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Generale:
La Ferrata del Gruppo Alpini al Corno del Medale è una ferrata impegnativa, verticale, esposta ma molto appagante al contempo in tanti tratti arrampicabile. Le difficoltà della prima metà del percorso la rendono sconsigliabile a persone inesperte o comunque poco allenate visto il dislivello che si accumula e il tipo di salita che richiede. In molti punti si risale su placche verticali, lisce e molto esposte. In particolare il primo tratto presenta una buona costante di passaggi difficili e impegnativi. Attenzione a percorrerla nei mesi estivi vista l'assenza di fonti d'acqua lungo il percorso e la bassa altitudine. Si presta molto bene a essere percorsa anche nei mesi invernali.
Località di partenza:
Il punto di partenza dell'itinerario è l'abitato di Rancio Alto sopra la città di Lecco. Da Lecco si prende la strada che ci porta verso Ballabio fino a un evidente doppio tornante in mezzo alle case. In prossimità del secondo tornante, noteremo che a sinistra una strada prosegue dritta e noi la prendiamo (via Quarto). proseguiamo circa 200 metri fino a notare nei pressi di uno spiazzo una stradina asfaltata sulla destra che risale ripida con una sbarra bianca arrugginita aperta. Imbocchiamo questa ripida salita. Faremo un primo tornante a sinistra e giungeremo a un bivio in cui proseguiamo a destra in salita. Proseguiamo un paio di minuti fino a giungere a una sbarra dove parcheggiamo.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Dal parcheggio dell'auto risaliamo la stradina cementata fino a un tornante dove noi lasceremo la stradina cementata e andremo dritti seguendo le indicazioni. Proseguendo sul sentiero passeremo affianco a vistose reti paramassi fino a un bivio: a sinistra prosegue dritto il CAI 52, noi prendiamo il CAI 58 in ripida salita nel bosco con indicazioni per la via ferrata. Man mano che saliremo giungeremo a un bivio in prossimità di una rete paramassi: dovremo evitare di proseguire dritti in discesa e aggirare la rete facendo un tornante. Si presenta una situazione analogo poco dopo con un'altra rete paramassi da aggirare e proseguire lungo il sentiero che esce dal bosco. Si seguono i bolli rossi lungo il sentiero a mezzacosta tra sassi e si giunge all'attacco della ferrata (40' dal parcheggio).
Ferrata:
L'inizio della Ferrata del Medale è sintomatico del tipo di via che andremo ad affrontare. Si affronta subito una bella parete verticale attrezzata (come gran parte della via) con catena e fune metallica. La parete offre molti punti d'appiglio naturale ma da subito si intuisce che la salita è e sarà impegnativa. La roccia è di tipo calcareo con punti d'appoggio e intagli naturali sebbene sia abbastanza levigata. Si prosegue risalendo questa stretta parete guadagnando rapidamente quota ed esposizione. Si effettua un breve traverso orizzontale verso destra e si prosegue dopo per una parete verticale piegando verso destra. Al termine della parete verticale, si inizia un'impegnativa salita in diagonale verso sinistra.
A questo punto ci troviamo in prossimità di uno dei passaggi più impegnativi ed entusiasmanti della via. Si percorre un esposto traverso verso destra che ci porta ad aggirare un esposto spigolo con l'ausilio di alcune staffe per i piedi. Prima di iniziare questo tratto è possibile riposarsi un attimo in uno stretto terrazzino. Oltrepassato lo spigolo, la catena si impenna verticalmente (attenzione all'incrocio di catena e fune). Si risale con elevata esposizione utilizzando le staffe presenti. Si raggiunge uno stretto terrazzino in cui riposare un attimo prima di ripartire per un traverso diagonale verso destra che risale un altro spigolo, cui segue una lunga placca verticale in cui prima saliremo verso sinistra poi verso destra sfruttando alcune staffe. In questo tratto verticale avremo la fune un po' lasca alla nostra sinistra e la catena alla nostra destra. A metà di questa lunga placca vi è un terrazzino con una madonnina intarsiata nella roccia in cui è possibile riposare. Si prosegue affrontando un difficile diedro appoggiato in cui è importante utilizzare correttamente le staffe poste sul lato destro. Si risale questo diedro e si procede con un traverso verso destra aggirando un altro esposto spigolo roccioso. Aggirato lo spigolo si risale una parete lunga in cui si alternano alcuni balzi rocciosi a placche verticali assistite con staffe e brevi traversi. A questo punto la ferrata non ha "dato tregua" dall'inizio e la stanchezza inizia a farsi sentire. Ma la prima sezione più difficile della ferrata è terminata (ca 1h 15' dall'attacco - ca 2h totali). Si giunge in un tratto più pianeggiante in cui è possibile fermarsi e rilassarsi un attimo godendo anche del panorama prima di riprendere la seconda e meno impegnativa sezione della via.
