Relazione della verticale ferrata del Porton nelle Dolomiti delle Pale di San Martino. Relazione dell'itinerario con partenza dalla stazione a monte del Col Rosetta e lungo avvicinamento verso il Pradidali. Itinerario di salita a Forcella Porton e rientro ad anello in un giro classico nelle Pale di San Martino. Itinerario lungo e, seppur con dislivello assoluto contenuto, da non sottovalutare.
Il punto di partenza dell'itinerario per la Ferrata del Porton e la Ferrata Velo è la stazione della funivia Col Verde che parte da San Martino di Castrozza in provincia di Trento. San Martino di Castrozza è generalmente raggiungibile dalla Val di Fiemme e quindi raggiungendo il Passo Rolle oppure dalla Strada Statale 50 che collega Bassano del Grappa al Passo Rolle. Giunti in paese sul versante del Passo Rolle, poco prima di uscire dal paese in prossimità di un tornante ci sono gli impianti di risalita. Parcheggiamo l'auto nel piazzale. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Raggiunta la stazione a monte della funivia sotto il Col Rosetta (2633 m) seguiamo il comodo sentiero che in discesa ci conduce al Rifugio Rosetta Pedrotti (2581 m) nei pressi dell'omonimo passo. A questo punto dovremo raggiungere il Rifugio Pradidali da cui poi raggiungeremo l'attacco della Ferrata del Porton. Seguiamo a destra in direzione sud il sentiero 702 inizialmente su moderata pendenza verso il Passo di Val di Roda poi scendendo una lunga serie di tornanti scendendo nel vallone che separa alla nostra destra la Cima Rosetta e a sinistra la Croda di Roda. L'ambiente diventa sempre più imponente. Seguiamo il sentiero che ora piega verso est per aggirare la Croda di Roda e spostarsi sul lato orientale della Pala di San Martino. Raggiunto un bivio lasciamo il sentiero 702 che scende a destra verso San Martino di Castrozza e teniamo in quota il sentiero 715 in direzione del Rifugio Pradidali e del Passo di Ball. Passata la Pala di San Martino il sentiero diviene più esposto e su roccia. In questo tratto sono attrezzati i passaggi più esposti. Attenzione ovviamente in caso di sentiero bagnato e alla neve che potremmo trovare anche in stagione inoltrata nel tratto che divide la Pala di San Martino da Cima Immink.
Proseguendo in costante salita raggiungiamo il Passo di Ball (2443 m - 1h 45' dalla stazione a monte della funivia). A destra si vede la traccia che sale a Forcella Stephen e con la quale si può intraprendere il Sentiero Attrezzato Gusella. Noi restiamo sul sentiero 715 verso destra che scende su moderata pendenza lungo il vallone al termine del quale raggiungiamo il Rifugio Pradidali (2278 m - 2h totali) posto in una conca con panorami stupendi su cui spicca dritti a noi Cima Canali.
Dal Rifugio Pradidali seguiamo il sentiero 739 in direzione della Forcella del Porton. Procediamo verso ovest inizialmente in leggera salita per poi iniziare una ripida discesa nel Vallone Pradidali dove è situato l'attacco della ferrata che salirà lungo le pareti orientali di Cima Ball. Scendiamo nel vallone fino a raggiungere l'attacco della ferrata (30' dal Rifugio Pradidali - 2h 30' totali).
Dopo i primi metri attrezzati in orizzontale iniziamo a salire una serie di solide staffe metalliche. Ad eccezione di brevi tratti di collegamento tra le linee di salita, questa prima sezione della via risulta molto verticale. Dopo questa prima lunga serie di staffe il cavo sale in diagonale su un traverso esposto ma non difficile con alcuni pioli ad aiutare la progressione. Scendiamo di un paio di metri e risaliamo un ulteriore parete attrezzata con le staffe. Dopo questa lunga serie di staffe intervallate dal traverso raggiungiamo una stretta cengia verso sinistra. Raggiungiamo una nuova placca attrezzata con staffe che saliamo piegando verso sinistra nella parte alta. Aggirato uno spigolo ci troviamo ora a percorrere in diagonale un traverso prima di incontrare una nuova serie di staffe metalliche che salgono in verticale. Voltandoci notiamo in distanza il Rifugio Pradidali, il percorso fatto e la quota già guadagnata in salita.
Terminato il traverso attrezzato con alcuni pioli, iniziamo un'esposta salita su staffe oltre le quali seguiamo il profilo della roccia in diagonale in passaggi radenti la roccia ma non difficili. Proseguiamo in salita raggiungendo una nuova serie di staffe che salgono in leggero strapiombo. Dal punto di vista fisico potremmo definire questo il passaggio chiave della via, mantenendo comunque difficoltà tecniche ridotte. Proseguiamo ora in diagonale fino a raggiungere un nuovo salto verticale prima di aggirare uno spigolo e vedere il canalone che dovremo risalire prima di giungere alla Forcella del Porton.
