La Ferrata Eterna dedicata alla Brigata Cadore risale dal Passo Fedaia e ci conduce a Piz Serauta dopo una lunga e impegnativa salita che alterna molti differenti passaggi. La ferrata si sviluppa in un ambiente di alta montagna ed è riservata a escursionisti in buone condizioni e con buona esperienze di vie ferrata. Itinerario che termina al Museo della Grande Guerra nella Zona Sacra del Piz Serauta. Possibilità di rientro per il Ghiacciaio della Marmolada.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Passo Fedaia raggiungibile da Canazei (Trento) o Malga Ciapela (Belluno). Saliti al Passo Fedaia si parcheggia nei pressi del Rifugio Fedaia posto sul lato veneto del Lago Fedaia. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Si parte seguendo le indicazioni presenti al rifugio che ci portano in direzione della pista da sci in direzione della Marmolada. Saliamo e ben presto individuiamo prima un cartello poi un segno su un sasso che ci indica di lasciare l'ampio sentiero e incamminarci verso una cresta rocciosa su cui si svilupperà la prima parte della ferrata. Si procede in salita sul ghiaione seguendo bolli rossi e segni bianco-rossi del CAI su costante salita fino a raggiungere l'attacco della ferrata (2460 m - 1h dal Passo Fedaia).
La Ferrata Eterna inizia con una parete che si affronta in diagonale sfruttando alcuni buoni appigli per lo scarpone. Risalita questa parete si affronta un esposto traverso verso sinistra aggirando uno spigolo. A questo punto il cavo parte in diagonale verso sinistra aumentando notevolmente la difficoltà del tratto anche a causa della roccia a tratti umida che offre poca aderenza allo scarpone. Si alternano in questo tratto brevi tratti verticali con esposti traversi sia orizzontali che diagonali che mettono sotto forte sollecitazione le braccia. Raggiungiamo un breve terrazzino in cui è possibile rifiatare e voltarsi per guardare il panorama verso il Lago Fedaia consapevoli che il tratto più impegnativo della via è stato superato.
A questo punto il cavo riparte in verticale facendo alcuni zig-zag che seguiremo nella nostra salita alternando roccette a brevi tratti verticali con roccia più ricca di appigli dell'inizio e decisamente più arrampicabile. Usciamo da questo tratto e di fatto completiamo la prima sezione della ferrata (30' dall'attacco - ca 1h 30' totali). Si può riposare godere nuovamente del panorama che dietro di noi spazia da Porta Vescovo - dove inizia la Ferrata delle Trincee - al Gruppo Sella in cui spicca il Piz Boè - punto d'arrivo della difficile Ferrata Piazzetta.
Inizia ora la seconda lunga sezione intermedia della ferrata. Si deve risalire il lastrone monolitico della Punta Serauta. Questo tratto inizia su fondo ghiaioso e moderata pendenza per poi proseguire dopo un breve salto roccioso su una placconata rocciosa priva di difficoltà tecniche. La pendenza gradualmente aumenta e finalmente si raggiunge un tratto con un balzo più pronunciato, preludio al termine del tratto intermedio e inizio dell'ultimo tratto di ferrata.
La terza sezione inizia con una breve cengia verso destra che in leggera discesa ci conduce a una forcella da cui risaliremo sul versante opposto. Questo primo passaggio è adrenalinico e ci prepara al proseguo della via. Proseguiamo ora su un traverso in forte esposizione a cui segue un tratto verticale con cui risaliamo uno spigolo che ci porta in cresta. Inizia ora un tratto di aerea cresta con precipizi su entrambi i lati. Proseguiamo senza particolari difficoltà lungo la cresta che a tratti si allarga fino a diventare una più comoda cengia che si sviluppa sotto il filo. Iniziamo ora una serie di sali e scendi tra brevi salti verticali e traversi che incidono sulla stanchezza complessiva mentre ci avviciniamo alla meta dell'escursione - ovvero la stazione a monte degli impianti di risalita che da Malga Ciapela raggiungono il Rifugio Serauta.
Proseguiamo ora sul filo di cresta fino a incontrare una insellatura dove arriveremo a seguito di un bel tratto in esposta discesa da non sottovalutare. Risaliamo sul versante opposto su un attrezzato spallone roccioso. Saliamo sul versante opposto alternando brevi tratti sul versante orientale con il proseguo principalmente sul versante occidentale a fianco del Ghiacciaio della Marmolada e degli impianti di risalita che salgono a Pian dei Fiacconi. Proseguiamo vicini al filo di cresta inizialmente stretto e affilato e successivamente più ampio e meno esposto. Ci stiamo avvicinando al termine dell'escursione oramai in vista della stazione a monte della funivia. Prima di raggiungerla però dovremo percorrere alcuni tratti in discesa.
