La Ferrata Olivieri è una bella e impegnativa ferrata che sale a Punta Anna nelle Tofane. Si sale al Rifugio Pomedes da cui intraprendere la salita su ottima roccia. Itinerario esposto con passaggi molto interessanti che risulteranno molto arrampicabili e appaganti.
Il punto di partenza dell'itinerario è la Baita Pie di Tofana sopra Cortina d'Ampezzo. La baita è il punto di partenza della seggiovia che sale al Rifugio Duca d'Aosta e successivamente al Rifugio Pomedes da cui intraprendere la Ferrata a Punta Anna. Questa partenza è ideale se si percorrono questi itinerari:
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Nel caso si voglia terminare la Ferrata Olivieri prima del Dos di Tofana scendendo al Rifugio Giussani. In questo caso conviene intraprendere l'itinerario dal Rifugio Dibona. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dalla Baita Pie Tofana (1675 m) dovremo raggiungere il Rifugio Pomedes (2303 m). La soluzione più comoda è salire in seggiovia. In alternativa si può salire col Sentiero 405 al Rifugio Duca d'Aosta (2098 m) e successivamente per ampia carrareccia al Rifugio Pomedes (2h). Già durante l'avvicinamento vediamo dritti a noi l'aguzza vetta di Punta Anna stagliarsi sopra le nostre teste.
Se optasse per intraprendere il percorso dal Rifugio Dibona si raggiunge il Rifugio Pomedes con il sentiero 421 (45').
Dal Rifugio Pomedes seguiamo le indicazioni presenti dietro la stazione di arrivo della seggiovia. Le indicazioni ci conducono su un ripido sentierino che guadagna rapidamente quota inizialmente salendo sui prati poi su ghiaione. Saliamo in direzione di una forcella dove si trova la targa di inizio della Ferrata Olivieri (2440 m - 30' dal Rifugio Pomedes).
Già dall'attacco tastiamo la tipologia di ferrata che andremo ad affrontare. Roccia verticale, poche staffe e altre attrezzature di sostegno ma in compenso buona roccia. Saliamo una prima parete di una ventina di metri ben appigliata e arrampicabile che piega leggermente verso destra nella parte alta. Terminiamo questa parete per poi piegare verso inizialmente con tratto in leggera discesa poi con un traverso con buoni appigli per i piedi e successivamente salendo delle roccette verso destra. Proseguiamo percorrendo una comoda cengia verso sinistra. Aggiriamo uno spigolo e saliamo un balzo verticale che ci deposita su un piccolo terrazzino con stupenda vista sulla Tofana di Rozes e la sua imponente parete meridionale. Saliamo decisi su roccette prive di difficoltà e ben arrampicabili raggiungendo una forcella. Le attrezzature si interrompono e siamo su un comodo sentiero con cui attraversiamo la forcella e dritta davanti a noi appare la magnifica mole della Tofana di Mezzo.
Attacchiamo ora un esposto spigolo. La buona roccia lo rende arrampicabile e offre buoni appigli per mani e piedi. Nella prima parte dello spigolo restiamo sul lato destro del filo di cresta dello spigolo guadagnando rapidamente quota. Saliamo lo spigolo incontrando un paio di punti non particolarmente larghi dove è possibile sostare fino a raggiungere un balconcino più ampio dove voltandoci abbiamo un panorama stupendo sull'Averau e il Nuvolau. Ripartiamo salendo una parete di 4 metri leggermente strapiombante con pochi appigli dove sarà necessario utilizzare il cavo. Ci troviamo nel tratto conclusivo del lungo spigolo. Siamo ora in forte esposizione su un tratto piuttosto affilato della cresta che piega leggermente verso sinistra salendo in direzione dell'evidente pulpito sopra la nostra testa. Traversiamo verso sinistra in un passaggio non banale per poi iniziare una a salire una parete dove la fune procede a zigzag cercando i lati deboli della parete per salire più agevolmente. Si procede salendo sempre in forte esposizione ma contando su roccia ben appigliata con passaggi di difficoltà media.
Raggiungiamo ora un canalino in cui traversiamo verso sinistra senza particolari difficoltà. Saliamo prima in diagonale su alcune roccette poi lungo una parete ben frastagliata salendo una parete verticale piuttosto impegnativa. Aggiriamo uno spigolo e termina momentaneamente il cavo su un punto panoramico. Siamo ora oltre 2700 m di quota e sotto di noi vediamo Cortina d'Ampezzo. Iniziamo un tratto di sentiero in quota dove solo alcuni passaggi sono attrezzati. Affrontiamo un saliscendi e raggiungiamo un bivio da cui è possibile verso sinistra scendere un sentiero attrezzato per raggiungere il Rifugio Giussani (visibile - vedi opzione di rientro 3 sotto). Noi teniamo la destra e proseguiamo seguendo i segnavia rossi in direzione del Dos de Tofana dove terminerà la via. Proseguiamo sul sentiero attrezzato raggiungendo una forcella dove incontriamo una placca verticale levigata da salire in aderenza. Saliamo un breve ma impegnativo diedro che risulterà angusto in un passaggio. Siamo nel tratto conclusivo della via: iniziamo una cengia che parte orizzontale per poi salire più ripida (alcune staffe presenti) fino a tornare orizzontale e lasciarci al Dos de Tofana (2850 m - 1h 30' dall'attacco - 2h dal Rifugio Pomedes) dove termina la Ferrata Olivieri.
