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Relazione della breve Ferrata degli Alpini allo Zuc della Guardia nelle Alpi Carniche. Itinerario breve e non particolarmente difficile. Ideale da abbinare ad altri itinerari attrezzati in zona.
Il punto di partenza dell'itinerario della Ferrata allo Zuc della Guardia è il Passo del Cason di Lanza (1552 m) in provincia di Udine. Il passo è raggiungibile sia da Paularo che Pontebba con una distanza circa uguale in entrambe le direzioni. Le condizioni della strada asfaltata sono generalmente migliori salendo da Pontebba. Pontebba è facilmente raggiungibile con l'A23 dall'omonima uscita. Giunti in paese dobbiamo seguire per Studena Bassa e proseguire sulla strada che corre lungo la valle per circa 13 Km fino al passo. Ampio parcheggio al passo con possibilità sia di vitto che alloggio. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Lasciata l'auto nel parcheggio del Cason di Lanza (1552 m), attraversiamo la strada dirigendoci verso sud e seguiamo la sterrata che si dirige verso una caserma abbandonata bianca con infissi verdi. Mentre siamo su questa sterrata ignoriamo un cartello con chiara deviazione a destra per ilo Monte Zermula e la sua ferrata. Poco oltre incontriamo invece una chiara indicazione per la Forca di Lanza. La seguiamo salenod sul sentiero 442a. La salita è costante e mai eccessiva con lo Zuc della Guardia già ben visibile davanti ai nostri occhi. Dopo un tratto nel bosco, seguiamo le indicazioni e raggiungiamo un primo bivio (ca 1700 m - ca 30' dal parcheggio): a destra sale la via normale allo Zuc della Guardia. Ignoriamo questa via - che utilizzeremo come rientro. Proseguiamo sul sentiero 442a fino a incontrare un nuovo bivio (1815 m - ca 15' dal bivio precedente). In questo caso teniamo la sinistra, raggiungiamo la sella che separa lo Zuc della Guardia dal Monte Pizzul, e quindi in breve siamo all'attacco della ferrata posto nei pressi di una galleria di guerra e vicino a un'evidente scala metallica (ca 1h dal parcheggio).
Indossato l'imbraco nel comodo spiazzo a fianco della scala metallica e della targhetta commemorativa, iniziamo la salita lungo la scala. Questa scala è inizialmente leggermente strapiombante per poi invece diventare più appoggiata. La risaliamo senza problemi e, seguendo il cavo saliamo su una serie di roccette appoggiate verso sinistra. Terminiamo le roccette e siamo alla base di un colatoio che saliamo, a tratti in spaccata, stando sul lato destro. Risalito il colatoio siamo in buona esposizione ed è evidente il sentiero appena percorso in avvicinamento.
Dal termine del tratto appena percorso, raggiungiamo su una cengia il libro delle firme contenuto in una cassetta rossa. Ora seguiamo una rampa gradonata in salita verso sinistra. Raggiungiamo una serie di piacevoli roccette da arrampicare. Ben evidenti in questo tratto gli infissi della ferrata originaria. Saliamo un tratto più verticale con ottima presenza di appoggi naturali. Il cavo ci porta ora su una forcellina. Scendiamo sul suo lato opposto per un paio di metri e, seguendo il cavo a destra, ci portiamo alla base di un canalino attrezzato verso destra. Lo seguiamo senza particolare affanno nella prima parte. Questo sale un paio di balzi più pronunciati nella parte alta che ci portano a salire una paretina. Dopo questo tratto seguiamo un tratto di sentiero attrezzato privo di difficoltà che termina alcuni metri sotto la cresta sulla quale è posizionata una semplice croce in legno che rappresenta il punto di alto dello Zuc della Guardia (1911 m - 40' dall'attacco - ca 1h 45' dal parcheggio).
Sotto i nostri occhi è ben visibile il Passo del Cason di Lanza. Iniziamo quindi la discesa lungo la via normale che avviene seguendo la traccia che scende verso nord. Sebbene la discesa sia più appoggiata che la salita, alcuni cavi metallici ci aiutano nei tratti più esposti. Attenzione alla ghiaia presente in alcuni punti. Terminano le attrezzature e, seguendo alcuni bolli gialli, raggiungiamo il bivio ignorato nell'avvicinamento. A ritroso per il sentiero già percorso, si scende al passo quindi al parcheggio (1h dalla vetta - 2h 45' totali).
La Ferrata allo Zuc della Guardia è una ferrata di media difficoltà decisamente arrampicabile. Da prestare attenzione al tratto in discesa che, pur mantenendosi su livelli di difficoltà media, ha un fondo infido che richiede cautela soprattutto se umido.
La Ferrata allo Zuc della Guardia viene spesso abbinata alla vicina Ferrata Amici della Montagna allo Zermula. Se si volesse percorrere altri itinerari attrezzati in questo angolo di Carnia, consigliamo la Ferrata Uiberlachersteig oppure la Ferrata Crete Rosse alla Creta di Aip, tra l'altro ben visibile dalla vetta appena raggiunta. Spostandoci verso il Passo Pramollo incontriamo la Ferrata Contin e la Ferrata alla Torre di Clampil mentre verso oriente incontriamo il Sentiero Attrezzato Cuestalta.
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giovanni zaneto
18/09/2020 alle 16:10Provenendo da Forcella Lanza , invece di continuare a scendere verso il parcheggio , quando si incontra il cartello con chiare indicazioni prendere il sentiero che scorre all’interno della trincea umida e scivolosa e dopo 10 minuti raggiungere la caverna artificiale posta alla base del Zuc. La ferrata inizia con una scala metallica lunga circa 6 metri che richiede attenzione se gli scarponi sono bagnati. Per arrivare in cima dove si trova la croce in legno , ora rotta , e la cassetta con libro di vetta , si devono fare tre tratte di fune nuova di acciaio che ha sostituito la vecchia catena . Tutta l’arrampicata , molto breve , è su roccia solida e generalmente asciutta , ben dotata di appigli per le mani e appoggi per i piedi. Al termine della seconda tratta c’è una cassetta con libro per firma. Terminata la terza tratta di fune , dopo meno di 10 metri si raggiunge la croce ( dall’attacco circa 15 minuti ) e andando poco oltre inizia il sentiero di discesa facilitata da 5 tratte di fune molto utile essendo le rocce talvolta umide e con ghiaino . Terminata la 8a tratta di fune il sentiero scende ripido e pericoloso , con rocce spesso umide e instabili e ghiaino franoso. Per evitare di scivolare aiutarsi trattenendosi ai pini mughi per un buon tratto di discesa. Terminati i mughi il sentiero scende fino a un piccolo ruscello poco prima dell’incrocio con il sentiero CAI 422A. Discesa sconsigliata dopo la pioggia.
Ettore Trevisiol
06/07/2020 alle 11:28Abbinata alla vicina ferrata dello Zermula è un giro veramente bello con panorama notevole. La ferrata è breve e non presenta alcuna difficoltà ed è tutta piacevolemente arrampicabile. Meraviglioso il tratto in cresta che collega la vetta dello Zermula all’attacco dello Zuc della Guardia. Un occhio di riguardo in discesa poichè il cavo è un po’ lasco, ma nessuna difficoltà oggettiva se preso il rientro viene fatto con attenzione.
ghostpat31
14/06/2020 alle 06:19Ferrata facile ma molto emozionante
Filippo Rosi
19/05/2019 alle 20:14Giro non difficile e ferrata che è adatta a chiunque non soffra di vertigini. Bella la zona. Ideale da abbinare allo Zermula.