Generale:
La Ferrata Mario Minonzio è una bellissima ferrata che si sviluppa lungo un tratto di cresta che ci condurrà sullo Zuccone Campelli sopra i Piani di Bobbio. La ferrata non ha tratti estremamente difficili ma elevata varietà di passaggi, mai banali, con elevata esposizione. L'ambiente è austero e, nonostante la relativamente bassa altitudine, si tratta di alta montagna e quindi servono le precauzioni del caso.
Località di partenza:
Il punto di partenza dell'itinerario è la stazione a monte della Funivia ai Piani di Bobbio. Per raggiungere la stazione a valle della funivia si prosegue da Lecco in direzione della Val Sassina oltrepassando Ballabio e giungendo a Barzio. Giunti a Barzio si prendono le indicazioni per il centro e successivamente per la funivia. Si risale la strada per alcuni tornanti e si giunge al parcheggio degli impianti di risalita.
Volendo di potrebbe salire anche dal versante opposto in provincia di Bergamo ma in questa relazione consideriamo la stazione a monte della funivia come il punto di partenza dell'itinerario.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Dalla stazione della funivia inizieremo col raggiungere sopra le piste da sci il Rifugio Lecco e da questi proseguiamo salendo la Valle dei Camosci per evidente sentiero sulla sinistra orografica della valle. Giungeremo a un bivio con a sinistra la via normale per lo Zucco di Barbisino e dritto con segni gialli la direzione per il Sentiero Attrezzato Minonzio. Proseguiamo lungo il bel sentiero con segni gialli fino a raggiungere le prime catene metalliche.
Sebbene si inizino i tratti attrezzati non è la vera e propria partenza della ferrata. Conviene comunque indossare l'imbraco a questo punto. Percorriamo una cengia oltre la quale iniziamo a salire i primi tratti attrezzati in diagonale verso destra in salita e poi successivamente per un altro tratto attrezzato fino all'attacco segnato con una freccia rossa oltre ai soliti segni gialli.
Ferrata:
Si attacca la ferrata subito verticale. I primissimi metri sono arrampicabili e si risalgono agevolmente per poi aumentare la difficoltà con un sasso che leggermente ostruisce il passaggio e quindi richiede maggiore attenzione. Dopo i primi 10 metri si traversa a sinistra aggirando uno spigolo non marcato. Lo si aggira e si parte in verticale per un tratto arrampicabile.
Giungiamo ora ad uno stretto sentierino di cresta sprotetto col quale raggiungiamo il successivo segno giallo e iniziano nuovamente le attrezzature. Si salgono alcune roccette, inizialmente facili poi meno. Siamo ora nuovamente in cresta con in vista la vetta dello Zuccone Campelli e iniziamo una serie di sali e scendi attrezzati in cui prestare attenzione anche a causa del fondo a volte un po' friabile. Di fatto proseguiamo lungo la cresta stando a volte sul versante destro a volte su quello sinistro. Di questi tratti alcuni devono essere presi con cautela, particolarmente in discesa.
Giungiamo così a quello che potrebbe essere definito il passaggio chiave della ferrata: un lungo canale da percorrere in discesa. La discesa è lunga e decisamente adrenalinica, tuttavia ci sono molti appigli naturali per le mani e i piedi. Si scende tra intagli e guglie in un crescendo di emozioni fino a passare sul versante opposto del canale dove riprenderemo a salire. La salita alterna tratti verticali a cenge e brevi traversi fino a giungere a una scala metallica. Risalita la scala proseguiamo su alcune facili roccette e giungiamo a una cengia. La si percorre e si giunge all'ultimo tratto con discrete difficoltà: si risale una fessura con la catena sul nostro lato sinistro e molti appigli naturali sul lato destro. La si risale e si giunge a un intaglio sulla roccia dove scendiamo e poi risaliamo su sentiero pietroso e giungiamo al cartello giallo che indica la fine della Ferrata Mario Minonzio. Dalla fine della ferrata proseguiamo sul sentierino fino a raggiungere il punto più elevato dello Zuccone Campelli (2173 m - 1h 45' dall'attacco - 2h 30 dalla stazione a monte della funivia).
