Relazione della salita al Monte Chaberton sul confine italo-francese tramite l'unione di tre vie attrezzate con partenza da Claviere: la Ferrata della Batteria Bassa, la Batteria Alta e la Ferrata Perona in cresta. Itinerario lungo con notevole dislivello e che si sviluppa per lunghi tratti ad elevata quota. Attenzione alle condizioni meteo visto il lungo rientro.
Il punto di partenza dell'itinerario è la biglietteria del ponte tibetano di Claviere, alta Val di Susa, in provincia di Torino. Giungendo da Cesana Torinese sulla destra noteremo un ampio parcheggio. Questa biglietteria è un casotto in legno ben indicata a Claviere.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
L'itinerario che andremo a percorrere richiede di scendere verso il letto del fiume Piccola Dora seguendo le indicazioni per la Ferrata della Batteria Bassa (qui link). Si raggiunge la vecchia statale e si seguono le indicazioni percorrendo anche una breve galleria. Le torce non sono necessarie ma meglio averle con sé.
Dalla biglietteria seguiamo il sentiero che si stacca dalla Cappella di San Gervasio scendendo in direzione del torrente. Giungiamo al torrente e dovremo ignorare il ponte che ci condurrebbe sulla destra orografica del Piccola Dora. Su quel versante è possibile salire la bella Via Ferrata di Rocca Clarì. Noi restiamo sulla sinistra orografica del torrente e proseguiamo sul sentiero fino a raggiungere l'attacco della via ferrata (ca 30' dal parcheggio).
Una nota sull'avvicinamento. E' anche possibile saltare il primo tratto di via ferrata della Batteria Bassa, ovvero il tratto che si sviluppa dal torrente fino al viadotto della vecchia statale del Monginevro. Se si volesse effettivamente evitare questo primo tratto, lasciata l'auto nel parcheggio conviene incamminarci per circa 200 metri lungo la nuova statale in direzione della galleria. Poco prima della galleria, al bivio, seguiamo a destra la vecchia statale e seguire questa strada. Nei pressi di una curva a sinistra noteremo una galleria sul lato sinistro con alcune indicazioni per la via ferrata. Ci incamminiamo lungo la galleria (15' dal parcheggio - 1690 m - circa 30 metri di lunghezza) di cui si vede al termine l'uscita. Si affronta un traverso verso destra e ci si connette alla via completa che risale dal basso. La relazione non considera quest'opzione per le tempistiche.
Per questa via ferrata è presente una relazione a sé stante siccome è stata disponibile per un paio di anni prima del suo completamento. A questo link la descrizione completa e dettagliata. In questa relazione saremo volutamente sintetici.
La ferrata inizialmente andrà a risalire un canalone che passa sotto il viadotto della dismesssa statale del Monginevro. La salita è molto bella e arrampicabile con tratti dove è bello arrampicare la placca e altri dove le cambre verranno in nostro aiuto. Conviene assolutamente utilizzare le abbondanti prese naturali per risparmiare energie in vista del lungo sviluppo della via. Dopo l'innesto della "scorciatoia", si prosegue a salire lasciandoci alle spalle il ponte guadagnando rapidamente quota. Dietro di noi visibile la rotonda dove abbiamo parcheggiato l'auto. La via prosegue ora alternando facili traversi, cenge, balzi rocciosi, pareti attrezzate dove sarà piacevole progredire arrampicando l'ottima roccia presente. Raggiungeremo un paio di punti più piacevoli e tecnici: un caminetto da arrampicare in spaccata e una fessura sotto la quale passeremo. Proseguiamo con un tratto di sentiero e raggiungiamo gli edifici militari che componevano la Batteria Bassa (1910 m - 1h 30' dall'attacco - ca 2h totali).
Come avverrà per ogni sezione della via, al proprio termine c'è una via fuga. In questo caso, la via di fuga sarà verso destra e scenderà per ripido sentiero fino alla vecchia statale più a valle di 5 minuti rispetto al viadotto incontrato lungo la salita.
Proseguendo lungo la nostra salita su segnavia 604, seguiamo il sentiero fino a incontrare sulla sinistra l'attacco della Via Ferrata della Batteria Alta con il cartello a segnalarne l'inizio. La ferrata della Batteria Alta è composta da due tronconi intervallati da un tratto di sentiero che funge anche da via di fuga. Terminati i due tratti si prosegue su sentiero fino a raggiungere gli edifici militari.
La salita prosegue su livelli di difficoltà e di salita simili alla precedente Batteria Bassa. La via è bella, varia e arrampicabile. Terminati i due tronconi di ferrata raggiungiamo la Batteria Alta (2208 m - 1h dal termine della Batteria Bassa - ca 3h totali) dove termina la seconda sezione della via ferrata che ci porterà allo Chaberton.
Prima di proseguire è opportuno valutare le proprie forza tenendo in considerazione che la via è ancora molto lunga con quasi 1000 metri di dislivello prima di giungere alla vetta dello Chaberton. Se si volesse interrompere la via è disponibile un sentiero verso sinistra che conduce a Claviere in circa un'ora. Dalla Batteria Alta (2208 m) ci dovremo indirizzare verso destra risalendo un lungo vallone detritico che ci condurrà tramite un'evidente traccia e dopo una serie di tornanti piuttosto faticosi e 400 metri di dislivello alla Spalla della Cresta Sud-Est (2670 m) da dove inizia di fatto la via di cresta, terza e ultima sezione della lunga salita allo Chaberton (1h dalla Batteria Alta - 4h totali).
