La suggestiva Ferrata delle Bocchette Alte è una delle vie di alta quota più famose dell'intero arco alpino italiano e non solo. L'itinerario è grandioso e si sviluppa in un ambiente indimenticabile. La ferrata non presenta passaggi tecnicamente difficili ma si tratta di un'escursione di alta montagna con molti tratti esposti (alcuni anche non protetti). Nei pressi della Vedretta di Tucket si incontra generalmente neve e ghiaccio anche in stagione inoltrata e quindi è necessario essere preparati. Nel caso si voglia unire ad altri itinerari è consigliato pernottare in uno dei rifugi in quota.
Il punto di partenza dell'itinerario è il parcheggio nei pressi del Rifugio Valessinella (sopra Madonna di Campiglio) raggiungibile in macchina. Per raggiungere Vallesinella, appena entrati in centro a Madonna di Campiglio arriveremo a una rotonda dove un cartello marrone ci indica le direzioni che in 4 Km ci portano al parcheggio.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
La Ferrata delle Bocchette Alte è percorribile sia in direzione Alimonta-Tucket che in senso opposto così come è abbinabile alla Ferrata delle Bocchette Centrali. In questa relazione proponiamo un itinerario che partendo dal Rifugio Vallesinella si giunga al Rifugio Brentei quindi procediamo al Rifugio Alimonta dove inizierà la Ferrata delle Bocchette Alte. La ferrata terminerà al Rifugio Tucket da cui discenderemo verso il Vallesinella in un lungo itinerario ad anello.
Fatta questa doverosa premessa sull'itinerario proposto, dal Rifugio Vallesinella (1513 m) dovremo salire tramite il CAI 317 che sale ripido nel bosco al Rifugio Casinei (1850 m - 45' dal parcheggio). Dal Casinei saliremo al Rifugio Brentei (2182 m) tramite il CAI 318 in direzione sud-est. Questo sentiero - che presenta alcuni tratti esposti sebbene non difficili - è anche conosciuto come Sentiero della Galleria Bogani.
Giunti al Rifugio Brentei (2h 15' dal parcheggio) dovremo procedere tramite il CAI 323 in direzione nord-est verso il Rifugio Alimonta. In questa ferrata ignoriamo il bivio per la Ferrata Detassis e procediamo fino al Rifugio Alimonta dove inizierà l'escursione della Ferrata delle Bocchette Alte (3h 15' dal parcheggio).
Dal Rifugio Alimonta proseguiamo in salita lungo il vallone detritico tra grossi massi fino a un bivio: a destra giungiamo a Bocca degli Armi dove si intraprende la Ferrata delle Bocchette Centrali oppure in discesa la Ferrata Spellini, a sinistra proseguiamo in direzione dell'attacco della Ferrata delle Bocchette Alte. Questo tratto che si percorre sul versante sinistro del vallone ci fa incontrare alcuni tratti attrezzati tra cui un paio di cenge e alcuni tratti di roccette attrezzate. Giungere all'attacco della Ferrata delle Bocchette Alte nei pressi di una scala a fianco della quale c'è una targhetta di metallo (45' dal Rifugio Alimonta - 4h totali). Proseguiamo il sentiero imboccando il tratto di ferrata intitolata a Umberto Quintavalle dove utilizzeremo diverse scale per salire il versante settentrionale di Cima Molveno da cui scenderemo in direzione nord-ovest fino a raggiungere la Bocca Bassa di Massodì. (2790 m -45' dall'attacco - 4h 45' totali) dove a sinistra scende la Ferrata Oliva Detassis che può essere utilizzata anche come via di fuga per rientrare al Rifugio Alimonta oppure al Brentei. La Bocca Bassa di Massodì è lunga una decina di metri ed è un tratto particolarmente esposto dove si procede su neve o ghiaia. In caso di persone inesperte potrebbe essere utile uno spezzone di corda per procedere in conserva.
Dalla Bocca Bassa di Massodì inizia il tratto di itinerario dedicato a Mario Coggiola, tratto che termina alla Bocca Alta di Massodì. Questo tratto è caratterizzata da una serie di scale intervallate da tratti attrezzati esposti ma non difficili fino a raggiungere la pianeggiante cima dello Spallone di Massodì (2999 m) ed esserne ridiscesi dalla iconica Scala degli Amici lunga 30 metri, esposta e impegnativa vista la pendenza. Scesa la scala proseguiamo con alcuni facili tratti attrezzati e scale in direzione della Bocchetta Alta di Massodì (2950 m - 45' dalla Bocca Bassa di Massodì - 2h 15' dal Rifugio Alimonta).
