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Relazione della breve Ferrata del Canalino che sale al Passo del Mulaz delle Pale di San Martino. Itinerario molto bello, lungo e isolato nella sezione settentrionale gruppo Dolomitico.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Passo di Vales sul confine tra le province di Trento e Belluno. Se si proviene dal versante trentino giunti a Paneveggio si segue per il passo, mentre se si sale dal versante veneto si deve prima raggiungere Falcade di Sopra. Giunti al passo si può comodamente parcheggiare sul versante trentino per poi intraprendere l'escursione sul versante sud-est del passo.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Partiamo dal Passo di Vales (2031 m) Procediamo sul sentiero 751 che inizialmente è una strada e poi diventa sterrato seppur ampio con obiettivo di raggiungere la Forcella di Venegia (2212 m). Poco prima di raggiungere la forcella ignoriamo la traccia che sale alla Cima del Lago. Giunti alla Forcella teniamo la destra su segnavia 749 che taglia a mezzacosta in discesa. Ignoriamo la deviazione a destra con segnavia 750 verso Malga Venegia. Questo tratto di itinerario è molto bello e piacevole su prati sotto le imponenti pareti dolomitiche. Proseguiamo fino a un bivio importante (2045 m - ca 1h dal parcheggio) dove terremo la sinistra risalendo il Vallon della Venegiota. Il sentiero sale verso il Passo di Venegiata ma noi dovremo prestare attenzione dopo circa 10 minuti a individuare una traccia molto labile che si stacca sul prato verso destra. Serve un po' di intuito nei primi metri ma si deve individuare una lingua detritica verso cui puntare; la lingua detritica scende dal vallone che dovremo risalire. Tagliamo sui prati e raggiungiamo la lingua detritica che dovremo risalire (noi suggeriamo di risalire sui prati a sinistra della lingua detritica). Risalita la lingua detritica tagliamo verso sud su fondo roccioso e finalmente noteremo qualche segno e ometto. Dopo alcuni minuti a sinistro apparirà in cima a un canalino il Passo del Mulaz. Saliamo su traccia ora più evidente fino a quando il canalino si restringe e appaiono sulla sinistra del sentiero le attrezzature metalliche e con esse l'inizio della Ferrata del Mulaz (2390 m - 2h dal parcheggio).
Saliamo su uno spigolo appoggiato ricco di appigli naturali e proseguiamo su facili balzi attrezzati. Raggiungiamo uno spigolo che aggiriamo su buona esposizione. Proseguiamo su una placca appoggiata dove il cavo fune da corriamano. Un nuovo tratto attrezzato facile e terminano le attrezzature. Proseguiamo ora in salita senza traccia obbligata seguendo i cavi della teleferica che salgono al Passo del Mulaz (2619 m) che raggiungiamo dopo circa 40' (2h 45' totali).
A questo punto seguiamo il segnavia 751 con cui poi intraprenderemo il rientro. Noi suggeriamo di raggiungere la vetta dell'evidente Mulaz (ca 1h 15' a/r). Prima di scendere verso il Rifugio noteremo una traccia che si stacca a sinistra in salita. Saliamo fino a una forcella (ca 2800) dove intraprendiamo a destra una cengia detritica che aggira il Mulaz. Molto bello ed esposto questo bel tratto di itinerario che ci conduce infine alla grossa croce di vetta del Mulaz (2906 - 3h 30' totali).
Dopo esserci goduti il bellissimo panorama a 360 gradi, intraprendiamo il lungo rientro. La prima parte ci riconduce a ritroso fino al bivio poco sotto il Passo del Mulaz. Da quel bivio iniziamo la discesa che in pochi minuti conduce al Rifugio Volpi al Mulaz (2560 m). Dal rifugio seguiamo verso sinistra il 751 verso il Passo dei Fochet che raggiungiamo in circa 2h 30' dalla vetta del Mulaz (6h totali) con alcuni tratti attrezzati. Teniamo ora il sentiero 751 a sinistra che prima ci conduce al Passo di Venegiota (2303 m) quindi alla Forcella di Venegia, già raggiunta all'andata. Dalla forcella a ritroso per il sentiero di avvicinamento fino al Passo di Valles (7h 30' totali).
La Ferrata del Mulaz è piuttosto breve e non particolarmente interessante dal punto di vista strettamente legato alla via ferrata. L'ambiente in cui si sviluppa, invece, è di assoluto interesse. La zona nord delle Pale di San Martino è molto meno battuta del versante meridionale ma è ricca di spunti paesaggistici. Il giro è in ambiente isolata e la mancanza di segni lascia un po' di avventura in un contesto molto bello (attenzione a percorrerlo in caso di nebbia dove l'orientamento risulterebbe difficoltoso). La segnatura è datata così come l'attrezzatura metallica è arrugginita ma in stato tutto sommato buono. La salita al Mulaz richiede attenzione ma non è difficile. Attenzione alla neve che, in alcuni dei canalini e lungo la salita al Mulaz è facilmente presente anche a inizio stagione.
Tra le molte vie ferrate delle Pale di San Martino, sicuramente la Ferrata del Mulaz non è una delle più battute. Questa sua caratteristica la renderà appetibile agli amanti dei giri solitari. Per chi volesse restare più giorni in zona, si potrebbe consigliare dal Rifugio Mulaz di raggiungere il Passo delle Farangole, dove possiamo scendere il Sentiero Attrezzato delle Farangole e raggiungere la Valle di Strutt che risaliamo per percorrere la Ferrata Gabitta d'Ignoti e con essa raggiungere Cima Vezzana. Cima Vezzana a sua volta può essere salita dal versante di San Martino di Castrozza con la famosa Ferrata Bolver Lugli. Tra gli altri itinerari delle Pale di San Martino segnaliamo la Ferrata del Porton, la Ferrata Dino Buzzati al Cimerlo, la Ferrata della Vecia e la Ferrata Stella Alpina all'Agner.
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pippo.canu
04/10/2021 alle 15:30Stupendi paesaggi, sicuramente da rifare! L’avvicinamento alla ferrata è risultato abbastanza impegnativo, sia dal punto di vista dell’impegno fisico (salita abbastanza decisa) sia dal punto di vista del percorso molto molto povero di riferimenti e segnaletica.
Si intravedono pochi segnali rossi molto sbiaditi, e alcuni tratti di un appena accennato sentiero. Raggiunta la ferrata essa è molto semplice e di breve durata, caratterizzata solo da appigli naturali. Il cavo è tendente al rosso ruggine, ma sembra sicuro.
Per il percorso che porta alla vetta Mulaz 2906m è lievemente indicativo e si va leggermente ad intuito nelle numerose tracce.
Il rientro attraverso il sentiero 751 è lungo, caratterizzato da una discesa decisa e poi da tratti di salita e discesa.
ATTENZIONE: Il dislivello non è di soli 900m come segnato ma complessivamente è 1300m compiendo l’itinerario proposto come da articolo. Come durata confermo le 7h30min e come lunghezza di itinerario circa 15.5/16.5km.
vnz75
25/09/2021 alle 20:45Un percorso classico perche’ abitavo a Falcade…stupedo sia partendo da Falcade che dal Paneveggio o Rolle o Valles
Sergio Vecchi
17/12/2019 alle 21:30Bellissimo giro nelle Pale sul versante nord. Il Mulaz è una zona bellissima e la ferrata è un giusto mix di avventura nell’individuare il percorso.