Discesa:
Per la discesa si hanno due opzioni con in comune il primo tratto. Dal termine della ferrata, guardando la croce si prosegue verso destra fino alla selletta in cui termina la ferrata. Proseguiamo ora sul sentiero di cresta in direzione di una cima in cui è posizionato un ripetitore. Poco oltre il ripetitore avremo un bivio:
Note:
La Ferrata Mario Minonzio è una bellissima ferrata di cresta, attrezzata artificialmente con moderazione e un ambiente sorprendente. Si alternano tratti facili a tratti adrenalinici e tratti tecnici (come il canale in discesa). La difficoltà non è mai eccessiva ma sempre presente. Abbondante l'esposizione lungo la via. Da sconsigliare in caso di tempo instabile. Attenzione al canale di avvicinamento che, anche a inizio stagione, presenta spesso neve.
Opportunità:
Un'interessante opportunità è di combinare la Ferrata Mario Minonzio con il Sentiero Attrezzato degli Stradini, percorrendo quest'ultimo prima della ferrata. In questo caso invece di salire per la funivia ai Piani di Bobbio si sale con la funivia ai Piani d'Artavaggio e tramite il Sentiero degli Stradini giungere in 2h al rifugio Lecco, dal quale poi si prosegue come indicato sopra nell'avvicinamento. Terminata la Ferrata Minonzio si scenderebbe poi tramite la via normale in direzione del Rifugio Cazzaniga e successivamente verso i Piani d'Artaveggio.
Un'altra possibilità per i più esperti è di percorrere la vicina Ferrata Zucco Pesciola in salita e poi percorrere la Ferrata Mario Minonzio in discesa. In questo caso, dal termine della Ferrata Zucco Pesciola si procede in direzione del Cristo delle Vette dove per raggiungerlo dovremo risalire un'esposta paretina con passaggi di I e II grado. Dal Cristo delle Vette si scende al Dente dei Campelli fino al termine della Ferrata Mario Minonzio che si percorrerà in discesa.
Infine se invece si volesse optare, terminata la singola salita alla Mario Minonzio, a un altro itinerario in zona lecco, si potrebbe percorrere un'altra ferrata tra quelle con avvicinamento corto, ad esempio la Ferrata della Galleria di Morcate oppure la più difficile Ferrata al Corno del Medale.
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Vincenzo
12/10/2020 alle 09:20Ferrata moderatamente difficile, qualche tratto un po delicato in discesa.
Roberto Librio
23/07/2019 alle 17:40Fatta il 23-06-2019 come rientro concatenata alla ferrata Pesciola. Dallo zucco Pesciola per arrivare alla Minonzio, se fatta come rientro, occorre percorrere prima un tratto attrezzato in salita e poi un sentiero in cresta bellissimo, aereo e panoramico, assolutamente da vedere. La Minonzio, fatta come rientro, contiene parecchi tratti in discesa, non ha punti particolarmente difficili, anche se è sconsigliabile da fare se non si ha un po’ di esperienza con le ferrate o con i sentieri attrezzati esposti, perchè nei tratti in discesa le difficoltà potrebbero sembrare maggiori. Alla fine della ferrata ho trovato un lungo sentiero a tratti attrezzato con cavo metallico, a tratti no, e in qualche pezzo, specialmente finale, ho avuto qualche dubbio di aver seguito la tratta giusta, secondo me qualche bollino di segnalazione giallo in più non guastava. Su Wikiloc ho registrato la traccia per chi volesse seguirla.
federicagaldelli
23/06/2019 alle 20:41fatta il 23/6/19. un pò lungo l’avvicinamento ma ne vale davvero la pena…paesaggi fantastici, dolomitici. giustamente attrezzata.
Filippo Rosi
16/04/2019 alle 11:05Fatta in discesa dopo la Ferrata allo Zucco Pesciola. Bellissimo il contesto. Ferrata che è aerea sopratutto se percorsa in discesa. Non difficile e ricca di appigli e appoggi. Trovato un po’ di neve al rientro ma niente di difficile.