Relazione della Ferrata Campalani al Carega. La Ferrata pur rimanendo breve è difficile in singoli passaggi e generalmente esposta. Itinerario molto bello con passaggi vari. Possibilità di salita finale al Carega e rientro con itinerario ad anello fino al Passo Pertica. Attenzione alla classica nebbia che circonda il Carega nelle ore pomeridiane.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Revolto (1355 m). Per raggiungere il rifugio si deve risalire la Val d'Illasi. Giungendo da sud si esce dall'A4 a Verona Est o Soave e si raggiunge Selva di Progno. Lo si oltrepassa fino a un bivio dove terremo la destra sempre risalendo la valle raggiungendo Giazza. In paese restiamo sulla strada principale oltrepassando un ampio tornante verso sinistra. Restiamo sulla strada e proseguiamo per circa 7 Km lungo la strada, a tratti stretta ma sempre ben asfaltata, fino a raggiungere il Rifugio Revolto. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal Rifugio Revolto dovremo raggiungere il Rifugio al Passo Pertica (1530 m). Si può raggiungere il passo sia con la forestale che parte dalla sbarra dove termina la strada oppure per sentiero che nel bosco taglia la strada e ci conduce al passo (20' con sentiero nel bosco - 30' con forestale). Dal Passo Pertica seguiamo l'ampia strada forestale (sentiero 109) che collega il Rifugio al Passo Pertica col Rifugio Scalorbi. Seguiamo l'ampio sentiero fino a un bivio segnalato prima di raggiungere il Rifugio Scalorbi dove teniamo la sinistra imboccando il 19 che sale con pendenza costante e mai eccessiva verso il Carega. Proseguiamo sul sentiero fino a incontrare un nuovo bivio segnalato in cui teniamo la sinistra con chiara segnalazione per la Ferrata Campalani. Seguiamo in più marcata salita la traccia prestando attenzione tra i mughi fino all'attacco sotto una parete giallastra (2h dal parcheggio).
La Ferrata Campalani presentava il passaggio chiave nei primissimi metri della via. Nel 2019 è stata modificata l'attrezzatura e questo passaggio, che era il più impegnativo e fisico della via, è stato facilitato significativamente. La via offre ora alcune comode cambre che aiutano a vincere i primi 5-6 metri con il cavo metattico che corre a sinistra di un diedro. Risalito il diedro raggiungiamo un comodo terrazzino dove prosegue l'itinerario. Riprendiamo aggirando un esposto spigolo verso destra cercano i piccoli appigli presenti per piedi. Ci troviamo ora a risalire una fessura con la fune metallica che ha preso il posto della solida catena inizialmente presente. Risaliamo la fessura e ne usciamo sul versante sinistra aggirando una costola rocciosa. Saliamo ora un tratto esposto e povero di appigli fino a un piccolo terrazzino dove riprendere fiato è consigliato. L'inizio della Campalani è sicuramente il tratto più impegnativo della via.
Riprendiamo con un traverso orizzontale verso destra con cui aggiriamo uno spigolo e procediamo su una stretta ed esposta cengia. Il cavo ora risale in diagonale in buona esposizione. Attenzione al fondo friabile della roccia in questo punto. Salito questo tratto percorriamo un breve traverso a destra e, in prossimità di uno spigolo, seguiamo la catena che ci porta a percorrere un esposto traverso in diagonale verso destra. Percorriamo tutto il traverso che aggira uno spigolo e ci conduce all'interno di un grosso e ombroso camino. Inizialmente la catena sale verticale per poi addentrarsi nel camino. Per evitare eccessive trazioni sarà consigliato cercare appigli su entrambi i lati del camino. Man mano che saliamo teniamo maggiormente il lato sinistro evitando una sporgenza rocciosa e salendo un passaggio un po' angusto che ci conduce fuori dall'impegnativo camino. Siamo ora su un tratto di roccette ce saliamo in diagonale verso destra. Ci troviamo quindi a risalire una nuova breve fessura tra la parete e uno sperone roccioso. Saliamo in diagonale con Bocchetta Mosca dritta davanti ai nostri occhi. Proseguiamo ora una salita una nuova fessura piuttosto impegnativa ed esposta che ci lascia su un facile traverso orizzontale dove è posizionato il libro delle firme.
Riprendiamo salendo una serie di balzi rocciosi simili ai precedenti. La roccia è qui molto frastagliata e offre appigli anche se la consistenza non è sempre ottimale. Scendiamo breve passaggio aereo per trovarsi sotto l'ultima parete verticale composta da un diedro. Questa parete pur non difficile come la prima sezione della via rimane abbastanza impegnativa, soprattutto nei primi metri. La parte alta offre maggiori appigli e più appoggiata. La catena piega gradualmente verso destra con i mughi al nostro fianco, segno che siamo alle battute finali della Ferrata Campalani. Saliamo gli ultimi balzi verso sinistra e, dopo un breve traverso, siamo al termine della ferrata sull'ampio crinale (45' dall'attacco - 2h 45' totali).
