La panoramica Ferrata delle Scalette è una ferrata che si sviluppa lungo la parete nord ovest della Torre di Toblin nelle Dolomiti di Sesto. La ferrata è esposta e breve con alcuni passaggi impegnativi da non sottovalutare. L'itinerario di salita include una discesa per una successiva ferrata (Ferrata Hosp). L'ambiente circostante la ferrata è magnifico e include alcune delle più iconiche cime delle Dolomiti.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Auronzo sul versante veneto delle Dolomiti di Sesto. Per raggiungere il rifugio l'accesso principale e più facile avviene in auto da Misurina (m.1750), attraverso la strada panoramica di 7 km con pedaggio, Misurina è raggiungibile da Cortina o Auronzo di Cadore (SR48 e poi SP49) oppure da Dobbiaco in Val Pusteria (SS 51 e poi SP49). Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
L'obiettivo del nostro avvicinamento sarà la Torre di Toblin. Lasciata l'auto nel parcheggio del Rifugio Auronzo (2320 m) si segue l'ampio sentiero panoramico segnavia 101 che ci conduce al Rifugio Lavaredo (2344 m - ca 30') per poi raggiungere su pendenza leggermente più accentuata Forcella Lavaredo (2454 m - 45'). Da Forcella Lavaredo si apre un panorama stupendo davanti a noi: la Croda di Passaporto, il Monte Paterno, il Sasso di Sesto e la Torre di Toblin e a sinistra, visibili dopo i primi metri di discesa, le 3 Cime di Lavaredo.
Proseguiamo nell'avvicinamento in discesa rimanendo sull'ampio sentiero 101 e ignoriamo le varie tracce di sentiero che si staccano prevalentemente verso sinistra. Raggiungiamo il Rifugio Locatelli (2450 m - 1h 15' dal parcheggio), importante crocevia di sentieri in questa zona delle Dolomiti di Sesto.
Dal rifugio proseguiamo seguendo alcuni triangoli rossi in direzione nord seguendo il sentiero che aggira il Sasso di Sesto e poi stando sul lato sinistro della Torre di Toblin passando per un vecchio rifugio risalente alla Grande Guerra. Raggiungiamo un'iconica croce metallica e, seguendo le indicazioni rosse sulla roccia, raggiungeremo l'attacco della Ferrata delle Scalette alla Torre di Toblin (20' dal Rifugio Locatelli - ca 1h 30' totali).
Per raggiungere l'effettivo attacco della ferrata seguiamo alcune frecce rosse che ci conducono a risalire alcune facili roccette prima verso sinistra poi verso destra fino a raggiungere una targa in marmo con indicata l'origine storica della via risalente alla Prima Guerra Mondiale. La ferrata inizia verticale risalendo un diedro ben appigliato col cavo alla nostra sinistra. Il passaggio è discretamente impegnativo ma i buoni appigli per i piedi ci aiutano a risalirlo piuttosto agevolmente. Pieghiamo verso destra per salire all'interno di una fessura ben gradinata dove verso l'interno della fessura troviamo buoni appoggi per i piedi. Saliamo questo primo tratto e piegando verso l'esterno a sinistra saliamo in diagonale raggiungendo la prima scaletta. Salita la scala. proseguiamo in salita su facili e brevi balzi raggiungendo il primo tratto decisamente esposto della via. Saliamo uno spigolo in prossimità di un'antica asse di legno ancora presente. Dovremo salire due scalette che si sviluppano in piena esposizione. Nulla di difficile tecnicamente ma l'esposizione elevata della via inizia a presentarsi.
Terminiamo queste scalette e percorriamo una cengia verso destra sotto un tetto roccioso. Proseguiamo ora nel tratto centrale e sicuramente più caratteristico della via. Saliamo su una fessura raggiungendo un lungo camino che risaliremo con l'ausilio di alcune scale. Le prime due scale salgono verticali mentre la successiva taglia il camino perpendicolarmente piuttosto appoggiata portandoci sul versante opposto. Proseguiamo in salita in un tratto verticale ma non difficile raggiungendo il passaggio più impegnativo della via. Per proseguire nella salita del camino dovremo raggiungere una scala sul versante sinistro del camino così come la fune metallica si assicurazione. Per raggiungere questa scala tuttavia dovremo procedere in spaccata nel camino siccome la parete sinistra è priva di appoggi per i piedi e risulta generalmente umida rendendo anche una progressione "di braccia" piuttosto difficoltosa. Lo sforzo maggiore consiste nei primi 2 passi per raggiungere in spaccata il lato destro. A quel punto cercando con attenzione gli appoggi si prosegue verso la prima scaletta. Raggiunta e risalita l'ambita scaletta usciamo dall'angusto camino e percorriamo per alcuni metri un tratto di roccette verso sinistra prima di percorrere un esposto traverso con staffe per i piedi con uno stupendo panorama dietro di noi.