Percorriamo ora in discesa un tratto su cui prestare attenzione. La roccia è leggermente strapiombante e conviene percorrere il tratto di discesa attrezzata senza indugiare eccessivamente per evitare di affaticare inutilmente le braccia. Raggiunto il canalone detritico, lo risaliamo prestando attenzione alla traccia fino a notare sul lato sinistra un bollo rosso vicino il quale iniziano nuovamente le attrezzature con Forcella Porton visibile alcune decine di metri sopra di noi. Percorriamo in diagonale alcune roccette e ci troviamo di fronte a una solida scala in metallo di circa 8 metri. La risaliamo uscendo a destra su un traverso diagonale con staffe e pioli a sostegno dei piedi. Saliamo gli ultimi metri e raggiungiamo il caratteristico intaglio di Forcella Porton (2460 m - 1h 30' dall'attacco - ca 2h 15' dal Rifugio Pradidali - 4h 45' totali).
Dalla Forcella Porton dovremo iniziare il lungo rientro che ci condurrà al parcheggio della funivia presa precedentemente. Da Forcella Porton abbiamo subito un primo importante bivio:
A prescindere dall'opzione scelta percorriamo il sentiero 713 fino a raggiungere il rudere di Malga Sopra Ronz. A questo punto restando sulla forestale (segnavia 22) proseguiamo in falsopiano verso nord. Dopo circa 20' seguiamo il segnavia 724 prima e 702 poi per raggiungere il parcheggio presso la funivia (ca 3h da Forcella Porton - ca 8h totali).
La Ferrata del Porton è una ferrata nel complesso di moderata difficoltà. La ferrata sale verticale ma in tutti i punti potenzialmente impegnativi sono state inserite staffe metalliche a sostegno della progressione che risulta molto facilitata. Da segnalare 3 passaggi su cui prestare maggiore attenzione: un traverso, la paretina leggermente strapiombante e la discesa nel canalone. Questi 3 passaggi meritano maggiore attenzione. La salita richiede comunque un buon allenamento sia lungo la ferrata - che sale prevalentemente verticale come lunga serie di gradoni - che per l'avvicinamento e il rientro - entrambi lunghi con buon dislivello. Infine attenzione ai canaloni poco prima dell'attacco e a quello sotto Forcella Porton che, essendo chiusi tra le alte pareti di Cima Ball ed essendo prevalentemente rivolti a nord, tendono ad avere tracce di neve anche in stagione inoltrata.
Come indicato nella relazione attorno a Cima Ball si sviluppano 4 itinerari attrezzati molto interessanti: la Ferrata del Porton, la Ferrata del Velo, la Ferrata della Vecia e il Sentiero Attrezzato Gusella. Dal Rifugio Madonna del Velo è facilmente raggiungibile il Sentiero Attrezzato del Cacciatore a Cima Stanga che, a sua volta, è spesso utilizzato per chi scende dalla vicina Ferrata Buzzati al Cimerlo. Dalla stazione a monte della funivia è possibile intraprendere la Ferrata Gabitta d'Ignoti a Cima Vezzana così come la stessa stazione a monte viene spesso utilizzata da chi ha percorso in salita l'impegnativa Ferrata Bolver Lugli.
Procedendo nella zona orientale delle Dolomiti delle Pale di San Martino incontriamo altri itinerari attrezzati. L'impegnativa Ferrata Fiamme Gialle al Bivacco Reali, la Ferrata del Canalone, la Ferrata dell'Orsa e infine l'impegnativa escursione all'Agner salendo la Ferrata Stella Alpina.
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Matteo Peroni
12/01/2021 alle 10:21Bellissima ma parecchio lunga considerato che una volta raggiunta forcella Porton bisogna fare un’altra ferrata in discesa (quella del Velo). Ho avuto qualche problema ad attraversare il canalone prima del tratto finale perché ha scaricato parecchio e mi sono arrivati diversi sassi sul casco; ne sono uscito illeso ma avendola fatta in solitaria, un po’ spaventato. Comunque da rifare sicuramente.
Alessandro Iotti
30/06/2019 alle 21:30La recente ristrutturazione della ferrata ne ha ridotto di molto le difficoltà. Ora è facile con due passaggi di maggiore impegno. Paesaggio maestoso come le Pale sanno offrire. Faticoso il canalino al termine della ferrata.
tommy.76
24/04/2019 alle 01:59Paesaggisticamente molto bello e vario…ferrata non banale ma nemmeno troppo difficile…attenzione ad attraversare il canalone prima dell’attacco a volte pieno di neve
Filippo Rosi
24/03/2019 alle 08:06Lungo giro ad anello dalla Val Canali abbinato la Ferrata del Porton, poi il Velo e poi rientro per sentiero attrezzato. Da gustarsi ben allenati