La Ferrata del Vallon è situata nella parete est del Gruppo Sella collegando il Rifugio Kostner al Piz Boè. La ferrata non presenta difficoltà sostanziali fatta eccezione per l'ultima parete di venti metri più verticale, esposta e impegnativa. Ferrata che è stata riattrezzata a inizio anni 2000 con modifiche rispetto al tracciato originale.
Il punto di partenza dell'itinerario è la stazione a monte della funivia che da Corvara - Val Badia - sale prima al Crep de Mont e successivamente al Vallon (2537 m). Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Se si volesse evitare la funivia si può raggiungere il Passo di Campolungo tra Arabba e Corvara e dal parcheggio in prossimità dell'Alberto Boè (1860 m) salire su largo sentiero CAI 638 fino al bivio che indirizza alla ferrata poco prima del Rifugio Kostner (2500 m - 1h 30' dal passo).
Dalla stazione a monte della funivia seguiamo verso destra il cartello che indica le Ferrate Piz da Lech e Vallon. Proseguiamo in falso piano fino a una deviazione dove a destra si sale verso l'attacco della Ferrata Piz da Lech mentre noi proseguendo a mezzacosta su pendio detritico entriamo nel Valun rimanendo sul versante destra fino a raggiungere l'attacco della ferrata segnata con grandi bolli rossi in fondo a un magnifico circo glaciale contornato da imponenti pareti rocciose (45' dalla stazione a monte della seggiovia).
E' possibile anche seguire le indicazioni per il Rifugio Kostner e la Ferrata Piazzetta (CAI 638) dove presteremo attenzione prima dell'arrivo al rifugio ai segni e alla traccia che si stacca verso dentro addentrandosi nel circo glaciale.
Iniziamo la ferrata salendo in diagonale un facile traverso oltre il quale affrontiamo una serie di balzi rocciosi ben gradonati con il cavo alla nostra sinistra che può essere utilizzato solo come autoassicurazione e procedere cercando di arrampicare i non difficili passaggi presenti. Raggiungiamo un facile camino in cui una fessura ci presenta molti appigli per risalire in spaccata questo passaggio. Proseguiamo ora in un tratto facile dove saliamo lungo un sentiero attrezzato prima verso destra e poi verso sinistra in direzione della bastionata nero giallastra che sormonta la valle. proseguiamo sotto la parete verso destra fino a raggiungere una serie di roccette che risaliamo sempre col cavo a sinistra. Raggiungiamo un nuovo breve camino con caratteristiche simili al precedente. Il cavo corre a sinistra e la roccia ottimamente appigliata ci permette di uscirne in spaccata senza particolari problemi per raggiungere in breve il punto più iconico dell'escursione. Siamo in prossimità di un ponte sospeso vicino a una cascata. Originariamente il tracciato proseguiva sulla sinistra della cascata mentre ora si sviluppa sul versante destro. Sono ancora visibili le vecchie attrezzature.
Passato il ponte siamo nella seconda più impegnativa e interessante sezione dell'itinerario. Troviamo una parete esposta e verticale di venti metri di fronte a noi. Saliamo una prima pancia rocciosa per poi piegare leggermente verso sinistra e poi destra con buoni appigli per mani e piedi. Chi ha dimestichezza con l'arrampicata potrà procedere senza trazionare il cavo. Si procede dopo vicino a un tratto diagonale che richiama le caratteristiche di un diedro appoggiato. Risaliamo questo ultimo tratto e siamo agli ultimi metri di roccette con le quali raggiungiamo il terrazzino roccioso da cui dominiamo il circo glaciale appena risalito (45' dall'attacco - 1h 30' totali).
Dal termine della Ferrata del Vallon seguiamo le tracce di sentiero che in direzione del già visibile Piz Boè ci conducono in salita a una sella (15' dal termine della ferrata). A questo punto incontriamo un bivio:
Dal Rifugio Kostner seguiamo le indicazioni che inizialmente per il CAI 638 e poi per il 646B ci portano alla vicina stazione a monte della seggiovia (20' dal Rifugio Kostner - ca 3 h senza salita al Piz Boè - ca 5h con salita al Piz Boè) e quindi al rientro a Corvara.
La Ferrata del Vallon è una ferrata ideale come prima ferrata per chi è esperto di montagna e di percorsi escursionistici in quota. Per larga parte dell'itinerario la ferrata è tecnicamente facile e presenta un paio di passaggi più impegnativi nel tratto conclusivo dopo il ponte assieme a una discreta esposizione. Dalla vetta panorama stupendo sul Gruppo Sella e le sue valli interne. Attrezzature in buono stato e rinnovate rispetto al percorso originale.
La Ferrata del Vallon è sicuramente la ferrata meno conosciuta del Gruppo Sella e tecnicamente la meno impegnative. Può essere facilmente abbinata alla vicina Ferrata del Piz da Lech così come potrebbe essere percorsa in un itinerario di più giorni assieme all'impegnativa Ferrata Piazzetta che sale al Piz Boè dal versante del Passo Pordoi. Rimanendo sul Gruppo Sella, si possono percorrere anche in ordine crescente di difficoltà la Ferrata Tridentina al Pisciadù e la Ferrata delle Mesules al Piz Selva. Scendendo in Val Badia raggiungiamo il Sentiero Attrezzato Tru Dolomieu e la Ferrata della Pace.
Spostandoci invece verso Canazei si possono raggiungere alcuni itinerari stupendi: la Ferrata dei Finanzieri al Colac, la Ferrata delle Trincee al Padon e la Ferrata Piazzetta al Piz Boè.
Devi accedere per lasciare una recensione
Davide
11/08/2020 alle 20:46Percorsa oggi, concordo con la relazione e con le recensioni. Solo non sottovaluterei il “muretto” dopo il ponticello. Sicuramente ben appigliato, ma vista l’esposizione personalmente non lo ritengo adatto a dei principianti a meno che qualcuno dall’alto non faccia sicurezza. Escursione in ambiente magnifico e di moderato impegno fisico.
Filippo Rosi
13/02/2019 alle 14:59Bella. Abbinata alla salita al Piz Boe. Ambiente da favola
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 17:08Ho percorso la Ferrata del Vallon dopo aver salito la vicina Piz de Lech. Ho percorso la ferrata del Vallon sia in salita che in discesa volendo raggiungere la funivia prima che chiudesse. La ferrata è piuttosto facile e in salita ho arrampicato al 100%. Le poche difficoltà presenti sono concentrate dopo il ponte sospeso. Percorrerla in discesa è leggermente più impegnativo ma rimane un itinerario secondo me adatto anche a essere percorso come prima ferrata purchè con un minimo di esperienza in montagna e magari a fianco di qualcuno con esperienza.