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Relazione dell'impegnativa Ferrata Cassiopea al Torrione Comici nelle Dolomiti Friulane. Lungo e impegnativo itinerario con ferrata verticale, tecnica ed esposta. Discesa del torrione con via ferrata da non sottovalutare.
Il punto di partenza dell'itinerario per la Ferrata Cassiopea al Torrione Comici è Forni di Sopra in provincia di Udine. Forni di Sopra è raggiungibile percorrendo la Strada Statale 52 Carnica che collega Tolmezzo con Lozzo di Cadore. Giunti in paese a fianco del Municipio prendiamo la strada a senso unico verso sud. La percorriamo tutta e attraversiamo il ponte sul Tagliamento dove troviamo un ampio parcheggio. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Per raggiungere l'attacco della ferrata dobbiamo fare un lungo avvicinamento che raggiunge il rifugio Flaiban Pacherini. Lasciata l'auto nel parcheggio (880 m) seguiamo i chiari segnali che ci portano nel bosco a imboccare una forestale chiusa al traffico. La forestale - segnavia 362 - sale la Val di Suola senza eccessiva pendenza nel bosco contornata dalle stupende vette delle Dolomiti Friulane. Il sentiero sale, restringendosi gradualmente, fino al Rifugio Flaiban Pacherini (1587 m - 1h 45' dal parcheggio).
Lasciato il rifugio seguiamo le indicazioni che ci conducono sul versante opposto del vallone. Ignoriamo il bivio a destra per Forcella Fantulina e teniamo la sinistra in salita piuttosto decisa in direzione del Passo del Mus (2063 m) lasciandoci alle spalle il rifugio. Dopo alcuni minuti di era salita incontriamo un nuovo bivio segnalato: a sinistra si segue per il Passo di Suola sul sentiero 263 mentre noi terremo la destra in salita per il Passo del Mus sul segnavia 262. Raggiungiamo in salita il passo che separa la Val di Suola (nord) con la Val di Guerra (sud) e quindi vediamo l'indicazione per la Ferrata Cassiopea e il Torrione Comici, tra l'altro ben visibile dritto a noi già dal rifugio. Percorriamo la distanza su traccia seguendo alcune indicazioni rosse e un poco sbiadite su sasso raggiungiamo. Attenzione al fondo non proprio stabile e con la possibilità di un nevaio. Si raggiunge quindi l'attacco della ferrata (1h 30' dal Rifugio Pacherini - 3h 30' dal parcheggio).
Prima di iniziare la descrizione della salita, alcune note. Il Torrione Comici è uno sperone di roccia impegnativo. La salita è decisamente impegnativa, tecnica con forte esposizione. Al termine della salita si deve considerare che la discesa avviene per ferrata che, solo in parte, ricalca la salita. Salita e discesa del torrione richiede circa 1h 15' / 1h 30' ed è importante valutare le condizioni del meteo: sarebbe molto pericoloso farsi cogliere da un temporale in cima al Torrione con l'obbligo di scendere un impegnativo tratto attrezzato.
La ferrata inizia con un traverso orizzontale verso destra col quale ci spostiamo sotto un tetto roccioso che percorriamo verso sinistra. Ci portiamo sotto uno spigolo che risaliamo in crescente esposizione. Saliamo questo tratto verticale ma ben appigliato fino a incontrare un bivio:
Teniamo la sinistra iniziando la sezione più impegnativa della via. Saliamo su un traverso diagonale verso sinistra e quindi un tratto verticale su roccia priva di appigli a cui segue un nuovo traverso. Percorso il traverso siamo ora in piega esposizione e ci aspetta una parete verticale molto adrenalinica. Incontriamo alcuni pioli metallici che ci aiutano nella progressione che rimane tuttavia molto impegnativa e aerea. Pieghiamo col cavo decisi a sinistra per percorrere un aereo traverso in direzione di un esposto spigolo che aggiriamo. Saliamo alcuni metri in decisa esposizione fino a raggiungere un pulpito dove è possibile fermarsi un attimo e prendere fiato. La via prosegue su livelli difficili verso destra su brevi tratti di traverso che si alternano con pareti verticali fino a incrociare nuovamente il percorso di discesa. Siamo ora nella sezione finale della salita:
Il tratto di salita segue un canalino col cavo che lo taglia a zigzag. Saliamo questa parte, meno impegnativa delle precedenti, fino a raggiungere la vetta del Torrione Comici (2260 m - 45' dall'attacco - 4h 15' dal parcheggio). Notevole dalla vetta il panorama circostante: vediamo la Val Suola con Forni Alti in lontananza e le Dolomiti Friulane che ci circondano.
