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Relazione della Ferrata del Canalone che sale a Punta Disperazione nella Val Canali. La ferrata è breve, verticale, molto arrampicabile senza salire a una vera a propria cima inserita in una lunga escursione, rendendola così una via attrezzata anomala nel complesso delle Pale di San Martino dove i percorsi sono generalmente piuttosto lunghi. Rientro in parte attrezzato ed esposto.
Il punto di partenza della Ferrata del Canalone è situato nella Val Canali, valle interna al gruppo delle Pale di San Martino. Per raggiungere la Val Canali dovremo percorrere la Strada Statale 347 del Passo Duran che collega il versante orientale delle Dolomiti delle Pale di San Martino col versante occidentale. Giungendo da Fiera di Primero (Trento) seguiamo per circa 5 Km verso Agordo fino a un ampio tornante con chiare indicazioni per la Val Canali. Seguiamo la strada risalendo la Val Canali percorriamo tutta la strada, ignoriamo un tornante a sinistra e proseguiamo dritti. Raggiungiamo un bivio vicino a una chiesetta e teniamo la destra fino a individuare Malga Canali, nei pressi della quale c'è un parcheggio dove lasciare l'auto. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
L'obiettivo dell'avvicinamento a questa ferrata è il Rifugio Treviso, storico rifugio della Val Canali. Lasciata l'auto nei pressi di Malga Canali (1302 m) proseguiamo sull'ampia sterrata che prosegue nel bosco inizialmente in falsopiano. Raggiungiamo un paio di bivi: a destra per il sentiero Troi del Todesch e a sinistra per il Bivacco Minazio. Ignoriamo entrambi e proseguiamo sul sentiero 707 che oltrepassa il torrente Canali e, sempre su comodo sentiero, sale ripido con una lunga serie di tornanti fino a raggiungere il Rifugio Treviso (1631 m - 1h dal parcheggio).
La ferrata si sviluppa lungo uno spigolo che sale a Punta della Disperazione, sperone di roccia ben visibile dal rifugio. Lasciato il rifugio, seguiamo una prima indicazione per raggiungere la ferrata. Dal rifugio saliamo verso destra su chiara traccia. A un certo punto dal 718 in cui siamo si stacca la traccia per la ferrata a destra (a sinistra una delle vie di rientro) e su ripida ma breve salita raggiungiamo l'attacco della ferrata col caratteristico cartello (15' dal rifugio - 1h 15' dal parcheggio).
L'attacco della ferrata ci mostra subito alcune caratteristiche della via. La roccia è molto appigliata e solida, chi ha tracciato la via ci suggerisce di arrampicare piuttosto che tirare il cavo. Infatti per raggiungere la prima fune metallica dobbiamo salire a 4 metri da terra su roccia ottimamente appigliata ma priva di protezioni. Da subito è ben visibile lo sviluppo della prima sezione della via: saliamo inizialmente sul lato destro dello spigolo in linea verticale e gradualmente ci spostiamo verso il filo dello spigolo nella parte alta. Dopo i primi metri di salita affrontiamo una parete in cui sono state aggiunte alcune cambre metalliche con cui saliamo un breve balzo strapiombante. Man mano che saliamo ci spostiamo verso sinistra e, in forte esposizione, saliamo sul filo dello spigolo. La roccia è ottimamente appigliata e permette una salita molto piacevole in arrampicata seppur aerea, con dietro di noi ben visibile il Rifugio Treviso.
Proseguiamo in salita lungo lo spigolo cercando di trovare gli appigli e risalire quest'esposta sezione. A questo punto ci sposteremo a sinistra verso il lato di Punta della Disperazione rivolta al Canalone. Spostati verso sinistra in orizzontale con un traverso con alcune staffe e cambre a sostegno della progressione, il cavo ora riparte verticale nell'ultima impegnativa sezione della via. Procediamo in verticale fino ad affrontare un tratto in strapiombo che, rispetto alla versione precedente della via, è stato attrezzato ora con cambre più ampie e quindi meno impegnativo. Risalito questo impegnativo ed esposto passaggio pieghiamo verso sinistra e poi verso destra in un'ultima serie di passaggi oltre i quali abbiamo raggiunto il termine della ferrata presso Punta della Disperazione (1h dall'attacco - 2h 15' totali).
Per breve traccia attrezzata raggiungiamo Punta della Disperazione. A questo punto seguiamo i cavi verso sinistra che scendono leggermente e quindi iniziano a traversare in orizzontale la parete rocciosa dove è presente e ben visibile una passerella in legno. Iniziamo percorrendo l'esposta passerella e quindi una cengia. Procediamo in discesa andando a raggiungere un canalone con roccette da discendere prestando attenzione al fondo non sempre stabile. Rientriamo quindi all'attacco e quindi a ritroso al Rifugio Treviso. Dal Rifugio Treviso a ritroso per il sentiero di avvicinamento al parcheggio (1h 30' dal termine della ferrata - 3h 45' totali).
