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Generale:
La Ferrata al Canalone Belasa è una ferrata particolare. Dal punto di vista prettamente ferratistico è moderatamente difficile con tratti attrezzati che risalgono pareti, rampe e balze alternati a tratti di sentiero lungo un selvaggio canalone sotto il Moregallo. Tra questi tratti attrezzati e quelli di sentiero si trovano anche alcuni delicati passaggi in libera che non devono essere sottovalutati (max III grado) in un ambiente comunque isolato e non turistico.
Località di partenza:
Il punto di partenza è la frazione di Belvedere, nel comune di Valmadrera in provincia di Como. Giunti all'isolato si deve arrivare in prossimità dell'inizio di una strada interdetta al traffico e cercare parcheggio nelle vicinanze. Da lì partirà il sentiero di avvicinamento.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Si segue la strada in salita fino a raggiungere una Cappella in cui una palina con molti cartelli indica molte opportunità. Intraprenderemo il sentiero 7 che verso destra si dirige verso la sorgente di Sambrosera in cui un paio di cartelli indicheranno le direzioni per il Sentiero EE del Canalone Belasa verso destra (1h 15' dal parcheggio).
Ferrata:
Dalla sorgente si inizia un sentiero facile ma con vegetazione che un po' intralcia il proseguo. Si seguono alcuni segni rossi e ci incamminiamo in direzione del canalone. Noteremo l'inizio vero e proprio del canalone dalla prima catena che ci aiuta a risalire una placca abbastanza coricata. Si prosegue in questo tratto tra brevi tratti di sentiero e balzi rocciosi, alcuni attrezzati e altri no. Giungeremo così a uno dei due passaggi più ostici della via: una paretina di una decina di metri verticale in cui risalire arrampicando. L'uscita è leggermente più complessa della prima parte della paretina e bisogna prestare attenzione se non si vuole utilizzare la catena.
In breve, giungiamo al secondo punto ostico (passaggio chiave): si tratta di camino in cui la catena scorre sul lato sinistro e il passaggio terminale è leggermente strapiombante. La roccia è un po' liscia e risulta più difficile degli altri passaggi della via utilizzare appigli naturali evitando di tirare la catena.
Si continua ora su passaggi meno impegnativi. Si affronta una rampa, una paretina e un pilastro in successione, fino a giungere alla sezione terminale del canalone. Quest'ultima parte - con la vetta davanti ai nostri occhi - ci porta a due passaggi verticali in cui è possibile arrampicare sfruttando gli appigli per le mani e i piedi. Giungiamo così alla fine del Canalone Belasa e abbiamo davanti a noi 2 opzione per giungere in vetta al Moregallo:
Entrambe le opzioni permettono di giungere in vetta al Moregallo (1h 30' dal termine dell'avvicinamento - 2h 45' dal parcheggio).
Discesa:
Dalla vetta del Moregallo si dovrà valutare intraprendere la discesa verso est o ovest.
Dalle sorgenti di Sambrosera si segue il sentiero di avvicinamento a ritroso giungendo così alla macchina (ca 1h 30' dalla vetta - 4h 15' totali).
Note:
Questo itinerario, selvaggio e poco battuto, nonostante la bassa quota riserverà interessanti sorprese. Il sentiero è ripido e angusto, in alcuni tratto attrezzato con catene che daranno maggiore sicurezza in tratti di arrampicata di II e III grado. L'esposizione è modesta (siamo in un canalone) e il tratto in libera sono generalmente tra i 3 e i 5 metri di altezza. Se superano questa altezza, sono assicurati dalla catena.
Il prato sommitale è molto ripido e l'erba è infida da percorrere in salita (evitare a seguito di piogge).
Classifichiamo questo itinerario come difficile principalmente per la necessità di dover arrampicare diversi tratti in libera (max III grado). Questo è un aspetto da non sottovalutare anche per il ferratista esperto.
Opportunità:
La Ferrata del Canalone Belasa di fatto si può combinare in salita o in discesa con il Sentiero Attrezzato al Moregallo lungo la cresta Ovest. L'escursione è lunga e il dislivello non è contenuto, ma se uno volesse rimanere in quota si potrebbe proseguire in direzione della difficile Ferrata del Venticinquennale al Corno Occidentale oppure scendere verso valle e valutare di percorrere la Ferrata 30° OSA al Corno RAT oppure il facile Sentiero Attrezzato della Vasche. Può risultare utile questa cartina della zona.
