La Ferrata di Favogna è una ferrata di media difficoltà che si sviluppa su una parete rocciosa che collega la Val d'Adige all'Altopiano di Favogna al confine tra le province di Bolzano e Trento. La Ferrata si sviluppa a bassa quota e questo deve essere tenuto in considerazione nei mesi estivi. Non presenta particolari difficoltà tecniche sebbene un paio di punti siano più difficili della media della via.
Il punto di partenza dell'itinerario è localizzato nella strada provinciale 14 che collega Roverè della Luna (Trento) a Magrè (Bolzano). Se si viene da sud l'uscita dell'autostrada consigliata è San Michele all'Adige, viceversa se si viene da nord è Egna-Ora. In prossimità del cartello in cui si separano le province sul versante di Trento noteremo un cartello a bordo strada (sul versante in cui si sviluppa la ferrata). Parcheggiare a bordo strada e intraprendere l'escursione. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal cartello saliamo ripidamente nel bosco dove in breve incontriamo un paio di balzi rocciosi attrezzati poco prima di giungere alla targa metallica con cui ha inizio la vera e propria Ferrata di Favogna (332 m - 10' dal parcheggio).
La partenza parte in prossimità di un camino roccioso che è il punto tecnicamente più impegnativo della via. Il cavo scorre a sinistra e ci son buoni appigli naturali, oltre a un paio di staffe metalliche, con cui procedere in salita. Terminato questo primo impegnativo passaggio proseguiamo all'interno di un canale con parecchia ghiaia e materiale detritico. Usciamo dal canale tenendo la sinistra e dopo alcuni passi nel bosco ci troviamo sotto una parete verticale su cui si sviluppa una lunga serie di staffe metalliche. Questo tratto ha due caratteristiche: non c'è cavo quindi ci si assicura alle staffe, e i primi metri sono da affrontare in libera (I grado) per giungere alle prime staffe. Risalita questa interessante parete attrezzata pieghiamo a destra e raggiungiamo una scala metallica abbastanza appoggiata sbucando su un terrazzino con ottimo panorama sulla piana Rotaliana. Traversiamo a destra e iniziamo un facile tratto di sentiero.
Ci troviamo ora all'interno di una gola sopra la quale si sviluppa una nuova scala, questa volta più esposta e strapiombante della precedente. Salita la scala saliamo alcune roccette risalendo un canale inizialmente non stabile poi gradualmente più solido. Traversiamo a destra giungendo a un balcone panoramico da cui è possibile gustare il panorama della Val d'Adige e dei suoi vigneti e frutteti (45' dall'attacco).
Percorriamo un tratto di sentiero verso sinistra in direzione di un'imponente parete strapiombante. Iniziamo risalendo un tratto di parete appoggiato piegando verso destra fino a raggiungere il libro delle firme. Proseguiamo sempre verso destra, aggiriamo un esposto spigolo per poi risalire alcune roccette appoggiate. Termina qui la Ferrata di Favogna (975 m - 1h 30' dall'attacco -1h 40' totali). Proseguiamo seguendo il sentiero nel bosco fino a raggiungere l'altopiano di Favogna con le sue prime case (30' dal termine della ferrata - 2h 15' totali)
Per la discesa si hanno due opzioni:
La Ferrata di Favogna è una ferrata di difficoltà media con due parti più difficili e impegnative (camino iniziale e parete con le staffe). L'attrezzatura metallica è in alcuni punti un po' molla e questo può rendere più difficile la progressione per persone inesperte.
Il rientro è lungo in entrambe le direzioni e potrebbe aver senso parcheggiare l'auto nei pressi del punto di rientro e allungare l'avvicinamento quando si è ancora freschi.
All'attacco c'è un cartello che indica di fare attenzione alle zecche.
La Ferrata di Favogna si sviluppa nella val d'Adige, zona in cui sono diversi itinerari attrezzati con itinerari non molto lunghi. Questo rende possibile combinare la Ferrata di Favogna anche con altre vie ferrate, ad esempio la Ferrata Rio Secco o il Burrone Giovanelli vicino Mezzocorona oppure la Ferrata Mendola al Roen (attenzione tuttavia alla lunghezza dell'itinerario). Se si decidesse di scendere in direzione del Lago di Garda alcuni itinerari non lunghi possono essere la Ferrata Mori, la Ferrata Che Guevara oppure la Ferrata Castel Drena.
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Michele Grisafi
22/07/2020 alle 23:37Itinerario molto faticoso vista la ripida pendenza dei sentieri. La ferrata in se è abbastanza corta ed intervallata da sentieri che rendono il tutto poco continuativo. Un tratto di ferrata non è munito di cordino e rende l’esperienza poco piacevole.
La roccia presenta comunque buoni appigli ma l’attrezzatura è vecchia.
I sentieri sono poi poco segnati ed il rientro è molto lungo. Da sottolineare però che una volta arrivati su c’è la possibilità di godersi un bel LAGO di favogna, spettacolare.
bionduz.beavis
23/08/2019 alle 07:47Ferrata divertente che offre una vista da Egna a Lavis stupenda. non troppo difficile salvo le lunghe scale che posso risultare un po’ vertiginose, ma i tempi sono decisamente più lunghi di quanto previsto. Finito il tratto ferrato la parte ancora di salita è molta e in 2 ore sfido chiunque a farla tutta. Poca segnaletica soprattutto alla fine dove ci sono tanti sentieri ed è difficile individuare quello giusto. Ritorno infinito, meglio andare con 2 auto e lasciarne una a favogna per il rientro.
giusy.ghelfi
18/06/2019 alle 14:47Ferrata moderatamente difficile, ricordo impegnativo un canalino nella parte iniziale della ferrata e, per chi ha problemi con il vuoto,
la lunga scala e un traverso finale posso causare delle incertezze.
tommy.76
24/04/2019 alle 11:52Ferrata comoda con avvicinamento corto…bello il primo tratto dopo di che le difficoltà sono contenute quindi non fatevi impressionare dalla partenza….
Filippo Rosi
28/03/2019 alle 14:59A parte il lungo il rientro, la ferrata è carina e ha un passaggio iniziale che, se fatto arrampicando, non è certo banale. La consiglio.