Relazione dell'impegnativa escursione al Cimerlo salendo la Ferrata Buzzati. Itinerario storico nelle Pale di San Martino con una seconda sezione impegnativa ed esposta. Salita in un ambiente stupendo, ricco di guglie e panorami dolomitici. Rientro lungo e con sentiero attrezzato.
Il punto di partenza dell'itinerario per la Ferrata Dino Buzzati al Cimerlo è situato in Val Canali nella località di Prati Fosne. Per raggiungere la Val Canali dovremo percorrere la Strada Statale 347 del Passo Duran che collega il versante orientale delle Dolomiti delle Pale di San Martino col versante occidentale. Giungendo da Fiera di Primero (Trento) seguiamo per circa 5 Km verso Agordo fino a un ampio tornante con chiare indicazioni per la Val Canali. Seguiamo la strada risalendo la Val Canali percorriamo tutta la strada fino a seguire un ampio tornante verso sinistra e proseguiamo sulla strada ora stretta e a tratti sterrata fino a raggiungere l'Hotel Casera. In prossimità dell'hotel noteremo un incrocio di strade e teniamo la destra in salita fino al parcheggio. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Il parcheggio (1319 m) è locato a Fosne in una zona stupenda con verdi prati e baite di montagna. Sullo sfondo in direzione nord vediamo svettare la cima del Cimerlo. Iniziamo risalendo lo stradello in direzione nord con alcuni tornanti iniziando a guadagnare gradualmente quota. La segnaletica lungo la via è ben presente e noi dobbiamo seguire i segnavia 747 che ci indirizzano in costante salita nel bosco verso le propaggini meridionali del Cimerlo. Usciamo dal bosco e iniziamo la salita lungo un canalone su fondo sassoso che sale ripido e deciso. Non senza affanno guadagniamo la fine del primo ripido canalone per iniziare un secondo canalone che ci conduce all'attacco della ferrata (2120 m - 2h dal parcheggio).
La Ferrata Buzzati inizia salendo in diagonale una parete abbastanza appoggiata e ricca di appigli naturali al termine della quale incontriamo un primo salto verticale attrezzato con abbondanti cambre metalliche. Salito questo balzo il cavo piega a destra all'interno di un canalino che presenta nuove cambre metalliche nella parte superiore. Proseguiamo risalendo un breve camino sul lato sinistro e successivamente la salita diviene più facile percorrendo alcune cenge, a tratti esposte, e tratti di sentiero attrezzato su roccette all'interno di un canalino.
Proseguendo sul tratto facile della ferrata su sentiero e roccette attrezzate ci indirizziamo verso la sezione successiva, sicuramente più impegnativa della precedente. Osservando la conformazione della sezione possiamo notare un recente cambiamento nella via:
La relazione descrive la nuova attuale via, ovvero stando all'esterno del camino risalendo il diedro.
Raggiungiamo il diedro dopo aver salito un tratto di sentiero attrezzato che sale una rampa e poi verso destra un canalino. Presenti alcune staffe sul lato sinistro del canalino per salire alcuni balzi rocciosi più marcati. Oltrepassando il tratto dove si entra nella fessura-camino aggiriamo la lama di roccia e ci troviamo sotto il passaggio chiave della via. Un lungo ed esposto diedro con un passaggio strapiombante circa a metà. Iniziamo la salita inizialmente appoggiata poi verticale sul lato sinistro del diedro. Circa a metà dovremo procedere con cautela e spostarci sul lato destro del diedro in forte esposizione. Risaliamo quindi una lunga serie di cambre con cavo che corre sopra una fessura nella roccia. Dopo una decina di metri sul lato destro del diedro ci rispostiamo sul lato sinistro salendo la lama di roccia attrezzata con le cambre in forte esposizione. Usciamo dal camino e in breve terminano le attrezzature sui prati sommitali (1h 15' dall'attacco).
Siamo ora sui prati sommitali del Cimerlo. Seguendo la traccia risaliamo a zig zag fino allo spallone orientale del Cimerlo (2480 m - 20' dal termine delle attrezzature - ca 1h 40' dall'attacco - ca 3h 40' totali). Per la salita al Cimerlo verso sinistra considerare 15 minuti.