La Ferrata del Canalone è una ferrata breve e tecnica. L'ottima roccia la rende in larga parte arrampicabile nonostante la forte esposizione presente lungo praticamente tutta la salita (e parte della discesa). Le attrezzature sono state ammodernate di recente e attualmente sono in ottimo stato di manutenzione. Avvicinamento e rientro piuttosto brevi la rendono una via ideale da percorrere in giornate di meteo non stabile al 100% dove altri itinerari nelle Pale di San Martino - generalmente lunghi - potrebbero non essere percorribili.
Per i tratti molto difficili di questa via ferrata, può essere utile leggere l'articolo che abbiamo preparato su "Come sostare lungo una Via Ferrata".
La Ferrata del Canalone ha come punto d'appoggio il Rifugio Treviso. Da questo rifugio si può intraprendere anche la lunga escursione che include la Ferrata Fiamme Gialle al Bivacco Reali così come può essere l'eventuale meta di arrivo della Ferrata dell'Orsa. Procedendo sul versante opposto della Val Canali possiamo salire la Ferrata Buzzati oppure il Sentiero Attrezzato del Cacciatore. E' quindi possibile abbinare questa ferrata con altri itinerari attrezzati che partono dalla Val Canali. Spostandoci invece sul versante orientale del gruppo delle Pale incontriamo una ferrata molto impegnativa: la Stella Alpina all'Agner. Volendo spostarsi sul versante trentino del Gruppo delle Pale di San Martino consigliamo la Ferrata del Velo, la Ferrata del Porton e la Ferrata Bolver Lugli.
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Daniele Gritti
24/08/2021 alle 19:02Questo è il mio consiglio.
Arrivati al rifugio Treviso proseguite per la ferrata (ma in realtà sono due parallele).
Arrivati all’attacco capirete subito che non è facile. Lasciate perdere e guardate a sinistra, c’è l’attacco della seconda ferrata.
La prima è ripida e difficile, mediamente esposta.
La seconda è, a mio avviso, più divertente e semplice.
Le due ferrate cmq si uniscono e potete proseguire per il sentiero che vi riporta al rifugio. 2-3 ore in tutto.
La ferrata di sx l’ho fatto con mio figlio di 9 anni, ma in un passaggio su mensola ho dovuto scarrucolarlo perché non arrivava al cavo.
Poi, se siete patiti per le ferrate allora vi conviene fare quella a dx in salita e quella a sx in discesa. Un’ottima soluzione per i gruppi misti: un gruppo rimane a pascolare al rifugio e un altro arrampica.
Un po’ come la ferrata di Val di Scala direi che è più didattica che altro.
silvio.francescon
20/08/2021 alle 23:54Ferrata simpatica, molto breve, arrampicabile e divertente in tutte le frazioni. Ottima per allenamento prestando l’attenzione che merita.
Confermo che il nuovo tratto attrezzato a monte, se impegnato, allunga non poco il percorso. Espone a qualche criticità il rientro se dovesse avvenire attraverso il canalone: francamente da evitare!
La relazione di Ferrate 365 è ottima, per il miglior divertimento va seguita letteralmente.
Michele Grisafi
16/08/2021 alle 17:21Ferrata decisamente corta (20 minuti) collocata in un ambiente molto suggestivo. Da notare che hanno aggiunto dei tratti attrezzati alla fine della ferrata che, se percorsi, fanno perdere il rientro segnato dalla relazione per condurre verso la forcella. La ferrata è molto bella comunque, arrampicabile in tutte le sue parti
Giacomo Scalzotto
03/10/2019 alle 23:06Ferrata perfetta per giornate dal tempo instabile nel pomeriggio. La via e breve ma molto aerea ed esposta. Esistono 2 varianti la hard e la Easy (io sono salito per la hard e sceso per la Easy) entrambe moto divertenti ed arrampicabili. L’avvicinamento è breve ma noioso in mezzo al bosco.
EC83
09/08/2019 alle 22:46Fatto il pezzo finale in discesa come rientro di una via alpinistica. Difficile per chi non ha dimestichezza con l’uso dei piedi. Sconsiglio a neofiti. Bella cima!
Filippo Rosi
24/03/2019 alle 07:56Siamo stati due gironi in questa zona delle Pale di San Martino. Dopo aver fatto la Fiamme Gialle al Bivacco Reali abbiamo pernottato al rifugio e poi la mattina abbiamo fatto questa ferrata. Carina ma tosta in alcuni punti.