La Ferrata Laurenzi è uno stupendo itinerario di cresta che si sviluppa in uno degli angoli selvaggi del gruppo del Catinaccio tra il Molignon di Dentro e il Molignon di Fuori. L'itinerario richiede un lungo avvicinamento e rientro e spesso viene inserito all'interno di un più lungo itinerario che può comprendere altri sentieri attrezzati.
Come avviene per molti itinerari nella zona del Catinaccio ci sono molteplici punti di partenza dell'itinerario. Inoltre, la Ferrata Laurenzi può comodamente essere percorsa in entrambe le direzioni. In questa relazione proponiamo la Ferrata Laurenzi percorsa nel verso Rifugio Antermoia - Rifugio Tires e per la partenza dell'itinerario proponiamo Mazzin in Val di Fassa in provincia di Trento.
Per raggiungere la Val di Fassa può uscire a Ora oppure a Bolzano Nord e seguire le indicazioni per raggiungere la Val di Fassa. Giunti in valle si raggiunge Mazzin sulla statale, si svolta a sinistra nella Strada de Chiavacia. Si raggiunge un restringimento della strada con divieto di transito a 100 metri. Ci sono pochi parcheggi sul lato della strada che, se disponibili, sono l'ideale. Altrimenti si deve tornare in paese e cercare parcheggio in zona. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
La proposta di partire da Mazzin è dovuta all'avvicinamento. Si può raggiungere il Rifugio Antermoia da molte direzione. Tuttavia, da Mazzin si può percorrere il sentiero meno difficile e faticoso in vista del proseguo dell'escursione lungo la Ferrata Laurenzi.
Dal parcheggio nei pressi della strettoia proseguiamo lungo la carrareccia in salita che coincide con il sentiero CAI 580. Raggiungeremo un bivio a sinistra per il Sentiero Paola - più difficile e selvaggio - che ignoriamo. Proseguiamo sul sentiero 580 in costante salita lungo la Val de Udai. Raggiungeremo un incrocio del CAI 580 con il CAI 577, noi teniamo la sinistra rimanendo sul 580 che in breve si interseca col 578. A questo punto nuovamente teniamo la sinistra sul 578 che sale ripido tra tornanti in un ambiente suggestivo contornato dal Sas de Dona a destra e il Mantel a sinistra. Raggiungiamo il Pass de Dona (2516 m) e da qui in leggera discesa si raggiunge il Rifugio d'Antermoia (2496 m - 3h 30h dal parcheggio).
Dal Rifugio proseguiamo in direzione ovest sul sentiero 584 che passa alla destra del bel Lago d'Antermoia. Proseguiamo in falso piano oltre il lago glaciale facendo attenzione alla traccia che dopo circa 5 minuti dal termine del lago si stacca in direzione nord a destra verso un canalone ghiaioso. Questo bivio non è segnalato ma individuato il canalone lo si deve risalire completamente tenendo il ramo di sinistra fino ad incontrare sulla destra il caratteristico cartello rosso con cui ha inizio la Ferrata Laurenzi (30' dal Rifugio Antermoia -4h totali)
Saliamo da subito una parete abbastanza povera di appigli e verticale. Si procede cercando dove possibile di arrampicare ma la roccia non ci aiuta in questo tratto - cosa che cambierà nel resto del percorso. Risaliamo inizialmente con alcuni zigzag e successivamente su un tratto più appoggiato in cui si riesce più comodamente a risalire. Iniziamo ora un tratto di roccette esposte ma non particolarmente difficili e raggiungiamo un tratto di sentiero che taglia a mezzacosta la montagna. Voltandoci vediamo il Rifugio di Antermoia e l'omonimo lago in lontananza.
Risaliamo ora una serie di balzi rocciosi che - prima della recente ristrutturazione della via - erano non protetti e un poco insidiosi. Ora sono attrezzati e decisamente meno problematici. Li risaliamo e in breve raggiungiamo la vetta del Molignon di Dentro dove un ometto in pietra di indica la vetta (2852 m - 45' dall'attacco - 4h 45' totali) con magnifica vista a destra sul Sassopiatto.