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Se devi noleggiare o acquistare attrezzatura per percorrere questa via ferrata, ti consigliamo il negozio "Sherpa" in Via 4 Novembre n° 42 Ronco Briantino (MB), sponsor di Ferrate365.
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ivo teresi
26/04/2022 alle 20:46fatta gia’ due volte nel mese di aprile, in solitaria e con un amico. pretermetto che ho esperienza di arrampicata quindi ho trovato veramente divertente questo percorso, assolutamente senza particolari difficoltà, personalmente ho cercato di non toccare la catena, si e obbligati soltanto in un passaggio verticale verso la metà in quanto non ci sono appigli per il resto ci si diverte e si arrampica in libera,l attrezzatura da ferrara e’ del tutto inutile in quanto le catene sono attaccate in cima e infondo quindi se cadi legato o no non fa alcuna differenza. però usando attenzione su terreno asciutto non ci sono difficoltà oggettive. impegno fisico abbastanza rilevante, dislivello 1000 metri dal parcheggio alla cima e passando dal canale belasa la pendenza e notevole e il chilometraggio ridotto al minimo. molto soleggiato quindi acqua a volontà!! presenza di una fonte prima del attacco al canalone! io ci ho messo 3 ore la prima volta e 2,20 la seconda dal parcheggio alla vetta e mi ritengo un trekker nella media…
ag.nicolini81
06/02/2022 alle 19:32Secondo il mio punto di vista non può essere considerata una ferrata…il kit da ferrata, in relazione alla lunghezza del percorso, lo si utilizza veramente poco. utile averlo x la sicurezza in alcuni passaggi ma se voglio “ferrare” esistono sicuramente percorsi migliori.
Cmq nel complesso bel giro
Italo Pasquini
05/07/2021 alle 09:51Bel percorso, senza difficoltà tecniche ma faticoso (quasi 3 ore di salita). Complimenti per l’ottimo lavoro dei volontari, solo alla fine si perdono i riferimenti per via dell’erba alta ma zizzagando si arriva in vetta.
Davide Capodaglio
19/04/2021 alle 21:47Concordo (quasi del tutto) con “Davide Bonacina”, questo percorso non è una ferrata, ma un sentiero attrezzato, con alcuni passaggi di arrampicata di II/III grado non protetti da catene ma non esposti, non banali ma neanche difficili (ma che potrebbero mettere in difficoltà neofiti). Il kit da ferrata è di fatto inutile, le poche catene servono per aiutare la progressione e ben poco per l’assicurazione; anche secondo me la classificazione sarebbe da rivedere. Comunque lo ritengo più difficile di canalone Bobbio e sentiero Cecilia, che hanno molte più attrezzature.
Nel complesso comunque bel giro divertente e gran panorama!
Davide Bonacina
25/08/2020 alle 17:34Dal punto di vista prettamente ferratistico non è una ferrata. E mi sembra ancora più sconvolgente classificare questo “sentiero attrezzato” come una ferrata “difficile”, ovvero allo stesso livello della Ferrata “Simone Contessi” al Monte Due Mani o alla vicina “Ferrata Corno Rat”.
Innanzitutto, l’uso dell’imbrago in questo canalone crea solo fastidio e intralcio. Poi, la via non si sviluppa mai come ferrata, perché è appunto soltanto un canalone. Le parti in cui bisogna arrampicare sono poche e adatte ai principianti.
Sarebbe opportuno ora dare una classificazione veritiera di questo percorso. Come livello di difficoltà generale è infatti paragonabile al “Sentiero Cecilia” (che connette Rosalba con la vetta della Grignetta) e al Canalone Bobbio (Resegone).
Nonostante la delusione (mi aspettavo una ferrata vera e propria), il panorama che regala il Moregallo mi ha consolato: semplicemente mozzafiato!
Davide Bassan
12/02/2019 alle 18:15Attenzione, alcune palette sono state rimosse ed è un po’ più complicato seguire il sentiero corretto.