La Ferrata Kajserjager al Col Ombert si sviluppa in un ambiente stupendo ed è una ferrata piacevole e arrampicabile. Si raggiungere generalmente dalla Val San Nicolò, sebbene sia possibile anche raggiungerla dalla Val Contrin. L'itinerario è lungo e la ferrata relativamente breve.
Il punto di partenza dell'itinerario è Baita Ciampiè in Val San Nicolò, valle secondaria della Val di Fassa. La valle è raggiungibile da Pozza di Fassa seguendo le indicazioni in direzione sud. Si ignorano le indicazioni per Val Monzoni e si prosegue lungo la stretta asfaltata fino a incontrare un ampio parcheggio sulla destra. In bassa stagione è possibile proseguire fino a Baita Ciampiè mentre in alta stagione è necessario parcheggiare nell'ampio parcheggio a pagamento - disponibile su entrambi i lati del torrente.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal parcheggio risaliamo la strada asfaltata nella valle fino a raggiungere Baita Ciampiè (20') dove è ben visibile la vetta del Col Ombert. Da Baita Ciampiè rimaniamo sulla sterrata che coincide col CAI 608 in direzione di Passo San Nicolò. Giungeremo a un bivio segnalato (1960 m - 30' dal parcheggio) in cui terremo la sinistra e inizieremo un sentiero che con pendenza costante ci conduce prima a Pociace (2260 m - 1h dal parcheggio), poi a Cima Pre de Contrin (2365 - 1h 15' dal parcheggio) dove incontriamo il CAI 613. Terremo la destra in un sentiero che a mezzacosta sulla Val de Contrin ci conduce in direzione del Passo San Nicolò. Dritto a noi vediamo già la meta del nostro itinerario: dapprima il Rifugio al Passo San Nicolò (2340 m - 1h 30' dal parcheggio) e successivamente il Col Ombert. Raggiunto il Rifugio si imbocca il sentiero che, seguendo le chiare indicazioni, ci conduce in una ventina di minuti a una caverna risalente alla prima guerra mondiale dove una targa commemorativa ci indica la data di creazione del sentiero originale. E' possibile mettere l'imbraco nella caverna per poter poi iniziare la Ferrata Kajserjager al Col Ombert (2h dal parcheggio).
La Ferrata inizia con un difficile camino. Il passaggio è ostico ma ben gradonato e questo ci aiuterà a risalirlo se avremo la pazienza ci cercare gli appigli, presenti, per gli scarponi. Percorriamo un breve traverso verso sinistra per poi arrivare al passaggio chiave della via. C'è un tratto strapiombante dove una pancia richiederà di essere risalita. Il passaggio si può risolvere con buona tecnica di arrampicata oppure con un secco passaggio di braccia. Siamo ora su un tratto più tranquillo della via ed è possibile guardare il panorama in direzione del Passo di San Nicolò. Saliamo alcune roccette seguendo la fune metallica da un lato e le vecchie attrezzature dall'altro. Raggiungiamo uno sperone roccioso dove noi restiamo sul versante sinistro e proseguiamo in salita su tratti abbastanza arrampicabili fino a raggiungere una lunga rampa priva di difficoltà con un'antica scala a metà percorso.
Al termine della rampa la salita aumenta la pendenza e con un certo zig zag si guadagna quota fino a raggiungere un'esposta cengia con le vecchie attrezzature sul lato esterno della cengia. Al termine della cengia dobbiamo risalire una parete verticale e un po' atletica in cui i meno preparati all'arrampicata dovranno trazione sulla corda. Si raggiunge un terzo passaggio impegnativo con un leggero strapiombo in cui si può valutare se risalirlo sul versante destro o sinistro. Preferibile il destro. Siamo nel tratto conclusivo della ferrata. Saliamo un'ultima serie di facili balzi rocciosi e siamo al sentiero non protetto che in pochi minuti ci conduce alla croce di vetta (1h dall'attacco - 3h totali) con uno stupendo panorama che ci circonda: Cima Uomo, la Marmolada, la Val San Nicolò.
Dalla vetta (2670 m) si rientra sul versante opposto alla salita. Si segue la traccia che scende sul ripido sentiero - attenzione se bagnato. Scendiamo sulla parete est scendendo per un canalone con ripidi tornanti fino a raggiungere il CAI 609. Qui si hanno due opzioni per il rientro:
La Ferrata Kajserjager al Col Ombert è una ferrata veramente piacevole. L'itinerario è paesaggisticamente stupendo. Ci si trova al cospetto di Cima Uomo, dell'Ombretta, della Marmolada e più lontano del Gruppo Sella e degli altri gruppi dolomitici che circondano la Val di Fassa. La ferrata è difficile in 3 / 4 passaggi richiedendo una buona preparazione atletica ma è generalmente arrampicabile e piacevole nella progressione. Il lungo avvicinamento e il lungo rientro la rendono meno battuta di altre vie adiacenti e questo è sicuramente un fattore positivo trovandoci in una delle zone più turistiche delle dolomiti.
Una nota su cui prestare attenzione. Il fondo è abbastanza sporco ed è facile smuovere sassi che inevitabilmente, vista la linea di salita, rischiamo di cadere contro chi sta salendo. E' necessario prestare molta attenzione a questo aspetto.
La ferrata Kajserjager si sviluppa in una zona ricca di itinerari attrezzati. La sola Val San Nicolò presenta la difficile Ferrata dei Magnifici 4, la Ferrata Gadotti e permette di intraprendere sia la Ferrata Bepi Zac che la Ferrata Bruno Federspiel. Se si decidesse di procedere in direzione della Val Contrin si potrebbe optare per il lungo itinerario che include la Ferrata Ombretta oppure salire la Ferrata dei Finanzieri al Colac.
Spostandoci invece verso il Catinaccio si possono percorrere alcune magnifiche ferrate in un contesto maestoso. Tra le varie, segnaliamo la Ferrata Santner, la Ferrata al Catinaccio d'Antermoia, la Ferrata Masarè e la Ferrata Roda di Vael.
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Filippo Rosi
17/02/2019 alle 08:14Per me una delle più belle ferrate che ho fatto. Panorama, escursione e difficile il giusto. Consigliatissima
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 18:57Ferrata che mi è piaciuta moltissimo. L’escursione è molto bella, parte dalla Val San Nicolò che è una chicca. L’avvicinamento è sì lungo ma mai eccessivamente ripido e si pregusta la salita vedendo avvicinarsi il Col Ombert man mano. LA ferrata è difficile solo in un paio di punti ma mai eccessivamente. La salita è logica e la vista dalla vetta è stupenda. Rientro un po ripido. Abbiamo mangiato alla baita delle cascate al rientro. Ottima.