Siamo alla base dell'ultimo camino che risaliremo nuovamente con l'ausilio di molte scalette. Partiamo con due scalette che salgono all'interno della fessura. Ci spostiamo ora a sinistra in completa esposizione per salire una nuova scaletta. Siamo agli ultimi tratti della ferrata. Saliamo l'esposto e ben appigliato spigolo per poi piegare verso destra incontrando un'ultima scaletta a fianco di resti della Grande Guerra con cui raggiungiamo il piano sommitale dove è presente la Croce di Vetta della Torre Toblin (2617 m - 45' dall'attacco - 2h 15' totali).
Dalla vetta della Torre di Toblin dovremo scendere ed entrambe le opzioni di discesa sono attrezzate. Generalmente è consigliato salire dalla Ferrata delle Scalette e scendere per la Ferrata del Cappellano Hosp (30' dalla vetta - 2h 45' totali). Vista l'elevata frequentazione della ferrata è decisamente consigliato seguire questo itinerario di salita e discesa. Si può anche aggiungere che la Ferrata delle Scalette ha 3 passaggi che ne elevano il grado di difficoltà rispetto alla Ferrata Hosp e quindi è preferibile percorrerla in salita.
Scesi a valle si seguono le tracce per raggiungere il sentiero percorso in avvicinamento che a ritroso ci condurrà al Rifugio Locatelli, alla Forcella Lavaredo e quindi al Rifugio Auronzo dove abbiamo parcheggiato (1h 15' dal termine della discesa con la Ferrata Hosp - 1h 45' dalla vetta della torre Toblin - 4h totali).
La Ferrata delle Scalette viene spesso considerata relativamente facile e questa fama è forse legata alla brevità della via. Serve fare una considerazione più attenta sul livello di difficoltà. La ferrata è di livello medio facile in larga parte trattandosi principalmente di scalette metalliche da risalire. Ci sono comunque un paio di passaggi di livello maggiormente impegnativi e non banali che alzano il livello di difficoltà: il diedro iniziale, un passaggio all'interno del camino e l'ultimo spigolo. I 3 passaggi sono distribuiti lungo la via e questo dovrebbe aiutare a non bruciare le energie e arrivare senza complicazioni alla vetta. Sebbene per il ferratista allenato questa ferrata risulterà di livello moderatamente difficile, questi 3 passaggi assieme alla costante esposizione rendono il livello di difficoltà della via difficile.
Dal punto di vista paesaggistico siamo in una delle chicche delle Dolomiti e per questo la ferrata è spesso molto frequentata nei mesi estivi e, per evitare ingorghi, si consiglia di percorrerla a inizio mattinata o nella seconda metà del pomeriggio così da poter evitare di trovarsi bloccati lungo la salita da altri escursionisti.
Salire alla Torre di Toblin con la Ferrata delle Scalette è un itinerario molto bello e molto frequentato così come la ferrata in discesa - Cappellano Hosp. Nelle immediate vicinanze si sviluppa anche la Ferrata Innerrkofler al Monte Paterno facilmente raggiungibile dal Rifugio Locatelli con eventuale rientro alla Forcella Lavaredo per un itinerario ad anello.
Spostandoci verso la parte più centrale delle Dolomiti di Sesto incontriamo la Ferrata Severino Casara che aggira la parete sud della Croda dei Toni oppure più a nord incontriamo due ferrate che salgono alla Croda Rossa di Sesto: la Ferrata dei Costoni e la Ferrata Zandonella.
Scendendo verso sud in direzione del Lago di Misurina (in questo caso meglio organizzarsi e lasciare l'auto al Lago) si potrebbero percorrere il Sentiero Attrezzato Bonacossa, la Ferrata Capitano Bilgeri al Monte Piano oppure la Ferrata Merlone ai Cadini.
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Filippo Rosi
14/04/2019 alle 13:05Stupenda escursione alla Torre di Tobin. Ferrata tecnicamente facile e piena di scale dove l’esposizione è il fattore chiave. Attenzione che si deve fare una ferrata anche in discesa.