La seconda parte della ferrata è assai meno verticale ed esposta. Si inizia con una serie di roccette inclinate. Si giunge a un paio di paretine verticali con buoni appigli artificiali che ne aiutano la risalita. Si continua la salita, sicuramente meno affannosa risalendo alcune paretine e una lunga serie di balzi rocciosi e roccette. Gradualmente si raggiunge il sentiero sommitale a tratti attrezzato fino a giungere alla croce di vetta (2h dall'attacco - 2h 45' totali).
Discesa:
La discesa avviene solitamente per il Sentiero Attrezzato del Medale. Dalla croce si prosegue in direzione nord per 5 minuti seguendo la traccia di sentiero in direzione del Coltiglione. Giungeremo a una selletta con una palina e alcune indicazioni (Coltiglione, San Martino). Noi dovremo svoltare a destra per un ripido sentiero che scende nel bosco. Il sentiero è ripido e in alcuni tratti scivoloso, pertanto consigliati i bastoncini telescopici. Questo che scende è il Sentiero Attrezzato al Medale che ci riconduce alla frazione di Rancio dove abbiamo parcheggiato (1h dalla vetta - 3h 45' totali).
Note:
La Ferrata al Corno del Medale è una ferrata impegnativa, soprattutto nella prima metà con elevata verticalità ed esposizione. La salita viene affrontata molto meglio se chi sale si concede il tempo di cercare gli appigli naturali che spesso sono presenti anche se non visibili a primo impatto. La salita è fisicamente impegnativa e bisogna considerare il caldo nei mesi estivi vista la bassa quota a cui si sviluppa.
Un punto che merita di essere citato è lo sviluppo che hanno la fune metallica e la catena. Suggeriamo di guardare a ogni moschettonata il loro futuro sviluppo anticipando per tempo le volte in cui si vanno a incrociare creando di fatto l'effetto di un fittone e quindi di dover moschettonare a metà strada tra un infisso e l'altro. Infine, come accade in alcune altre ferrate del lecchese, la catena è in alcuni punti lasca e tende a far sbandierare.
Opportunità:
Al termine della Ferrata del Gruppo Alpini al Corno Medale, come anticipato sopra, si può discendere per il ripido Sentiero Attrezzato al Corno Medale, oppure volendo prolungare l'escursione si potrebbe proseguire:
Se si optasse per un rientro rapido tramite il Sentiero Attrezzato del Medale, si potrebbe valutare (energie permettendo) di percorrere un'altra ferrata tra quelle del lecchese, ad esempio la corta Ferrata della Galleria di Morcate oppure la Ferrata Gamma 1, entrambe di difficoltà moderata con brevi avvicinamenti.
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Se devi noleggiare o acquistare attrezzatura per percorrere questa via ferrata, ti consigliamo il negozio "Sherpa" in Via 4 Novembre n° 42 Ronco Briantino (MB), sponsor di Ferrate365.
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ale.mosc
13/05/2022 alle 09:44Percorsa 10gg fa con mia figlia 22enne, a distanza di 40 anni dalla mia prima volta, insieme ad un’altra ragazza 22enne, che sarebbe diventata poco dopo mia moglie e madre dei nostri 3 figli. Qualche staffa in più ma non eccessive rispetto alle installazioni originali. Il cavo teso (al posto della catena) ovviamente può aiutare se uno non intende arrampicare (a parte un paio di punti è quasi tutta arrampicabile), ma soprattutto ha aumentato di molto la sicurezza riducendo la lunghezza di cavo tra i fittoni successivi e i problemi che c’erano prima di “incrocio” catena-cavo. A mio parere un bell’esempio di riqualificazione e messa a norma di una ferrata “datata”, senza facilitare troppo il percorso e soprattutto rispettando un tracciato “logico” e non alla ricerca della difficoltà a tutti i costi.
