La Ferrata Ra Bujela sale l'omonimo torrione che si sviluppa tra i Rifugio Duca d'Aosta e Pomedes tra le Tofane e Cortina d'Ampezzo. La ferrata è breve, di media difficoltà ma intensa e varia. E' facilmente abbinabile a molti itinerari che partono da questo angolo di Dolomiti.
Ci sono due punti di partenza per l'itinerario:
Per salire la Ferrata Ra Bujela si deve raggiungere il Rifugio Duca d'Aosta (2098 m). In base al punto di partenza indicato sopra, ci sono più opzioni di avvicinamento.
Giunti al Rifugio Duca d'Aosta è già visibile alla nostra sinistra la sagoma indistinta del Ra Bujela. Dritto rispetto al rifugio sale la pista da sci, a destra sale una carrareccia che collega in salita al Rifugio Pomedes. La prendiamo e dopo pochi minuti incontriamo un cartello che a sinistra ci indica il sentiero per raggiungere l'attacco della Ferrata al Ra Bujela intitolata a Maria e Andrea Ferrari (45' per l'itinerario 1 - 1h 45' per l'itinerario 2 - 15' dal Rifugio Duca d'Aosta).
A fianco della targa parte la fune metallica che sale in direzione sinistra salendo un balzo roccioso che presenta un passaggio in cui la roccia spancia ma una staffa ci aiuta nel passare agevolmente questo passaggio. Sopra di noi intravediamo la prima passerella del percorso. Poco sopra il cavo termina in una cengia verso destra che ci conduce nuovamente alla fune metallica. Saliamo in diagonale su roccette due metri prima che il cavo pieghi bruscamente a destra in diagonale salendo in un traverso. Il traverso è inizialmente orizzontale poi sale con verticalità più accentuata ed è esposto ma le staffe presenti ne azzerano quasi le difficoltà. Raggiungiamo un piccolo balconcino in cui la fune piega a sinistra su roccia ben gradinata e raggiungiamo uno spiazzo più ampio dove poter guardare il panorama prima di salire.
Partiamo aggirando in orizzontale uno spigolo prima di percorrere una cengia verso destra. Saliamo in diagonale prima di affrontare una parete verticale esposta ma non difficile. Siamo sotto il primo ponte sospeso e iniziamo a salire in diagonale un traverso e poi un balzo verticale con l'aiuto di alcune staffe. Siamo ora in un tratto esposto ma non difficile dove con alcuni passaggi su roccette inizialmente verso destra poi a sinistra raggiungiamo il primo ponte sospeso. Il ponte è molto stabile con ampie traversine in legno.
Usciti dal ponte percorriamo un breve tratto orizzontale di cengia a cui segue un tratto diagonale verso destra e due balzi e un passaggio su roccette prima di giungere al secondo ponte sospeso con caratteristiche identiche al precedente. Attraversato il ponte iniziamo a percorrere una lunga e stretta cengia verso destra. Prestiamo attenzione a un paio di passaggi esposto e su fondo instabile prima di giungere al termine della cengia nei pressi di uno spigolo. Lo spigolo decisamente esposto parte verticale e impegnativo per poi diventare gradualmente meno ripido e con maggiori appigli a disposizione. Salito questo tratto, la via prende le caratteristiche di un sentiero di cresta - piuttosto larga - non attrezzata nei tratti meno esposti. Raggiungiamo una sella dalla quale iniziamo l'ultima sezione della ferrata.
Proseguiamo lungo la cresta stando generalmente alcuni metri sotto il filo sul versante sinistro. Alterniamo tratti di semplice sentiero ad alcuni balzi rocciosi fino a raggiungere con l'ultimo salto verticale la vetta (2257 m) dopo una biforcazione del cavo.
Non togliamo l'imbraco e iniziamo la discesa attrezzata. Dalla vetta torniamo a ritroso alcuni passi fino a individuare in direzione ovest (sinistra) il cavo metallico che scende. Percorriamo una cengia verso destra e scendiamo una breve parete attrezzata. Percorriamo una rampa in discesa fino a raggiungere un'insellatura. Saliamo il versante opposto dove percorriamo l'ultimo tratto attrezzato della via (1h dall'attacco - 1h 10' dal Rifugio Duca d'Aosta).
Iniziamo ora il tratto di sentiero di rientro. Scendiamo ripidamente verso un bivio dove è possibile a sinistra in salita raggiungere il Rifugio Pomedes (2303 m - 10' dal termine della via) oppure far rientro al Rifugio Duca d'Aosta sia percorrendo il sentiero che aggira il Ra Bujela a destra che lungo le ripide piste da sci (20' dal termine della via).
Raggiunto il Rifugio Duca d'Aosta possiamo far rientro a ritroso per l'itinerario dell'andata al parcheggio dell'auto in entrambi i casi.
La Ferrata alla Ra Bujela è recente (2015) e l'attrezzatura è in ottimo stato. Gode della fama di essere una ferrata semplice e per alcuni aspetti lo è. Tuttavia la prima sezione della via (prima del ponte sospeso) riserva un paio di passaggi più impegnativi che sommati all'esposizione la rendono moderatamente difficile. In generale è una ferrata varia stando in un livello di difficoltà moderato. Affrontiamo traversi, cenge, brevi pareti, balzi rocciosi, creste e ponti sospesi. Queste caratteristiche abbinate al breve avvicinamento e rientro la rendono ottima come passaggio intermedio tra sentieri attrezzati e ferrate più impegnativa, come ad esempio le vicine ferrate alle Tofane.
Come anticipato nella relazione la Ferrata Ra Bujela si sviluppa in prossimità di due interessanti sentieri attrezzati: l'Astaldi e l'Olivieri. A fianco della Ferrata Ra Bujela, sul versante opposto della pista di sci su cui sale la seggiovia, sale la più facile Ferrata Ra Pegna. Questa recente ferrata sale il vicino torrione che quindi è facilmente abbinabile nello stesso itinerario.
Volendo percorrere itinerari più lunghi si possono salire i vari itinerari che salgono alle Tofane: la Ferrata Olivieri a Punta Anna, la Ferrata Aglio alla Tofana di Mezzo e la Ferrata Formenton alla Tofana de Inze. Proseguendo in direzione della Tofana di Rozes si può salire la Ferrata Lipella oppure la Scala del Meneghel. Questi sono itinerari più lunghi e impegnativi che si devono pianificare con attenzione per tempistiche e meteo.
In direzione del Passo Falzarego, potremo invece intraprendere la Ferrata Tomaselli, la recente Ferrata Fusetti al Sass de Stria, la Ferrata al Col dei Bos e la Ferrata all'Averau.
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andretta.giusppe
28/05/2020 alle 23:54La ferrata di per sé è bella si parte dal rifugio duca d’Aosta e si arriva al successivo alcuni passaggi abbastanza impegnativi purtroppo devo segnalare una incuria sulla ferrata alcuni chiodi che sostengono le funi sostegno si tolgono e ti costringono a fare alcuni passaggi in libera. Questo a parer mio rende la ferrata più difficile di quello che dovrebbe essere
wilcobis
24/07/2019 alle 18:17Molto divertente. Non difficile ma nemmeno per principianti. Per chi soffre di vertigini (come me) l’esposizione è fastidiosa in un paio di punti, però si tratta di pochi metri e non si ha mai la sensazione di vuoto assoluto. Basta un po’ di pazienza e si superano. Un minimo di preparazione fisica aiuta molto, specie nelle giornate calde.