Avremo 3 opzioni per il rientro:
La Ferrata Olivieri è una ferrata esposta, intensa di media difficoltà. Alcuni passaggi sono più impegnativi e, sommati all'ambiente di alta montagna, la rendono un itinerario difficile ma non proibitivo. La roccia che incontriamo durante la salita è molto buona, frastagliata e ben arrampicabile. La corda è spesso e generalmente ben tesa essendo molto d'aiuto nella progressione.
La Ferrata è intitolata a Giuseppe Olivieri, alpinista veneziano e medaglia d'argento e di bronzo al Valor Militare. Olivieri era grande appassionato delle Tofane e sua moglie ha voluto dedicargli due percorsi attrezzati: la Ferrata Olivieri a Punta Anna e il Sentiero Attrezzato Olivieri che collega i rifugi Pomedes e Ra Vales. La ferrata è costruita e inaugurata nel 1972 dalla guida alpina Luigi Ghedina, ex gestore del Rifugio Pomedes.
Come indicato nella relazione la ferrata è spesso abbinata alla Ferrata Aglio alla Tofana di Mezzo oppure al Sentiero Attrezzato Olivieri per rientrare al Rifugio Pomedes da cui è possibile eventualmente percorrere le Ferrate Ra Bujela e Ra Pegna nelle immediate vicinanze. Nel caso si optasse per l'itinerario di rientro 3 è possibile scendere dal Rifugio Giussani verso la Ferrata Scala del Menighel che ci permetterà di compiere un itinerario di rientro aggirando la Tofana di Rozes. Un ulteriore opzione con il rientro per l'itinerario 3 è di percorrere il Sentiero Attrezzato Astaldi che aggira la base della parete sud di Punta Anna. Per itinerari più lunghi è possibile abbinare la Ferrata Aglio anche con la Ferrata Formenton tenendo in considerazione tuttavia la lunghezza e il dislivello complessivo dell'itinerario. In direzione del Passo Falzarego, potremo invece intraprendere la Ferrata Tomaselli, la recente Ferrata Fusetti al Sass de Stria, la Ferrata al Col dei Bos e la Ferrata all'Averau.
Devi accedere per lasciare una recensione
Ettore Trevisiol
06/09/2020 alle 13:22Ferrata meravigliosa. Itinerario ottimamente tracciato, mantenuto molto bene e logico in un ambiente epico fra le Tofane. Roccia molto buona e alcuni passaggi veramente emozionanti nella loro esposizione. Impegno fisico medio se non abbinata alla Aglio, altrimenti alto. Godibile in ogni suo tratto e arrampicabile per la maggior parte del tempo.
fercala
27/08/2020 alle 22:53La ferrata è molto bene attrezzata. L’escursione è sicuramente emozionante, visto il bellissimo il panorama unito a vari passaggi in forte esposizione. Tuttavia la segnaletica lascia molto a desiderare. A parte i pali e le frecce iniziali vicino alla seggiovia, poi in cresta e nella discesa per raggiungere il sentiero attrezzato Olivieri ci sono solo bolli rossi. Così ad ogni bivio ti tocca riguardare la relazione per fare il punto della situazione. Attenzione che l’inizio del sentiero attrezzato Olivieri si trova poco dopo l’arrivo della seggiovia Cacciatori. Senza perdere quota, facendo attenzione, si trova una targa che segna la partenza del sentiero. Nella discesa fate molta attenzione a non smuovere sassi per non mettere in pericolo chi sta sotto di voi. Mentre scendevo da un tratto attrezzato io sono stato sfiorato da una pietra che sarà pesata circa un paio di kg smossa da gente che voleva andare di fretta senza tanto fare caso al materiale che poteva smuovere.
tommy.76
24/04/2019 alle 13:16Bellissima ferrata in ambiente magnifico…sale la dorsale e la cresta tra vari torrioni…a tratti esposta…fatta da sola non presenta difficoltà estreme ma si può unire ad altre ferrate(Aglio Formenton) e l’escursione diventa molto più impegnativa
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 20:40La Ferrata a Punta Anna è molto bella. Alcuni passaggi sono emozionanti, esposti e adrenalinici. La prima parte è molto arrampicabile. La seconda più impegnativa e povera di appigli. Noi abbiamo proseguito sull’Aglio fino alla Tofana di Mezzo. Itinerario magnifico.