Generale:
La ferrata Danesi permette di risalire il Corno Piccolo nel massiccio del Gran Sasso. Viene spesso percorsa come proseguo del Sentiero Attrezzato Ventricini. In parte percorre la via normale per il Corno grande per poi proseguire tra funi e scalette in direzione del Corno Piccolo. Per raggiungere la cima è necessario fare alcuni passi di I e II grado non attrezzati.
Località di partenza:
Ci sono un paio di alternative per svolgere questo itinerario. In questa relazione proponiamo di partire dai Prati di Tivo da cui parte la funivia dei Prati di Tivo. Per raggiungerla si può utilizzare la A24 che collega Roma a Teramo, uscita San Gabriele - Colledara, si prende la SP 491 fino a Montorio al Vomano da cui intraprendiamo la SS 80 del Gran Sasso verso L'Aquila fino al bivio segnalato per Prati di Tivo. Per chi giungesse da Roma, si potrebbe preferire risalire da Campo Imperatore e intraprendere un itinerario differente.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
L'itinerario che suggeriamo richiede di prendere la funivia da Prati di Tivo in direzione Madonnina. Si inizia a salire fino a un bivio che ci offre 2 scelte:
Ferrata:
La Ferrata Danesi risale subito un ripido sentiero su fondo ghiaioso e sdrucciolevole per condurci a una serie di sali scendi che di fatto ci portano all'inizio della ferrata. La ferrata risale una serie di ripidi canali rocciosi con l'ausilio sia di cavo che di scalette talvolta piuttosto esposte. In molti punti la ferrata è piacevolmente arrampicabile con tratti che generalmente sono sul II grado ad eccezione di un paio di passaggi. Nel 2019, la via ferrata è stata ammodernata.
Vecchio tracciato (dismesso):
Nel vecchio tracciato si giungeva quindi dopo poco al "buco" (passaggio chiave) in cui è necessario togliere lo zaino (può risultare utile un rinvio o fettuccia per attaccarlo all'imbraco). Questo buco era un sasso incastrato che non facilitava la progressione in un tratto in cui le rocce sono lisce. Lo si passa più agilmente dal lato interno rispetto all'esposto lato esterno. Dopo il "buco" si affronta un altro tratto di roccette e poi giungeremo alla forcella che ci separa dalla vetta del Corno Piccolo. Si scendono alcuni metri sull'esposto versante opposto e si risale un particolare passaggio in una fessura tra due massi. Giunti a un terrazzino iniziano nuovamente le attrezzature metalliche con cui risaliamo alcune fessure dopo le quali termina il cavo.
Nuovo tracciato:
Non si entra più nel caratteristico buco ma si sale su placca appoggiata a sinistra che ci conduce sulle roccette, precedentemente non attrezzate, ma ora protette. Scendiamo alcuni metri sul versante opposto e si risale un passaggio tra due massi incastrati dopo il quale terminano le attrezzature.
Percorriamo alcuni metri in piano attraversando alcuni risalti rocciosi giungendo a un intaglio nella roccia che si supera con l'ausilio di una corda fissa. Al termine del cavo abbiamo gli ultimi metri in diagonale e giungiamo sulla vetta del Corno Piccolo (1h dall'attacco - 3h 15' dalla funivia).
Discesa:
La discesa avviene per la ripida via normale che richiede particolare attenzione avendo passaggi di I e II grado non protetti (45' dal termine della Ferrata Danesi). Si ripercorre a ritrovo la via dell'andata incluso il sentiero Ventricini e si giunge alla funivia (2h 30' dal termine della ferrata - 5h 45' totali).
Note:
La Ferrata Danesi è di media difficoltà fatta eccezione per un paio di passaggi con livello di difficoltà maggiore (ad esempio il "buco"). Un aspetto sicuramente da non sottovalutare è l'ambiente alpino in cui si sale e soprattutto si scende (via normale). Sono richiesti passo fermo, assenza di vertigini e alcuni passaggi di disarrampicata sprotetti quindi assolutamente sconsigliato in caso di tempo incerto. Detto questo, l'ascesa al Corno Piccolo è una delle escursioni più belle, appaganti e coinvolgenti che si possano fare in tutto l'arco appenninico.
Opportunità:
Come già descritto nella relazione, la Ferrata Danesi è il naturale proseguo del Sentiero Attrezzato Ventricini. Un'interessante opzione è di risalire il vallone dove si discende la via normale fino alla Sella dei due Corni (45' dal termine della discesa dalla via normale) e ridiscendere fino al rifugio Franchetti. Da li si stacca sulla destra una traccia che taglia il ghiaione scendendo verso il vallone delle Cornacchie e in breve all'attacco della Ferrata Ricci al Corno Grande. Completato l'itinerario è possibile far rientro con un tour ad anello alla funivia e quindi al parcheggio. Valutare l'opzione di pernottare al rifugio Franchetti data la lunghezza dell'escursione completa. Se si volesse raggiungere il versante sud del Corno Grande si può utilizzare la Ferrata Brizio e da lì raggiungere il Bivacco Bafile con l'omonima Ferrata. Sul versante sud del massiccio si incontra anche il magnifico Sentiero del Centenario e la Ferrata Famigliari.
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leomartinelli
08/09/2020 alle 07:40bellissima la vista a 360°. Questa è stata la mia prima ferrata e mi ha entusiasmato moltissimo.
Data dell’attacco mercoledì 27 agosto 2020
danieleaspra
29/08/2020 alle 11:05Ferrata bella l`unica accortezza che se vieni dalla ferrata ventricini devi fare attenzione a prendere l attacco perché potresti confonderti con la via normale del corno piccolo, basta continuare in direzione della forcella per vedere l attacco della ferrata Danesi.
Andrea De Togni
24/08/2020 alle 11:04Ferrata percorsa il 21/8/20 come proseguimento della Brizio (e discesa dalla normale). La ferrata non la classificherei come difficile, c’è una scala esposta ma appoggiata, alcuni passaggi verso la fine in cui la scelta del posizionamento del cavo è un po’ discutibile e un paio di zone non protette in cui prestare attenzione. Ma nulla di veramente “difficile”. Attenzione al ritorno sulla normale dove ci sono alcune sezioni in disarrampicata da fare con attenzione: più sicuro, secondo me, farle con i piedi a valle aiutandosi con le braccia.
Il giro Campo Imperatore->Sella di Monte Aquila->Sella del Brecciaio->Brizio->Danesi->Normale dal Corno Piccolo->Brizio e ritorno è particolarmente impegnativo (8 ore e circa 1000mt di dislivello positivo).
ebiagi
17/08/2020 alle 20:59Ferrata senza particolari difficoltà tranne l’esposizione in un paio di punti (scaletta su parete). Parti arrampicabili con buoni appigli, in discesa ho preferito ripetere la ferrata al contrario viste le poche persone presenti.
Gianluca l'Esploratore Salati
07/09/2018 alle 17:24Ho passato due giorni molto intensi in Abruzzo sul Gran Sasso, dedicati esclusivamente alle ferrate. Il primo giorno la mia prima ferrata al Bivacco Bafile e poi notte al rifugio Duca degli Abruzzi; il secondo giorno Ferrata Brizio, ferrata Danesi fino al Corno Piccolo, via normale e di nuovo Ferrata Brizio fino a Campo Imperatore. La ferrata Danesi è stata molto suggestiva e grande brivido di adrenalina salire la lunga scala sul paretone, scala che non finiva più 🙂
Assolutamente da ripetere magari prima dell’inverno con un poco di neve…