La Ferrata Gerardo Sega è una ferrata molto caratteristica che si sviluppa prevalentemente lungo due esposte ma non difficili cenge all'interno di un anfiteatro roccioso vicino il Monte Baldo. La Ferrata presenta alla fine un paio di punti leggermente più difficili, sebbene le difficoltà rimangano comunque modeste. Ideale come ferrata nelle mezze stagioni.
Il punto di partenza dell'itinerario è il parcheggio del Rifugio Monte Baldo (1120 m) raggiungibile per stretta strada asfaltata salendo da Avio in direzione del Monte Baldo. Mentre si sale la strada ricca di tornanti si noterà sulla sinistra una deviazione per Madonna delle Nevi con una strada in discesa. La prendiamo e la percorriamo tutta giungendo fino al rifugio da cui parte il sentiero.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal rifugio seguiamo il sentiero CAI 652 in discesa per circa 10 minuti fino a un bivio segnalato dove seguiamo per Avio e Valle dei Molini. Proseguiamo in questo ombroso sentiero fino a giungere a un bivio (40' dal parcheggio): il CAI 652 proseguirà scendendo verso Avio. Noi proseguiamo per il CAI 685. In breve dovremo guadare il torrente Aviana aiutati da un semplice ponte delle scimmie con due tratti di corda. Passeremo nei pressi della bella cascata di Preafessa e giungeremo quindi nell'anfiteatro roccioso in cui si svolge la Ferrata Gerardo Sega. In breve giungiamo, dopo gli ultimi metri di sentiero a una cengia rocciosa verso sinistra. La percorriamo raggiungendo, sotto imponenti tetti giallastri, l'attacco della Ferrata Gerdardo Sega con la targhetta presso la quale è consigliabile mettere l'imbraco (1h 15' dal parcheggio).
Risaliamo alcuni gradoni rocciosi dopo aver percorso una cengia coperta da un tetto roccioso. Questo tratto non attrezzato è facile e ci conduce a una scala metallica di una decina di metri verticale all'inizio più appoggiata negli ultimi metri. Dopo la scala risaliamo una rampa sabbiosa. Risaliamo alcune roccette e siamo su un terrazzino panoramico oltre il quale parte uno dei passaggi caratteristici di questa via: una lunga cengia orizzontale. La cengia sembra scavata dalla natura per permettere il passaggio comodo degli escursionisti. Tranne pochi tratti la cengia è comoda e, pur esposta, non presenta alcuna difficoltà. Aggiriamo la parete e saliamo su una rampa rocciosa che ci conduce a un tratto in discesa nel bosco. Affrontiamo un paio di semplici balzi rocciosi per poi proseguire nel bosco. Aggiriamo un paio di tratti esposti per poi giungere su un'ampia e lunga cengia, molto panoramica e caratteristica ma priva di difficoltà tecniche. Usciamo dall'ambiente roccioso e rientriamo nel bosco per raggiungere un balzo roccioso che si risale con l'aiuto di due chiodi utili per i piedi e giungiamo al libro delle firme.
Risaliamo ora un breve tratto molto ripido nel bosco (attenzione perché scivoloso) giungiamo all'ultimo tratto della via. Dobbiamo affrontare una parete verticale molto ben appigliata che permette di salire arrampicando molto piacevolmente. Proseguiamo su un sentiero di trasferimento e giungiamo a un diedro roccioso non particolarmente alto ma sicuramente il tratto più difficile della via. Dopo questo tratto terminano le attrezzature e dopo un paio di minuti di salita siamo al termine della via (1h 30' dall'attacco - 2h 45' totali).
Terminata la ferrata scendiamo lungo un largo sentiero in discesa. Quando ci innestiamo teniamo la sinistra per poi arrivare a un bivio con una strada forestale. A destra sale il CAI 653 in direzione del Passo Cola. Noi teniamo in discesa sul CAI 685 in direzione della Madonna della Neve. In breve usciamo dal bosco e siamo nella valle che abbiamo percorso con l'auto in direzione del Rifugio Monte Baldo. Percorriamo la forestale in discesa fino a raggiungere la Madonna della Neve e continuiamo fino al Rifugio Monte Baldo quindi al parcheggio (1h dal termine della ferrata - 3h 45' totali).
La Ferrata Gerardo Sega farebbe da classificare facile ma gli ultimi due tratti - una parete verticale e un diedro - elevano leggermente il grado di difficoltà. E' un tipo di itinerario che può prestarsi bene anche per neofiti e persone esperte di montagna che vogliano provare un itinerario attrezzato. L'ambiente è molto suggestivo e non presenta mai difficoltà degne di nota. Attenzione al materiale detritico che può cadere da chi percorre la ferrata sopra di noi. Il casco è quanto mai d'obbligo in questo itinerario.
