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Generale:
La Via Ferrata del Castello Medusa di Samugheo è un itinerario ad anello che si sviluppa per circa 400 mt intorno alla rocca sovrastata dai ruderi del Castel Medusa. Da quì si può ammirare la potenza del massiccio calcareo che si erge verticale per 90 m e godere di un panorama aereo inusuale sulla imponente valle dell'Araxisi.
Località di partenza:
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Catello di Medusa situato tra Samugheo e Asuni nell'entroterra di Oristano lungo la SP 38. Circa a metà tra i due paesi lungo la provinciale sarà necessario svoltare verso l'entroterra (sinistra se si viene da Samugheo, destra da Asuni) lungo una strada sterrata a singola corsia che in 5 Km ci portal rifugio.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
A circa 20 minuti dal parcheggio del Rifugio del Castello per sentiero in discesa verso il Castello. A quel punto seguiamo i cartelli per "Araxisi". A breve giungiamo al torrente e quindi a un bivio: a destra verso il torrente e a sinistra verso la ferrata. Si accede a una cengia orizzontale che circonda l'intero grande sperone roccioso denominato "Sa Conca de Su Casteddu" e si attacca la ferrata (20' dal parcheggio).
Ferrata:
Dopo l'attacco si risale una breve rampa diagonale di 3 metri gradonata e si percorre una stretta cengia orizzontale che aggira la roccia. Sopra di noi c'è il Castello mentre sotto i nostri piedi c'è il torrente Araxisi. Si prosegue in un facile tratto di roccette fino a giungere a un tratto in cui termina il cavo e inizia un sentiero. Questo primo tratto della ferrata è terminato.
Le attrezzature ricominciano e inizia un tratto in discesa, non difficile ma aereo. Si giunge quindi a un esposto traverso, aggiriamo uno spigolo e siamo al passaggio chiave: un passaggio a strapiombo che richiede forza di braccia e agilità nel passarlo. Il tratto non è lungo ma non è da sottovalutare. Si aggira uno spigolo e la ferrata si risale verticale un tratto a strapiombo in cui le cambre presenti aiutano non poco la progressione. Si risale verticali per una decina di metri in forte esposizione fino a giungere a un passaggio nella roccia. Di fatto si entra in una cavità che ci porta nel lato opposto dello sperone roccioso. Si inizia un tratto di disarrampicata facilitato dalle cambre presenti. Terminata la discesa si inizia un traverso orizzontale in cui c'è poco spazio per i piedi. Si prosegue dopo su una comoda cengia diagonale e si giunge al termine delle attrezzature metalliche (1h 35' dal parcheggio - 1h 15' totali).
Discesa:
Si risale il sentiero fino a una staccionata che si aggira e si giunge a un sentiero che in breve ci porta al rifugio (20' dal termine della ferrata - 2h totali).
Note:
La ferrata è di difficoltà moderata e si svolge in un ambiente sorprendente dell'entroterra sardo. C'è un singolo passaggio aereo e fisico che eleva il grado di difficoltà della ferrata.
Opportunità:
Risalendo la Sardegna si può proseguire verso la costa occidentale si incontrano in successione la Ferrata Regina (ca 2h di auto), la Ferrata di Giorrè (1h 45') e la Ferrata Cabirol (ca 2h 15' di auto). Se si prosegue verso la costa tirrenica si incontra la Ferrata di Badde Pentumas (1h 45' di auto). Un discorso a parte merita la Ferrata degli Angeli che richiede di prendere il battello da Porto San Paolo per Tavolara. In provincia di Carbonia Iglesias incontriamo nell'entroterra la Ferrata di Gutturu Xeu e sulla costa la Ferrata al Pan di Zucchero.
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roberto querin
27/07/2020 alle 12:29Ferrata bella anche se molto corta. Fattibile anche per principianti che non abbiano problemi di vertigini per il pezzo esposto, fatta con un bambino di 12 anni alla prima esperienza. Forse fatta nel pomeriggio é meno in battuta di sole.
fabriziocavazzuti
04/09/2019 alle 23:56Do 4/5 sulla difficoltà solo per il passaggio esposto non banale.
Per il resto è 2/5.
La strada adesso è asfaltata fino al rifugio. Percorsa con un camper di 6.80 m.
Corriasfotografia
19/02/2019 alle 14:52sono del sud Sardegna..provinca Carbonia-Iglesias..per la maggior parte delle ferrate mi devo fare due ore o piu di macchina…
sveglia alle 5..obbiettivo ferrata di Natale..ovviamente vestito da babbo Natale…Si arriva a Samugheo,mega colazione con il gruppo,e preparo la mia attrezzatura fotografica..senza non mi muovo!…
si arriva ad un ampio parcheggio in selciato..da li si percorre un bel sentiero panoramico con i resti del castello Medusa alla sinistra…..dopo una breve discesa comincia il sentiero stretto in mezzo alla vegetazione,e il rumore del fiume che scorre sotto la ferrata…dopo circa 500 metri…..la cengia vertiicale si mostra davanti a noi…bella e imponente… c’e un piccolo tratto di parete dove si cammina uno alla volta..sotto c’e un salto di circa 25metri..e giu il fiume.. la ferrata e piuttosto breve e semplice..Si presenta solo l’inizio un po difficoltoso in quanto non c’e quasi l’appoggio per i piedi ma è giusto quel pezzo..e con un pochino di forza di braccia si sale sul primo gradino e e via sulla parete…la vista e bellissima,una volta salita la parete verticale,termina con una grotta che va fatta con cautela,c’e un cavo d’accaio dove si possono mettere le longe e quindi siamo in sicurezza…usciti dalla grotta arriva la ferraa orizzontale..circa 30 metri di cavo… abbastanza semplice ma sempre da fare con cautela!!!…finito il cavo una breve salitina leggermente scivolosa..ma sempre con il cavo sul quale assicurarci…Ferrata finita…si risale in tranquillita al rifugio..e si mangia!!!