Inizia ora il tratto più aereo del percorso. Percorreremo ora un tratto di sentiero di cresta su fondo sdrucciolevole in cui sarà necessario prestare elevata attenzione. Dopo un primo tratto di discesa dovremo rimontare un breve salto per poi proseguire in discesa scendendo in un canalino franoso fino a raggiungere il libro delle firme. Risaliamo ora in direzione di una forcella (2730 m) oltre la quale c'è un tratto verticale attrezzato decisamente esposto. Il tratto offre discreti appigli per procedere in arrampicata. Completiamo questa salita e riprendiamo il tratto in cresta rimanendo generalmente di un paio di metri a fianco del filo. Proseguiamo in forte esposizione fino a incontrare uno spigolo in cui risaliamo un'altra parete verticale. Usciamo da questo adrenalinico tratto e dietro di noi possiamo vedere il tratto di cresta appena percorso dal Molignon di Dentro. Percorriamo ora il sentiero di cresta attrezzato che procede in forte esposizione tra traversi e gradoni rocciosi di media difficoltà. Terminato il tratto più esposto di cresta ci troviamo davanti a noi un tratto di sentiero in ripida salita che ci conduce al Molignon di Fuori (2779 m - 1h 30' dal Molignon di Dentro) che ci permette di godere di un'ottima visuale sul Catinaccio d'Antermoia, sul Sassopiatto e sulla cresta dei Denti di Terrarossa (dove si sviluppa la Ferrata Maximilian) e sulle varie catene montuose circostanti del Trentino Alto Adige.
Scendiamo ora in direzione nord ovest seguendo la traccia e gli ometti fino a raggiungere nuovamente le attrezzature che ci permettono senza particolari difficoltà tecniche di discendere le ultime roccette fino al termine della ferrata, anch'esso segnalato con un cartello rosso nei pressi del Passo di Molignon (30' dal Molignon di Dentro - 3h dal Rifugio Antermoia - 7h 30' totali). Percorriamo ora un facile sentiero che in breve ci porta a una palina segnavia con le indicazioni a destra per raggiungere il Rifugio Alpe di Tires oppure a sinistra per il Rifugio Passo Principe.
A questo punto conviene decisamente spezzare il tour pernottando in uno dei vicini rifugi: Rifugio Alpe di Tires, Rifugio Bergamo oppure Rifugio al Passo Principe. Da questo ultimo (1h dal termine della Ferrata Laurenzi) - raggiungibile tramite sentiero 3A prima e 11 poi - si può intraprendere la ferrata che sale al Catinaccio d'Antermoia. Salita questa ferrata possiamo scendere sul versante opposto e fare rientro al Lago d'Antermoia e quindi al Rifugio Antermoia (2h 30' dal Rifugio al Passo Principe - 11h totali).
Dal Rifugio d'Antermoia si può rientrare per il sentiero di avvicinamento (14h totali) con un itinerario di 2 giorni.
La Ferrata Laurenzi è stata ottimamente ristrutturata nel 2017 a seguito di un periodo di chiusura. Prima del rinnovamento era un itinerario che - nel tratto centrale - era più assimilabile a un itinerario alpinistico che una via ferrata. Dopo la recente ristrutturazione e manutenzione, la via è diventata una ferrata a tutti gli effetti con un livello di difficoltà inferiore rispetto alla versione precedente. La ferrata ha una forte esposizione, non ha vie di fuga e si sviluppa in un tratto selvaggio del gruppo del Catinaccio. L'itinerario richiede un lungo avvicinamento e un lungo rientro da tutti i punti di partenza e quindi richiede una buona preparazione fisica e attenta programmazione.
La Ferrata Laurenzi, come la vicina Ferrata Maximilian, è stata costruita da Max Aichner storico gestore del Rifugio Tires. La ferrata è dedicata a Laura, moglie di Alex. Rispetto alla Ferrata Maximilian che risale al 1969, la Ferrata Laurenzi è stata inaugurata nel 1986.
Vista il lungo avvicinamento e rientro necessari per raggiungere la Ferrata Laurenzi, questo itinerario è decisamente consigliato all'interno di un percorso di più giorni all'interno del gruppo del Catinaccio. Partendo da Mazzin, tra i possibili abbinamenti c'è la Ferrata Maximilian sopra il Rifugio Tires. Se si volesse percorrere un rientro ad anello più lungo si potrebbe scendere lungo la Valle del Vajolet e percorrere la Ferrata al Passo Santner oppure la Ferrata Bepo de Medil eventualmente abbinabile al Sentiero Attrezzato delle Scalette in discesa. In generale la zona del Catinaccio offre innumerevoli spunti per escursioni attrezzate.
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bionduz.beavis
14/07/2020 alle 14:12Percorsa dal rifugio alpi di Tires verso Antermoia. Ferrata che fino in cresta è facile mentre poi aumenta di difficoltà in cresta soprattutto per l’esposizione. Attrezzatura perfetta. Se percorsa in senso opposto, risalire il ghiaione per arrivare all’attacco non deve essere semplice.
Filippo Rosi
14/04/2019 alle 12:40Lunghissimo itinerario che ho spezzato in due giorni facendo la Ferrata Maximillian l’altro giorno. Ferrata di cresta con bellissimi panorami. Poco frequentata.