La Ferrata Gerardo Sega si sviluppa nel massiccio del Monte Baldo, zona nella quale si sviluppa anche l'atletica Ferrata delle Taccole. Questa seconda però ha un lungo avvicinamento e probabilmente risulterà difficilmente abbinabile alla Gerardo Sega nello stesso giorno, fatta eccezione se si utilizza la funivia Prada-Costabella.
Un itinerario sicuramente più facile da abbinare è di risalire da Avio a Mori e percorrere la Ferrata Marangoni esposta e mediamente impegnativa. Se si volesse percorrere un itinerario più tranquillo ma molto panoramico si potrebbe scendere verso Verona per percorrere il Sentiero Attrezzato della Val Sorda.
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Alessandro Gnutti
19/09/2020 alle 16:25A me è piaciuta tantissimo, durante il viaggio in macchina è molto probabile scorgere in lontana camosci! Il sentiero di avvicinamento è all’ombra, forse un po’ noioso, ma passare vicino alla cascata è stupendo. Direi che un’ora e trenta ci vuole tutta.
La ferrata: scaletta iniziale che porta alla prima cengia molto esposta, ma nessuna difficoltà. Anche le successive cengie sono molto scenografiche.
La seconda parte si arrampica un po’, fino ad arrivare ai due tratti verticali finali che sono molto divertenti!
Ritorno in un’ora al rifugio. Promossa!
bionduz.beavis
18/05/2020 alle 10:10RiFatta ieri a distanza di un anno dalla prima volta (che era anche la nostra prima volta in ferrata) , come itinerario però partenza da avio quindi molto più lungo rispetto alla recensione del sito.
Accompagnavamo 2 amici alla prima esperienza e sono rimasti molto contenti. Ferrata che si presta bene ai principianti (Adulti, per under 14 meglio qualcosa di più facile e breve) con 3 punti verticali ma brevi e ben arrampicabili, alterna tratti di bosco dove riposare camminando ed una sola scala (all’inizio) Con pochi punti esposti ma non verticali e sempre ben “appoggiati”. Attenzione alle zecche!
Riccardo Dalleolle
23/09/2019 alle 10:01Avvicinamento gradevole, in discesa lungo un fresco bosco. La ferrata non è niente di che, eccetto l’attacco ed i primi 5 minuti di percorso che offrono un bel panorama su tracciato a ridosso dell’imponente roccia. Ferrata purtroppo non segnata bene e poco accattivante nei tratti successivi al primo.
cammo75
17/06/2019 alle 08:07La ferrata è semplice con dei passaggi su cengia esposta ma ben assicurata, molto suggestivo l’ambiente che si percorre sotto ad una parete verticale; nel complesso decisamente consigliata, un particolare da segnalare, a mio parere personale, è che nel punto più panoramico e suggestivo della ferrata ci si trova a percorrere una cengia piuttosto larga ma che non presenta nessun cavo o appiglio per assicurarsi e poter fotografare in serenità.
Consiglio, come dice la relazione ufficiale, è una ferrata da percorrere assolutamente nelle mezze stagioni; io l’ho percorsa il 16/06/2019 con una giornata a 28°C, sole e umidità veramente alta, particolare che ha decisamente rovinato e l’ha resa più impegnativa, rispetto a quanto effettivamente sia.
Bass
02/05/2019 alle 15:22Avvicinamento piacevole in mezzo al bosco anche se mal segnato nella zona pre-incrocio cascata.
Bellissima la cascata Preafessa se piovuto da poco come nel nostro caso.
Attenzione perchè in quel caso sarà difficile attraversare il fiume Aviana in piena per proseguire (non vi e’ alcun aiuto al contrario del secondo attraversamento che avviene su doppia fune)
Ferrata per nulla impegnativa salvo nella paretina sul finale.
Rientro abbastanza veloce per sentieri carrabili.
tommy.76
24/04/2019 alle 12:33Ferrata non impegnativa ma non banale…bello l’ambiente e come si presenta l’inizio della via…c’è anche un torrente con una bella cascata se c’è acqua…bella vista sul picco finale della ferrata
VANNI CASARI
30/03/2019 alle 14:20Ferrata fatta nel maggio 2018 lungo sentiero per l’attacco. La cengia iniziale è molto suggestiva, come alcuni passaggi successivi.
L’alternanza arrampicata e sentiero nel bosco rompe un po’ il fascino della salita.
Bello l’ultimo tratto verticale.
Filippo Rosi
28/03/2019 alle 15:08Ferrata non difficile sebbene esposta. Molto bella la zona con questo anfiteatro naturale che merita assolutamente una visita.