Proseguiamo per un tratto ancora in salita passando i 3000 metri e qui inizia ora un tratto di percorso intitolato a Maria Foresti non caratterizzato da salite e discese verticali bensì da lunghe ed esposte cenge. Sebbene a prima impressione possa sembrare meno ardito, le possibili condizioni di innevamento di alcuni canalini richiedono assolutamente concentrazione. Proseguiamo su queste cenge e attraversati i canalini critici arriviamo a una nuova scala da percorrere in salita passando dalla Spalla Nord della Cima Brenta (1' dalla Bocca Alta di Massodì) e proseguendo in discesa su un tratto senza difficoltà percorriamo il tratto di sentiero intitolato a Carlo Garbari e dopo una serie di scale e gradini attrezzati giungiamo alla Bocca di Tucket (2648 m - 45' dalla Spalla Nord della Cima Brenta - 5h dal Rifugio Alimonta).
Dalla Bocca di Tucket si scende lungo un nevaio non particolarmente agevole in cui serve buon piede per scendere (utili i bastoncini telescopici). Terminata la discesa si seguono le tracce di sentiero che ci conducono al Rifugio Tucket (30' dalla Bocca di Tucket - 5h 30' dal Rifugio Alimonta).
Giunti al Rifugio Tucket (2272 m) e terminata la Ferrata delle Bocchette Alte l'itinerario di discesa al Rifugio Vallesinella è il lungo sentiero senza difficoltà CAI 317 che in direzione nord-ovest di porta prima nei pressi del Rifugio Casinei e successivamente in discesa al Vallesinella (1h 30' dal Rifugio Tucket - 10h totali).
L'attrezzatura è generalmente in buono stato e le scale sono stabili e ben costruite sebbene non recenti. Il tratto Garbari della ferrata può creare situazioni particolarmente rischiose in base all'innevamento e per questo è assolutamente consigliato di portare con sé ramponi e piccozze in caso le attrezzature risultino inagibili a causa della neve.
La ferrata è catalogata difficile per l'esposizione e alcuni tratti non attrezzati (Bocca Bassa di Massodì in particolare) esposti mentre le effettive difficoltà tecniche sono moderate. L'ambiente è tuttavia quello di alta montagna ed è un itinerario lungo quindi dispendioso fisicamente. Si deve avere buona dimestichezza col disarrampicare tratti attrezzati visto il continuo saliscendi.
Una nota in particolare va fatta sul possibile affollamento della via, caratteristica comune alle Vie Ferrate nelle Dolomiti di Brenta. Se percorsa nei mesi di Luglio e Agosto conviene partire presto e cercare di evitare i momenti più affollati nei tratti più esposti
Come anticipato nell'avvicinamento la Ferrata delle Bocchette Alte offre sicuramente l'opportunità di essere abbinata anche con la Ferrata Detassis che è una variante nel tratto che da Bocca d'Armi sale a Cima Molveno. La Ferrata delle Bocchette Alte è anche spesso abbinata alla Ferrata delle Bocchette Centrali di cui è il naturale proseguo. In questo caso è decisamente consigliato pernottare al Rifugio Pedrotti prima di intraprendere queste due escursioni.
Un itinerario sicuramente meno conosciuto ma che è la naturale prosecuzione della Ferrata delle Bocchette Alte è la Ferrata Benini che ci porterà al Passo del Grostè da cui potremo intraprendere numerose altre escursioni attrezzate (ad esempio il Sentiero Attrezzato Vidi, la Ferrata della Val Gelada oppure il Sentiero Attrezzato delle Palete). In questi casi si tratti sicuramente di escursioni di più giorni che per fatica e itinerario sono da percorrere solo se esperti e ben allenati.
Infine un'ulteriore opportunità per un itinerario attrezzato è di percorrere il Sentiero Attrezzato Violi in salita al Rifugio Brentei oppure in direzione sud si potrebbero percorrere la Ferrata Brentari, la Ferrata Castiglioni, il Sentiero Attrezzato dell'Ideale o il recente Sentiero Attrezzato Apolloni.
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Paolo Pajer
07/09/2020 alle 10:06Fatta venendo dal Benini e andando verso l’Alimonta: in giornata è fattibile ma piuttosto lunga e stancante: da portare tanta acqua ed essere certi della tenuta del meteo.
Passaggi e panorami meravigliosi, va fatta almeno una volta nella vita.
tommy.76
24/04/2019 alle 11:36Bellissima e in un ambiente maestoso e veramente stupendo….da fare e rifare…consiglio a chi ha tempo di fermarsi al rifugio Alimonta ottimo servizio e ottimo cibo alla carta in posizione stupenda
Filippo Rosi
14/04/2019 alle 11:50L’ambiente è unico e impegnativo. La ferrata non ha tratti realmente difficili tranne due passaggi in libera. Uno all’inzio e uno a metà che, a causa della neve, richiedono passo fermo perchè una caduta è fatale. Panorama magnifico. Una delle vie più belle percorse.