L'impegnativa Ferrata Hoachwool si sviluppa su una ripida parete sopra Naturno. La ferrata è molto atletica e varia combinando diversi passaggi su placche, traversi, diedri e balzi rocciosi alternandoli in modo da dare ritmo a questo intensa salita. La roccia è molto compatta e liscia risultando in uno sforzo elevato durante la salita. Attenzione alla bassa altitudine e all'esposizione nei mesi estivi.
Il punto di partenza è la stazione a valle della funivia Unterstell a Naturno in provincia di Bolzano. Giunti a Bolzano prendiamo la superstrada che ci conduce a Merano da cui prendiamo la statale che porta allo Stelvio uscendo a Naturno e seguendo le indicazioni per il parcheggio della funivia. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal parcheggio seguiamo i cartelli che in direzione ovest ci conducono in 20 minuti al Mercato Contadino dove in breve giungiamo all'attacco della Ferrata Hoachwool (20' dal parcheggio).
Ferrata:
La Ferrata Hoachwool inizia con un breve traverso su un tronco e successivamente su roccia che ci permette di proseguire poi su una cengia a bordo del torrente Senales fino a giungere nei pressi di una palestra di roccia. Proseguiamo in salita su sentiero nel bosco seguendo i cartelli privo di difficoltà e attrezzatura metallica. Saliamo due ampi gradini metallici e ci troviamo sotto una placca levigata da risalire senza poter arrampicare vista la mancanza di appigli della roccia. Raggiungiamo una staffa metallica con la quale usciamo da questo primo tratto impegnativo. Proseguiamo su un comodo sentiero attrezzato che non presenta difficoltà alternato a tratti di facili traversi e un paio di brevi placche a fianco del torrente. Questi tratti levigati ci aiuteranno a capire come la roccia sia liscia e difficilmente arrampicabile. Siamo ora in prossimità di un lungo ponte tibetano a tre corde abbastanza dondolante in cui serve piede sicuro e calma per percorrerlo completamente (30' dall'attacco).
Terminata la traversata adrenalinica del ponte percorriamo una breve cengia a destra che ci porta prima su un balcone panoramico e poi dopo all'attacco di una parete verticale e nuovamente liscia con pochi appigli che dopo i primi metri verticali piega a sinistra. Saliamo questa parete e dopo aver sostato su un terrazzino panoramico saliamo una seconda parete, questa volta più appoggiata della precedente. Ora terminano momentaneamente le attrezzature e percorriamo un tratto di sentiero nel bosco e successivamente un tratto di sentiero su roccia in falso piano con assicurazione alla nostra sinistra. Proseguiamo sulla via raggiungendo ora un salto roccioso in leggero strapiombo che richiede buona agilità e forza per risalire una sporgenza oltre la quale iniziamo ora a risalire una placca inclinata dove vediamo a destra un caratteristico cartello che ci chiede lo stato di forma, nonostante manchi una via di fuga.
Risaliamo questa placca liscia e impegnativa in cui procederemo in aderenza con crescente esposizione. Risaliamo la placca che ci porta dopo un breve diedro ad affrontare una scaletta costituita da funi e traversine. Salita la scala procediamo in diagonale su una placca particolarmente levigata in cui una maniglia ci può tornare molto utile sia per le mani che per i piedi. In breve siamo a un traverso caratteristico dove alcuni lunghi spuntoni metallici si alternano a più convenzionali staffe che ci permettono di aggirare l'esposta parete. Dopo i primi metri in orizzontale il traverso sale leggermente fino a portarci in un punto di sosta oltre il quale prosegue su caratteristiche pensiline di legno facenti parte del vecchio sistema di irrigazione. Questo singolare passaggio riduce decisamente la difficoltà dell'esposto traverso, che in questo lato ci avrebbe presentato anche un paio di punti strapiombanti. Terminate queste pensiline, aggiriamo un altero e ripartiamo con un breve traverso che gradualmente allarga la base per i piedi e diventa una rampa inclinata potendo anche godere del panorama sottostante (1h 30' dall'attacco).
Proseguiamo ora risalendo un difficile passaggio verticale a cui segue una serie di salti verticali abbastanza impegnativi ma in cui è possibile trovare in alcuni punti buoni appigli e cercare di non stancare troppo le braccia. Percorriamo una breve cengia oltre la quale inizia un tratto molto impegnativo della via. Saliamo una placca verticale e liscia oltre la quale percorriamo un esposto traverso a sinistra e prima in diagonale poi in verticale si risale un'esposta e impegnativa parete che tuttavia offre alcuni buoni appigli. Risaliamo questa parete con alcune buone staffe metalliche e infine risaliamo un non marcato diedro fino a raggiungere un balcone con una panchina.
Percorriamo ora una tratto di sentiero e procediamo percorrendo un paio di salti verticali, traversi e alcune roccette abbastanza impegnative vista la mancanza di appigli. In alcuni casi ci sono staffe che ci aiutano. Proseguiamo in salita giungendo al libro delle firme - attenzione a non fraintendere la sua presenza, manca ancora molto al termine della ferrata. Affrontiamo una serie di placche con fessure che richiedono forza nelle braccia per essere superate. Affrontiamo un paio di balzi verticali e raggiungiamo un terrazzo erboso in cui prendere fiato.