Dallo spallone orientale del Cimerlo iniziamo un tratto di ripida discesa attrezzata. Scendiamo subito su alcune ripide roccette che ci conduce a un canalino. Dalla parte superiore dove siamo sul lato destro del canalino ci spostiamo sul lato sinistro per completarne la discesa utilizzando un masso incastrato per spostarci da un lato all'altro. Proseguiamo la discesa sul canalino su fondo piuttosto franoso ma sempre attrezzato. Scendiamo ancora un paio di balzi verticali attrezzati e alcune roccette e ora siamo su un sentiero che corre alcuni sotto il filo di cresta che collega Cima Stanga con il Cimerlo. Giungiamo quindi a un bivio (30' dal termine delle attrezzature):
La relazione considera la discesa per il più rapido Sentiero Attrezzato del Cacciatore (leggi relazione qui). Dal bivio seguiamo a destra in discesa con segnavia 742. Il Sentiero Attrezzato del Cacciatore include alcuni tratti attrezzati mediamente impegnativi e ci conduce alla base orientale del Sass Maor. Giungeremo a un bivio: teniamo la destra prendendo il sentiero 719 che prevalentemente in falsopiano e tra leggeri saliscendi ci riconduce al parcheggio.
La Ferrata Buzzati è divisibile in due grosse sezioni: la prima sezione è da considerarsi medio-facile, la seconda con il lungo e aereo diedro è da considerarsi medio-difficile ed esposta. Le attrezzature sono state rinnovate di recente e sono in ottimo stato. L'itinerario è lungo con avvicinamento e rientro lunghi, impegnativi e a tratti difficili quindi da non sottovalutare. La zona è stupenda e meno battute di altri itinerari più conosciuti nelle Pale di San Martino. Attenzione infine al tratto non banale in discesa sotto il Cimerlo.
La Ferrata Dino Buzzati è stata attrezzata nel 1977 dalla guida alpina Gabriele Franceschini a ricordare il famoso scrittore e giornalista Dino Buzzati, scomparso nel 1973, e grande appassionato di montagna e alpinismo. Celebri sono le cronache di Buzzati delle imprese alpinistiche dell'epoca. Per gli appassionati di lettura, molti sono i libri consigliati di Buzzati, definito a più riprese il "Kafka italiano". Tra le sue molte opere spiccano "Il deserto dei tartari", "Il segreto del bosco vecchio" e "Barnado delle montagne".
Come indicato in relazione, questa ferrata viene spesso abbinata al Sentiero Attrezzato del Cacciatore in discesa. Se invece si volesse raggiungere il Rifugio Velo della Madonna si possono intraprendere altri itinerari in zona. Ad esempio è possibile salire alla Forcella Porton con la Ferrata del Velo e proseguire sul Sentiero Attrezzato Gusella oppure scendere l'aerea Ferrata Porton fino al Rifugio Pradidali. Procedendo quindi in direzione del Rifugio Pedrotti si può raggiungere la Ferrata Gabitta d'Ignoti. Se inserita in itinerari di più giorni è anche abbinabile alla Ferrata Bolver Lugli, alla Ferrata delle Fiamme Gialle oppure alla Ferrata del Canalone.
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bionduz.beavis
22/05/2020 alle 07:31È di ieri la notizia di una imponente frana che potrebbe aver intaccato la ferrata.!
Luca Massignani
10/08/2019 alle 19:05Fatta abbinandola al sentiero Depaoli in 7h30, soste comprese.
Ferrata che sarebbe stata molto interessante con una attrezzatura meno invasiva nel diedro finale. Bello invece l’attacco che arriva dopo un lungo e faticoso avvicinamento. Nel complesso escursione molto soddisfacente in ambiente maestoso!
tommy.pt76
23/04/2019 alle 19:31Fatta in discesa…non presenta difficoltà tecniche ma è abbastanza esposta e il paesaggio merita
Filippo Rosi
10/03/2019 alle 08:19Avvicinamento duro e ripido poi bella e logica salita con questa ferrata. Non ho fatto il camino ma son passato dal diedro esterno.