Come anticipato, siamo a metà dell'itinerario attrezzato. Inizia ora l'impegnativa discesa. Iniziamo percorrendo verso est un tratto di cresta attrezzata che ci porta sul versante orientale del torrione fino a raggiungere una stretta cengia in discesa che ci conduce all'ultimo bivio affrontato in salita. Ignoriamo il cavo verticale e procediamo in discesa verso destra. Prestiamo attenzione lungo la cengia a non smuovere sassi che inevitabilmente rischierebbero di cadere su chi sta salendo. Seguendo i bolli rossi raggiungiamo il versante occidentale del torrione e quindi un primo tratto verticale. Il tratto in discesa è verticale con pochi appigli artificiali e quindi è necessario studiare bene i singoli passaggi. Scendiamo con cautela raggiungendo un pulpito dove poter sostare comodamente. La discesa prosegue esposta e verticale fino a raggiungere una scritta confortante "Uscita" che ci indica di essere in prossimità dell'innesto sulle attrezzature percorse in salita. Scendiamo lo spigolo ben appigliato e la cengia percorse in salita e siamo all'attacco (30' dalla vetta - 1h 15' dall'attacco - 4h 45' totali).
Per completare un itinerario ad anello torniamo quindi al Passo Mus e seguiamo le indicazioni per Forcella dell'Inferno seguendo il segnavia 369. Raggiunta la Forcella Fantolina Alta e dopo esserci girati per vedere un'ultima volta il Torrione Comici, seguiamo il sentiero 369 che ci porta alla vicina Forcella dell'Inferno (2175 m - 1h 15' dal termine della ferrata). Proseguiamo sul sentiero 369 fino a Forcella Val Brica (2088 m) da dove iniziamo la lunga discesa fino a Forni di Sopra. Ignoriamo le varie deviazioni per rifugi e proseguiamo in discesa sul sentiero fino a raggiungere Forni di Sopra dove, sulla destra orografica del Tagliamento, raggiungiamo il parcheggio (3h dal termine della ferrata - ca 8h totali).
La salita al Torrione Comici con la Ferrata Cassiopea è una salita a tutti gli effetti difficile e tecnica. Per chi desiderasse procedere in arrampicata consigliamo le scarpette da arrampicata perché alcuni passaggi sono su roccia povera di appigli. La salita è esposta e adrenalinica e richiede concentrazione sia salita che discesa. Lungo l'avvicinamento e faticoso del tratto conclusivo così come è lungo il rientro.
Per i tratti molto difficili di questa via ferrata, può essere utile leggere l'articolo che abbiamo preparato su "Come sostare lungo una Via Ferrata".
La Ferrata Cassiopea risale e ridiscende questo torrione reso famoso dal grandissimo Emilio Comici, fortissimo arrampicatore della prima metà del XX secolo. Nel 1936 Comici infatti salì questo ardito torrione con una via sulla parete est che per l'epoca era particolarmente difficile: V grado sostenuto con un passo di VI. Con quella salita il nome del torrione cambiò da "Torrione di Cima Guerra" a "Torrione Comici".
La Ferrata Cassiopea si intraprende partendo da Forni di Sopra. Dallo stesso paese ma in direzione nord è possibile raggiungere il Clap Varmost dove si può salire l'atletica Ferrata Adventure Climb oppure verso Tolmezzo la recente Ferrata la Farina del Diavolo a Villa Santina. Restando in zona nelle Prealpi Carniche, ma proseguendo in direzione del Veneto si raggiunge il piacevole Sentiero Attrezzato Olivato. Se da Forni di Sopra raggiungiamo Cadore e quindi il Passo Rest, possiamo percorrere la Ferrata Tramuntin al Monte Rest.
La parte settentrionale della provincia di Udine offre altri interessanti itinerari attrezzati: la Ferrata Cinquanta del Clap, la Ferrata del Coglians, la Ferrata Senza Confini e la Steinbergerweg e il Sentiero Attrezzato Cuestalta.
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gius.messin
13/08/2021 alle 09:16Per affrontare questa ferrata bisogna prodursi in un lunghissimo avvicinamento soprattutto se si parte dal rifugio Pordenone, (da
Forni è un po’ più breve). Quale che sia la strada percorsa per accedere al torrione Comici, comunque, sarà sicuramente appagante da un punto di vista escursionistico, paesaggi meravigliosi incontaminati e poco frequentati, non è difficile incontrare camosci, stambecchi e marmotte. La ferrata è attrezzata con un cavo non molto teso (alla francese?), la progressione è difficile e molto esposta. In un primo momento si può pensare sia poco appigliata , tolti alcuni fittoni per scendere non ci sono supporti, si procede su roccia, in realtà guardando bene gli appigli ci sono e sono anche validi. La ferrata non è molto lunga ma è estremamente appagante.
Che dire bella la ferrata, stupendi l’ambiente e l’escursione.
Filippo Rosi
10/03/2019 alle 08:36Magnifica escursione nelle Prealpi Carniche. Ferrata difficile sia in salita che in discesa. Non lunga ma tecnica, passaggi esposti. Giro molto appagante ma lungo che richiede passo buono