La terza sezione della via ricalca una via alpinistica di cresta che tra sali e scendi ed emozionanti passaggi ci condurrà al forte. Ci incamminiamo lungo la cresta e in breve incontriamo l'inizio della Ferrata Perona con le attrezzature metalliche che ci faranno risalire lo spigolo. Dopo una decina di minuti di piacevole arrampicata raggiungiamo il vero e proprio filo di cresta e noi proseguiremo sempre poco sotto.
Proseguiamo ora per un bel tratto sulla cresta fino a raggiungere, dopo un tratto in discesa, un ponte sospeso con quattro corde.
La via è un susseguirsi di placche e tratti di cresta dove il Forte sembra sempre vicino ma le tempistiche necessarie per raggiungerlo sono maggiori di quanto lasci a intravedere. La via prosegue senza difficoltà tecniche sostanziali ma che con la stanchezza che inizia a farsi sentire richiede elevata attenzione. dopo circa 2 ore dall'inizio ci conduce al Forte Militare dismesso poco sotto la vetta dello Chaberton dove termina la via ferrata (6h totali).
La discesa avviene per la via normale allo Chaberton. La via segue un'evidente traccia che inizialmente prosegue in direzione nord per poi scendere con pendenza costante dopo un tornante in direzione sud in direzione di Claviere. La discesa è lunga e, sebbene non difficile, richiede attenzione. Dopo tra le 2 e le 3 ore, in base al passo, si giunge a Claviere da dove, attraversando il paese, si può tornare la parcheggio (ca 3 ore dallo Chaberton - 9h totali).
L'escursione nel suo complesso è lunga e con elevato dislivello quindi serve buona preparazione. Ci sono tuttavia vie di fuga sia al termine della sezione che porta alla Batteria Bassa che alla Batteria Alta. Usciti dal bosco e nel tratto del Petit Vallon così come sulla via di cresta si deve prestare attenzione alle condizioni di alta montagna e a possibili tratti innevati anche a stagione inoltrata così come al vetroglass.
Serve una buona pianificazione dell'itinerario e consigliamo di percorrerlo con tempo stabile e tempistiche che mantengano un buon margine di sicurezza per il lungo rientro.
A Claviere incontriamo diversi itinerari attrezzati per tutti i gusti. Come anticipato in relazione, questo itinerario è la somma di 3 itinerari che possono essere percorsi anche separatamente: la Batteria Bassa, la Batteria Alta e la Ferrata in Cresta.
Sul versante opposto della gola a Claviere troviamo la Ferrata del Bunker e la più impegnativa Ferrata Rocca Clarì, bella e verticale.
Scendendo a valle in Val di Susa incontriamo la Ferrata Carlo Giorda, e due orridi - Chianocco e Foresto.
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Mescalero
16/07/2019 alle 21:3213 luglio 2019
Sintetizzo bellissima esperienza, molto impegnativa per il mio fisico da 62enne non rassegnato…
Partenza 8.30 (già in ritardo sul previsto!)
1) Ferrata da Claviere (partenza vecchia strada) a Batteria Bassa, fatta in precedenza e semplice per me, già “ferrato di ferrate”: 1 ora
2) Ferrata da Batteria Bassa a Batteria Alta, incluso parti in sentiero, alcuni passaggi impegnativi : 1 ora 20 min
3) Sentiero da Batteria Alta al colletto erboso della Portiola, sotto il sole anche se ventilato, abbastanza stancante: 1ora 30min
4) Ferrata Cresta Sudest, decisamente alpinistica, solo cavo di sicurezza, quindi si arrampica quasi sempre, “appendendosi” al cavo solo in punti oltre le mie capacità… lunga, considerando l’altitudine, sembrava non finire mai vedendo le torri dei cannoni in lontananza, ma alla fine eccoli di nuovo li come li avevo lasciati l’ultima volta, anche se un pò più rovinati dal tempo e dai turisti, in mezzo alla solita neve nelle parti in ombra: 1ora 50min
5) dopo pausa panoramica e rifocillamento (bicchiere di vino incluso…), rientro dal sentiero normale lato Monginevro/Sette Fontane e rientro a Claviere, si scende per inerzia: 2ore 40min
La parte di ferrata su cresta sudest ha tutti i supporti al loro posto; in un punto, quasi sotto la vetta, qualcuno ha messo anche una corda di congiunzione tra un tratto di cavo ed il successivo a 3m circa in orrizontale, ma tutto sommato la ritengo in sicurezza.
Chiaramente, vista la natura friabile delle rocce, è soggetta a controlli e manutenzioni, ma al momento non ho visto pericolo di “caduta massi”.
Ovviamente non adatta a tutti, ma la selezione è automatica nei tratti precedenti…
Grazie a chi l’ha attrezzata e a chi la manterrà in auge!
Filippo Rosi
10/04/2019 alle 21:56Via stupenda, lunga, impegnativa il giusto. Molto bello l’ambiente veramente di alta montagna.