Relazione della salita alla Presanella con la recente Ferrata Monte Nero con punto d'appoggio il Rifugio Segantini in Val d'Amola. Itinerario lungo, impegnativo dove la ferrata è solo una parte di un'escursione più ampia.
L'itinerario proposto per la vetta della Presanella sale dalla Val d'Amola con punto d'appoggio il Rifugio Segantini. Il punto di partenza dell'itinerario è il parcheggio posto vicino il ponte sul torrente Sarca lungo la Valle d'Amola. Per raggiungere il parcheggio si deve percorrere la Statale 239 che collega Pinzolo con Madonna di Campiglio. All'altezza di un vistoso tornante a Pinemonte Basso si dovrà intraprendere una strada che, giungendo da Pinzolo, troveremo sulla sinistra con indicazioni per la Val Nambrone. Oltrepassiamo il Rifugio Nambrone e proseguiamo su carrabile con molti tornanti fino a un bivio: a destra la strada per il Rifugio Cornisello, noi proseguiamo a sinistra fino al parcheggio nei pressi del ponte (ca 30 minuti da bivio, 11 Km). Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Lasciata l'auto nel parcheggio al ponte vicino Malga Vallina d'Amola (2006 m), proseguiamo lungo la stradina in direzione ovest con segnavia 211 che oltrepassa la malga e in breve diventa sentiero. Evitando di scendere per sentiero verso la malga, proseguiamo sul sentiero principale che ci conduce in breve su un ponte oltre il quale incontriamo un bivio tra il sentiero 211 e il 211B. Teniamo la destra sul sentiero 211 "Oscar Collini". Il sentiero è ripido e svolta numerosi tornanti ma privo di difficoltà e percorrendo il crinale si raggiunge il Rifugio Segantini (2373 m - 1h dal parcheggio).
Dietro il rifugio incontriamo una palina con buona indicazioni sui sentieri della zona. Seguiamo le indicazioni per la Presanella in direzione nord-ovest verso la vistosa morena seguendo i segni bianco-rossi inizialmente presenti lungo la via. Si segue l'evidente traccia tenendo il riferimento del Monte Nero che svetta piuttosto evidente lungo la cresta. Alla sua sinistra un'evidente intaglio è la bocchetta di Monte Nero verso cui punteremo in salita con la ferrata che resterà sulla sua sinistra.
Proseguendo verso la parete a sinistra della Bocchetta di Monte Nero raggiungiamo la vedretta che, in base alla stagione, può presentare ghiaccio vivo o neve. La vedretta non presenta generalmente crepacci né richiede un attraversamento lungo ma son necessari i ramponi per la pendenza e conviene procedere con cautela anche a causa di sassi che non di rado rotolano lungo il ghiacciaio. Tagliata in diagonale la vedretta raggiungiamo la roccia che inizialmente saliamo con passaggi di I superiore fino a raggiungere l'attacco della via ferrata (3070 m - 1h 30' dal Rifugio Segantini - 2h 30' dal parcheggio).
Sono presenti cavo metallico nuovo e molti infissi che aiutano nei passaggi su roccia levigata. Iniziamo salendo alcuni tratti su placca piuttosto appoggiata con alcune staffe a sostegno. Raggiungiamo un traverso non impegnativo ma esposto da cui è possibile vedere l'intero itinerario percorso dal rifugio all'attacco sotto di noi. La ferrata non è continua e in alcuni tratti il cavo termina lasciando alcuni tratti su roccette e facili balzi rocciosi. Raggiungiamo una stratta cengia attrezzata dove incontriamo una passerella in legno prima di proseguire nuovamente in salita con un alternanza di passaggi su placca e balzi. Percorriamo un'esposta rampa inclinata verso destra e raggiungiamo in cresta il punto più alto della via ferrata (3165 m).
Seguiamo il cavo metallico che ci porta sul versante opposto della cresta scendendo per circa 50 metri verso la Vedretta di Nardis Orientale con alcuni passaggi non difficili di disarrampicata e una lunga serie di infissi metallici con i quali termina la Ferrata del Monte Nero (30' dall'attacco - 2h dal Rifugio Segantini). La vedretta è sotto una spessa serie di grossi massi e, se percorso in stagione inoltrata, non è generalmente necessario avere i ramponi in questo tratto. La principale difficoltà potrebbe essere in caso di scarsa visibilità: non sono molti i bolli bianco-rossi né gli ometti. Si prosegue comunque in direzione nord-ovest fino al termine della valle. Si risale la valle seguendo alcuni segni fino a raggiungere il pianoro sopra la vedretta.
Attraversiamo il pianoro sommitale fino a individuare il Bivacco Orobica dritto davanti a noi. Per raggiungerlo dovremo percorrere un paio di passaggi delicati di cui un tratto attrezzato in discesa e una traversata esposta con fondo un po' friabile dove son state inserite alcune utili assi di legno. Proseguiamo seguendo i bolli biancorossi e raggiungiamo il Bivacco Orobica costruito in sasso (3382 m - 1h 30' dal termine della ferrata - 3h 30' dal Rifugio Segantini).
La vetta della Presanella è ben visibile dal bivacco. Seguendo la traccia che si mantiene sul lato sinistro della cresta, raggiungiamo la vetta della Presanella (3558 m - 45' dal Bivacco Orobica - 4h 15' dal Rifugio Segantini - 5h dal parcheggio), il punto più alto completamente in territorio trentino.
Il rientro avviene a ritroso per l'itinerario di andata (ca 5h per raggiungere l'auto - ca 10h totali).
Lungo la ferrata sono presenti molti bolli biancorossi ben visibili che indicano la linea di salita. Nella parte del percorso che collega la Vedretta di Nardis Orientale con il Bivacco Orobica sono presenti alcuni chiodi con moschettoni che possono essere utili in caso di sicura con corda. Attenzione deve essere prestata in particolare nell'attraversamento della Vedretta di Monte Nero, anche a causa dell'instabilità di sassi. L'itinerario proposto è lungo, con un dislivello significativo. E' consigliabile intraprenderlo presto la mattina ed è consigliabile pernottare nel Rifugio Segantini per raggiungere la vetta già in mattinata.
La salita alla Presanella con la Ferrata del Monte Nero è un itinerario sicuramente impegnativo e molto appagante. Salite simili in zona sono la Ferrata Terzulli all'Adamello così come la Ferrata Sentiero dei Fiori al Tonale. La Ferrata Tabaretta che sale all'Ortles richiede minore esperienza in ambiente ghiacciato, tuttavia è estrema nelle difficoltà tecniche di salita e richiede sicuramente buon allenamento e preparazione atletica per essere percorsa. Infine, segnaliamo la Ferrata alla Croda di Cengles sempre da Solda in Sud Tirolo. Un'altra opzione è raggiungere Madonna di Campiglio e approcciare una delle tante escursioni con vie ferrate nelle Dolomiti di Brenta.
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Filippo Rosi
06/09/2019 alle 08:42Gran giro alla Presanella! La ferrata aiuta a salire a una forcella. I tratti sono discontinui ma utili. Il bellissimo granito della zona offre gran grip ma attenzione ai sassi che talvolta si smuovono. A noi è capitato di vedere una piccola scarica sotto la forcella. Partire presto.