Risaliamo un tratto diagonale decisamente impegnativo e risalendo un ultimo tratto verticale attrezzato con staffe metalliche usciamo su una serie di facili roccette dove con un sentiero sommitale giungiamo al termine della ferrata (3h 30' dall'attacco - ca 4h totali).
Dal termine della ferrata possiamo valutare se scendere a valle seguendo il comodo sentiero 10 (50' dal termine della ferrata - 4h 45' totali). In alternativa si può salire in direzione della stazione a monte della funivia Unterstell (15' dal termine della ferrata - 4h 15' totali) ed eventualmente - energie permettendo - percorrere la facile Ferrata Knott che si sviluppa sotto la piattaforma panoramica a circa 20 minuti di salita dal termine della Hoachwool.
La Ferrata Hoachwool è una ferrata impegnativa, fisica che richiede impegno e concentrazione per 3 intense ore. L'itinerario presenta diverse tipologie di passaggi che la rendono varia e interessante, nonostante la quantità elevata di punti in cui per la tipologia di roccia e passaggi non è arrampicabile.
Il ponte tibetano è uno dei più lunghi in Italia costruiti a 3 corde e sicuramente uno dei più dondolanti, specialmente in caso di vento. Fermo restando le basse difficoltà tecniche che presenta un ponte tibetano sicuramente questo ponte richiede passo fermo, decisione e calma nell'attraversarlo. Bisogna tuttavia sottolineare che i cavi con cui si sviluppa il ponte (e in generale la ferrata) sono di buon diametro. Si può anche evitare di percorrerlo, ma il punto in cui procede la via in quel tratto è soggetto a scariche e quindi da evitare, se possibile.
L'ultima nota sull'esposizione a ovest della ferrata che, sommata alla bassa altitudine a cui si sviluppa, la rendono particolarmente calda nelle ore centrali della giornata in estate e quindi sconsigliabile.
Come anticipato sopra, è possibile percorrere la facile Ferrata Knott prima di rientrare a valle. Se si volesse percorrere una seconda via attrezzata dopo aver percorso la Hoachwool, si potrebbe procedere in direzione di Merano dove c'è la Ferrata Heini Holzer, itinerario di media difficoltà che però fa parte di un itinerario mediamente lungo e quindi potrebbe non bastare il tempo in giornata.
Risalendo la valle in direzione dello Stelvio si potrebbe fermarsi a Solda per percorrere le difficili ferrate Tabaretta e Croda di Cengles. Questi sono itinerari da percorrere solo se in possesso di ottima preparazione fisica e di esperienza di alta montagna. Lungo la statale dello Stelvio è possibile anche raggiungere la Ferrata di Trafoi nell'omonimo villaggio. Vicino Merano è stata installata nel 2020 la Ferrata Ziel.
Scendendo in direzione di Ora si potrebbe anche percorrere la più facile Ferrata Mendola al Roen. Invece procedendo verso la Val Passiria, si può percorrere la recente Ferrata delle Cascate di Stuller.
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Michele Grisafi
09/08/2020 alle 17:59Ferrata lunga e percorsa sotto il sole in molti punti. Alcuni tratti sono semplici mentre altri presentano passaggi suggestivi, esposti ed impegativi. In generale la ferrata diventa bellissima grazie alla roccia super arrampicabile che offre appigli naturali, sebbene talvolta difficili, per poter proseguire naturalmente senza cavo.
a.ferrari
28/07/2020 alle 17:38Ferrata molto bella, l’impegno fisico richiesto è importante, ma ancora di più bisogna tenere in considerazione è la giornata e la stagione. Ferrata molto esposta al sole e a bassa quota, senza punti di appoggio per l’acqua e considerando la lunghezza è molto importante partire preparati.
bionduz.beavis
02/06/2020 alle 23:39Ferrata decisamente faticosa soprattutto col bel tempo. Ponte lungo e cavi molli, poco stabile soprattutto col vento, io ho preferito fare l’altro giro (passando sulla ex strada per la val Senales accanto alla nuova galleria). La ferrata è varia ma la caratteristica principale è la impossibilità di arrampicare quindi si è sempre in costante trazione sul cavo. Questo richiede un buon allenamento delle braccia e soprattutto dei buoni guanti, meglio interi. Niente acqua fino alla fine del rientro dove si trova un piccolo bar/rifugio quindi ne serve parecchia in estate. Qualche staffa in più sarebbe necessaria perché sui lunghi tratti verticali non ci si può mai fermare. Esposizione forte in alcuni passaggi. Sconsigliata alle ragazze sotto 1.60 e a chi soffre di vertigini.
Filippo Rosi
04/07/2019 alle 16:19Ferrata tosta con un ponte molto adrenalinico. Alcuni passaggi sono difficilmente arrampicabili. Attenzione al caldo dell’estate. Ideale in primavera e autunno.