnativo è il successivo traverso diagonale verso sinistra a cui segue una parete verticale in cui saliamo utilizzando gli ottimi appoggi per i piedi presenti nella roccia. Percorriamo una cengia di trasferimento verso destra a cui segue un nuovo balzo verticale ben appigliato. Usciamo da questo passaggio e verso sinistra percorriamo un sentiero con alcune roccette e tra sali scendi raggiungiamo una sella detritica. A sinistra della sella detritica (bollo rosso) parte una via di fuga in ripida discesa in direzione della sottostante traccia di sentiero. Sempre dalla forcella è possibile utilizzare un'altra via di fuga proseguendo a mezzacosta su una cengia raggiungendo il sentiero di rientro. Infine è possibile proseguire in salita seguendo gli ometti per completare la via ferrata.
Dopo un breve tratto di sentiero incontriamo l'ultima parete verticale ricca di passaggi interessanti. Partiamo con un traverso diagonale a sinistra breve con scarsi appigli a cui segue un passaggio verticale in forte esposizione. Il passaggio offre appigli maggiori rispetto al traverso sotto. Raggiungiamo un nuovo traverso e quindi una parete di una decina di metri da salire in piacevole arrampicata. Raggiungiamo un intaglio nella roccia a cui segue una serie di roccette verso sinistra prima di affrontare una parete di una ventina di metri molto arrampicabile che risale una fessura. Nella fessura troveremo abbondanti appigli per risalire la parete senza trazionare eccessivamente sul cavo. Questo è il tratto conclusivo della Ferrata Brigata Alpina e raggiungiamo il piano sommitale del Col dei Bos (2559 m - 2h dall'attacco - 2h 30' totali) con la spartana croce di legno.
Dal termine della ferrata seguiamo l'evidente traccia in direzione nord ovest. Il sentiero scende lungo un canalone con fondo a tratti un poco scivoloso fino a tornare al bivio nei pressi dell'attacco della ferrata (45' dal termine della ferrata - 3h 15' totali). Da questo punto a ritroso per il sentiero di avvicinamento fino al parcheggio (20' - ca 3h 45' totali).
La Ferrata al Col dei Bos è una ferrata recente e ottimamente attrezzata che sale una linea logica della piramide del Col dei Bos nel Gruppo del Lagazuoi. La ferrata parte verticale e impegnativa ma mai eccessivamente difficile. Rimane esposta per gran parte dell'itinerario e al contempo anche arrampicabile nella maggioranza dei passaggi.
La Ferrata Brigata degli Alpini al Col dei Bos si sviluppa nei pressi del Passo Falzarego itinerario prediletto dagli amanti di vie ferrate. Infatti dal passo è raggiungibile in breve il Sentiero Attrezzato dei Kaiserjager al Piccolo Lagazuoi, la Ferrata Tomaselli, la Ferrata Averau e la Ra Gusela. Inoltre scendendo verso Cortina si possono incontrare le varie ferrate alle Tofane: la Ferrata Olivieri, la Aglio, la Ra Bujela e la Ra Pegna giusto per citarne alcune di grado di difficoltà vario.
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Simone Nale
15/12/2020 alle 12:05Ferrata ultra frequentata con il primo pezzo di 20 metri circa molto tecnico che richiede tecnica di arrampicata o forza nelle braccia.
Molto verticale ed in alcuni tratti abbastanza esposta.
Super panoramica ma soprattutto molto comoda in quanto si lascia l’auto e in mezzora si è all’attacco.
Discesa veloce per il canalone a fianco.
Anna
22/08/2020 alle 16:08Percorsa il 12/08/2020. Ferrata moderatamente difficile, da considerarsi difficile solo il primo tratto di 20 metri, molto verticale (richiesta forza nelle braccia e un po’ di tecnica) . La ferrata è ben attrezzata, con diversi punti di sosta, buoni appigli e appoggi per i piedi. Unico punto davvero esposto, a 2/3 del percorso, quando si aggira uno spigolo. Ferrata molto bella, ma non adatta a principianti. Attenzione al ritorno che il sentiero è molto ripido e al momento, in alcuni punti, dissestato.
Ettore Trevisiol
02/11/2019 alle 15:32Bellissima ferrata e ottimamente tracciata e mantenuta. Avvicinamento corto e rientro in sentiero semplice. Confermo, come da relazione, che il tratto difficile è quello iniziale insieme ad un altro breve tratto nella seconda parte. Sconsigliata ai neofiti vista la verticalità e la durata. Richiesta una buona preparazione fisica. Se fatta in periodi caldi è necessario portarsi una buona quantità d’acqua vista la mancanza di sorgenti.
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 20:36La Ferrata al Col de Bos mi è piaciuta molto. A parte i primi 20 metri non è da considerarsi difficile e per me è stata completamente arrampicabile da quel punto in avanti. Molto bella la zona in cui si sviluppa la via che è molto logica nella linea di salita. Attrezzatura mai eccessiva e in ottimo stato.