Terminata la ferrata percorriamo la cresta che è piuttosto aerea sebbene non difficile e ci conduce in circa 20 minuti al Rifugio Fraccaroli (2230 m) dal quale possiamo in breve raggiungere la cima del Monte Carega (2259 m - 30' dal termine della Ferrata Campalani - 3h 15' totali). Possiamo quindi organizzare il rientro con 3 opzioni:
La Ferrata Campalani è una ferrata molto interessante che si sviluppa sul versante est del Carega. La ferrata alterna tratti di media difficoltà con almeno 2 passaggi più impegnativi, sebbene mai proibitivo o estremamente difficili (traverso e camino). La roccia risulta molto spesso ricca di appigli che invoglia a procedere arrampicando anche se in alcuni tratti è un friabile. Rispetto alle altre ferrate nelle Piccole Dolomiti la Ferrata Campalani è attrezzata in larghi tratti con una catena. Attenzione alla tipica nebbia che circonda le Piccole Dolomiti specialmente nei mesi caldi che potrebbe creare qualche problema nel tratto a fine ferrata lungo l'aerea cresta che giunge al Fraccaroli. Nel 2018 è stata ristrutturata l'attrezzatura che risulta in ottimo stato e, come indicato in relazione, facilitato l'attacco.
Indichiamo qui la descrizione del vecchio attacco della ferrata. Saliamo alcuni gradini rocciosi fino all'attacco vero e proprio. Le prime 3 moschettonate sono decisamente impegnative e atletiche. La catena parte a circa un metro e mezzo da terra e ci aiuta a salire un balzo di circa 3 metri dove dovremo utilizzare anche una staffa presente per vincere lo strapiombo presente. Saliamo questo passaggio povero di appigli e raggiungiamo dopo 2 metri un piccolo terrazzino dove si può valutare come procedere.
La Ferrata Campalani si sviluppa in un ambiente - quello delle Piccole Dolomiti - dove è possibile abbinare più itinerari attrezzati. Come indicato in relazione si potrebbe percorrere il Sentiero Attrezzato Pojesi in discesa così come dal Passo Pertica è possibile salire la breve e atletica Ferrata Biasin. Scendendo verso il Monte Obante si può salire la Ferrata del Vajo Scuro. Se invece si procede in direzione del Gramolon si possono percorrere la Ferrata Viali e la Ferrata Ferrari. Infine procedendo verso nord in direzione del Pasubio incontriamo il Sentiero Attrezzato al Monte Cornetto e il Sentiero Attrezzato Falcipieri alle 5 cime del Pasubio. Da Pian delle Fugazze è possibile anche intraprendere il Sentiero Attrezzato Baglioni.
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M. G.
06/07/2020 alle 12:38Fatta il 05/07/2020. Ferrata che si può inserire in un bell’itinerario in quota medio-alta. L’accesso è ben segnalato (meglio rispetto a qualche tempo fa). Tutte le catene sono state tolte e sostituite con cavi (in ottime condizioni). L’attacco pur rimandendo non banale è stato addolcito da nuova attrezzatura. Qualche passaggio che richiede un po’ di impegno. Abbastanza arrampicabile stando attenti alle pietre instabili. L’uscita su una sottile cresta (non attrezzata) non è da sottovalutare, inciampando si rischia il volo. Fattibile in 30/40 minuti effettivi.
oscar.morin1977
15/09/2019 alle 15:10Percorsa in giugno
Ferrata molto bella, adatta al principiante che vuole mettersi alla prova alzando il livello di difficoltà.
La parte più tecnica è l’inizio e l’attacco anche con la nuova ristrutturazione.
Avvicinamento lungo, ma in un contesto splendido della zona di Campobrun sul Carega.
Una volta conclusa la ferrata, prosegue un bel sentiero di cresta, dove serve piede fermo per raggiungere il rifugio Fraccaroli.
Consigliato ai più preparati, il ritorno dal sentiero attrezzato Pojesi oppure la variante del 108b sentiero delle creste.
Luca Massignani
06/09/2019 alle 11:02Recentemente ristrutturata eliminando la mitica catena e i cavi sfilacciati e laschi…adesso tutto riluce di acciaio teso e scintillante. Paradossalmente per chi scrive è diventata “nuova” e leggermente più difficile, specie l’inizio, in quanto si è costretti a seguire la via proposta, con cambi di moschettone ravvicinati e in posizione leggermente strapiombante, spesso su placca liscia e lontani dalle vecchie prese.
Comunque rimane sempre una via adatta al principiante che si vuole mettere alla prova, in un contesto panoramico tra i più entusiasmanti delle Piccole Dolomiti.
tommy.pt76
23/04/2019 alle 19:39Probabilmente ognuno ha il suo giudizio ma a me questa ferrata sembra sopravalutata….l’ho fatta sia in salita che in discesa senza difficoltà…poi è veramente molto corta
Filippo Rosi
10/03/2019 alle 08:32Bel giro sulle Piccole Dolomiti lato Carega. Ferrata con attacco impegnativo ma difficoltà che durano poco. Il resto della via è di media difficoltà. Molto logica la salita. Occhio alla nebbia il pomeriggio.
Cesare Gastaldelli
21/03/2019 alle 15:13Ciao Filippo, sulla cresta tra la Campalani e il Fraccaroli servono ramponcini / ramponi o la via è pulita?
Alessandro Iotti
22/03/2019 alle 07:25Secondo me dipende dalla stagione e dalla quantità di neve. In questo momento non saprei dirti. Avere i ramponi/ramponcini con sé adesso può essere una buona idea. Magari puoi sentire il Fraccaroli e farti dare una situazione aggiornata dopo questo anomalo inverno