Causa anche la lunghezza dell'itinerario percorso e dell'esposizione presente, il tratto di discesa risulta di difficoltà sostenuta e deve essere percorso con piede fermo e attenzione. Iniziamo scendendo alcune roccette a cui segue un camino e un traverso. Perdiamo ulteriormente quota con alcune roccette prima di dover risalire momentaneamente lungo un ben appigliato camino. Proseguiamo in salita su una lunga rampa inclinata riportandoci in cresta. Scendiamo ora una ripida placca inclinata su cui dovremo procedere principalmente sfruttando l'aderenza degli scarponi sulla roccia e alcuni nuovi infissi che si affiancano a quelli del vecchio tracciato. Scendiamo ora ulteriormente lungo un breve tratto di collegamento a cui segue un camino attrezzato con una serie di staffe che riducono notevolmente le difficoltà di questo passaggio col quale terminano le difficoltà e ci apprestiamo a percorrere gli ultimi metri prima del termine della Ferrata Eterna.
Percorriamo ora alcuni metri di cengia in direzione della cosiddetta Zona Sacra del Serauta, zona in cui durante la Grande Guerra su presente un avamposto italiano strenuamente difesa fino alla disfatta di Caporetto. Si possono visitare alcuni resti delle vedette, gallerie, trincee e camminamenti presenti con molte testimonianze della presenza di soldati. E' possibile anche visitare un museo in prossimità del Rifugio Serauta dove termina la ferrata (3h 15' dall'attacco - 4h 15' totali).
Per la discesa al Passo Fedaia si hanno due opzioni:
Esisterebbe anche l'opzione di percorrere la vecchia Ferrata Pontura che dal Rifugio Serauta scende a Malga Ciapela. Tuttavia questa ferrata al momento è sconsigliato percorrerla visto lo stato fatiscente delle attrezzature. Si resta in attesa di un'opera di ristrutturazione.
La Ferrata Eterna è - come da nome - una lunga escursione che si sviluppa in un ambiente maestoso e d'alta montagna. L'itinerario è composto da 3 tratti piuttosto diversi tra loro con caratteristiche e complessità proprie che lo differenziano rispetto agli altri. Il primo tratto è il più tecnico e impegnativo dal punto di vista della salita. Il secondo è il più stancante che risale un elevato dislivello lungo una placca. Il terzo il più esposto e vario percorrendo una lunga cresta. La somma dei tre tratti risulta in una ferrata molto impegnativa da punto di vista fisico e mentale pur senza presentare difficoltà tecniche di livello molto elevato. La stanchezza è un fattore da tenere molto in considerazione e quindi si deve percorrere in buono stato fisico mancando vie di fuga. Per lo stesso motivo è assolutamente sconsigliato percorrere la via in caso di meteo incerto.
Dal Rifugio Serauta (2950 m) è possibile salire al Piz Serauta (3069 m) per esposto ma non difficile sentiero a tratti attrezzato.
La Ferrata Eterna è anche conosciuta come Ferrata della Brigata Cadore al Piz Serauta. La Brigata Cadore era una delle cinque brigate alpine dell'Esercito Italiano con quartier generale a Belluno. Oggi non è più in funzione ed è stata sciolta nel 1997. La ferrata termina in una zona di forte interesse storico sotto il Piz Serauta.
La Ferrata Eterna è un itinerario di lungo respiro che ci porta sul versante orientale della Marmolada. Il versante occidentale ospita la Ferrata Ovest a Punta Penia - ferrata meno impegnativa dell'Eterna che ci permette di raggiungere 3340 m di altezza. Sempre dal Passo Fedaia si può salire a Porta Vescovo e percorrere la Ferrata delle Trincee. Scendendo invece verso la Val di Fassa in direzione di Canazei si può raggiungere il Colac e percorrere la Ferrata dei Finanzieri oppure entrare in Val de Contrin e percorrere - con lungo itinerario - la Ferrata Ombretta.
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Scott Ribes
29/08/2018 alle 18:42Ferrata eterna
Noia.
Una ferrata senza Lodi particolari.
Avvicinamento impegnativo in quanto son 45 minuti di discreto passo dal rifugio fedaia fino all’attacco.
La ferrata non presenta grosse difficoltà tecniche.
Il tratto centrale è una lunghissima e noiosissima salita in cui non si può arrampicare ma nemmeno camminare ma in cui comunque è necessario sempre rimanere assicurati. Ciò che rende la ferrata degna di nota, è il panorama che è assolutamente impagabile che varia dal ghiacciaio dalla Marmolada a porta vescovo e gruppo sella.
Ferrata non difficile ma che richiede comunque uno sforzo di almeno 3 ore.
L’ho personalmente effettuata due volte e ricordo distintamente l eccitamento della prima volta e la consapevolezza che l’unica cosa bella di questa ferrata è il paesaggio e qualche passaggio in creata nel finale.
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 17:14Il mio giudizio sull’Eterna è contrastante. L’escursione è molto bella, l’ambiente stupendo e lungo il percorso si prono sempre nuovi angoli sulla Marmolada, il Sella e i non lontani gruppi dolomitici del Pelmo, del Civetta, delle Tofane ecc. Da quel punto di vista l’escursione merita moltissimo. La ferrata in sè non mi ha convinto al 100%. LA prima sezione è impegnativa ed esposta con molti traversi difficili da arrampicare. Il tratto intermedio è illogico con oltre un’ora di sentiero attrezzato su placca senza alcuna difficoltà ad eccezione dello smuovere sassi. La parte di cresta mi è piaciuta molto. Felice di averla fatta ma difficilmente la ripercorrerò a breve. Rientro con funivia a Malga Ciapela.