La discessa noi l’abbiamo effettuata verso Ovest, lungo un versante meno diretto ma anche meno ripido, seguendo il sentiero per il M.te San martino e la deviazione per Rancio, che riporta all’auto.
Per quanto riguarda la segnaletica sinceramente noi non abbiamo incontrato alcuna difficoltà.
gerardo.frattini
01/05/2022 alle 23:11Ferrata tecnica, roccia stupenda e molto arrampicabile.
Uniche note a sfavore sono i sentieri e la segnaletica (quasi inesistente) sia in direzione dell’attacco sia in direzione di discesa.
Consiglio di portare con se i bastoncini per scendere.
alessiobeltrami.personal
19/04/2022 alle 18:09Percorsa il 18/4/2021
La ferrata in se mi è piaciuta tanto e per chi arrampica avrà la soddisfazione di mettersi in gioco in qualche passaggio. Posso consigliare nei mesi caldi di portarsi della crema solare perché è sempre esposta al sole e se tira poco vento addio, diventa un forno all’aperto. Venendo da Bologna, noi in zona abbiamo una segnaletica del CAI veramente ben fatta, qua nel lecchese ho notato che c’è poco e molti sentieri che ti riportano giù sono molto impervi/accidentati e quindi c’è da stare in orecchio.
fabriziolaezza-7590
04/04/2022 alle 16:51Le indicazioni su maps ti fanno partire dal sentiero 59, un po più lungo rispetto al solito 56.
Ferrata molto bella, primo pezzo molto verticale con qualche pezzo strapiombante ma non troppo.
in conclusione, bellissima ferrata
Luigi Strippoli
20/03/2022 alle 17:45Finalmente riaperta. Le indicazioni con google maps sono sballate. Alla fine ho lasciato la macchina a Laorca e si trova il sentiero comunque attraversando il cimitero. Ferrata molto bella e tecnica, si può arrampicare quasi su tutto il percorso. La catena è stata rimossa, ora c’è solo il cavo. Esposta ma senza strapiombi o tratti eccessivamente difficili. La discesa invece è un’agonia: si deve scendere seguendo le indicazioni per Laorca, ma ci sono poi pochissime tracce e il sentiero è molto ripido e scivoloso.
Nel complesso molto bella e vale sicuramente la pena farla.
Veronica Fracassetti
26/10/2019 alle 13:43Bella ferrata, per ora la più difficile affrontata
vincenzo.75
26/08/2019 alle 06:49Ferrata molto impegnativa ed esposta nella prima parte. Da evitare nei mesi caldi. Assenza di acqua lungo il percorso. Catena e cavo molto laschi.
Massimo Loriato
23/04/2019 alle 08:13Ferrata abbastanza tecnica e molto da arrampicare, alcuni passaggi non scontati con appigli molto lisci e qualche necessità di ricorrere anche al cavo; conetti quasi assenti, vecchia catena che spesso si intreccia al cavo di acciaio rendendo lo scorrimento delle longe difficoltoso, attenzione anche a qualche terminale del cavo di acciao completamente esposto a rischio mani (nel resto del percorso sono a malapena protetti ogni tanto da scotch).
Parete completamente al sole e consiglio di portare abbastanza acqua perchè assente in tutto il percorso.
Attenzione al rischio di caduta sassi non indifferente, sia dallo slargo a metà percorso che dalle vie di arrampicata del canalone a fianco.
Filippo Rosi
13/02/2019 alle 14:55Bella e arrampicabile
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 16:34Ferrata tosta e tecnica sopratutto nella prima metà della via. Voglio ripercorrerla per concedermi il tempo di cercare maggiormente gli appigli che son presenti. Verticale e aerea gran parte della prima sezione della via.