La Ferrata Ottone Brentari è una ferrata che collega i Rifugi Pedrotti e Agostini seguendo un percorso senza difficoltà tecniche di rilievo sotto la Cima d'Ambiez. Questa ferrata può essere percorsa in entrambe le direzioni sebbene percorrendola in direzione Agostini-Pedrotti si avrà la possibilità di percorrerla in salita e godendo dei migliori panorami durante il percorso.
L'itinerario che proponiamo in questa relazione percorre la Ferrata Brentari in direzione Rifugio Agostini - Rifugio Pedrotti. Questa ferrata si potrebbe percorrere in direzione opposta oppure in abbinamento con il Sentiero Attrezzato dell'Ideale in un itinerario Rifugio Pedrotti - Rifugio XII Apostoli.
Considerando in questo itinerario di intraprendere la ferrata dal Rifugio Agostini, proponiamo come partenza il Ristorante Ristoro Dolomiti (768 m) sopra Dorsino. In centro nel paese noteremo una strada ben segnata con cartello marrone "Val d'Ambiez" che sale in direzione del massiccio del Brenta. Percorriamo questa strada asfaltata ma non larga che sale lungo l'angusta valle fino al ristorante dove è possibile parcheggiare. Inizierà da questo punto il nostro itinerario. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Se si percorresse in direzione Pedrotti - Agostini si potrebbe partire da Molveno (Trento) oppure se si percorresse l'itinerario in direzione Rifugio XII Apostoli - Pedrotti si potrebbe partire dalla stazione a monte della funivia che parte da Pinzolo. Non sono descritti questi itinerari nella relazione.
Dal parcheggio del ristorante (768 m) saliamo sul comodo sentiero CAI 325 in direzione del Rifugio al Cacciatore (1820 m -2h 15' dal parcheggio). Questo sentiero è inizialmente una sterrata e poi diventa sentiero. Dal Rifugio al Cacciatore possiamo proseguire sul CAI 325 (Sentiero Dallago) che in circa 1h 30' ci porterà al Rifugio Agostini (2410 m - 3h 30' totali dal parcheggio). Questo itinerario di avvicinamento oltre essere lungo ci farà risalire un importante dislivello (1700 m) e questo deve essere tenuto in considerazione per lo sviluppo dell'escursione. Potrebbe aver senso pernottare in uno dei rifugi per percorrere poi l'itinerario in quota riposati.
Partiti dal Rifugio Agostini proseguiamo in direzione nord risalendo il vallone che conduce alla Bocca d'Ambiez. Passiamo il bivio col CAI 321 (Ferrata Castiglioni) che si stacca verso sinistra e proseguiamo in salita tenendo il lato sinistro del vallone affrontando alcuni facili tratti attrezzati, principalmente composti da roccette e cenge. Giungiamo quindi alla Vedretta d'Ambiez (2800 m - 45' dal Rifugio Agostini) dove dritto prosegue il sentiero in salita del CAI 304 verso la Bocca d'Ambiez e il Sentiero Attrezzato dell'Ideale, noi terremo la destra attraversando la vedretta. Le difficoltà di questa parte sono sicuramente legate alla quantità d'innevamento e alla sua stabilità che varia di anno in anno. Attraversiamo la vedretta seguendo alcune singolari bandierine rosse per portarci sul lato destro prestando attenzione quando arriviamo vicini al bordo alla stabilità della vedretta.
Giungiamo quindi all'attacco della Ferrata Brentari con un cartello rosso per le misure di sicurezza. Saliamo una prima parete appoggiata con l'ausilio alcune ampie staffe metalliche oltre le quali proseguiamo per un traverso ascendente verso sinistra. Saliamo un'altra serie di gradini metallici fino a incontrare un segnavia dove a sinistra si procede in direzione della Bocca d'Ambiez e del Sentiero Attrezzato dell'Ideale mentre a destra in salita su gradini prosegue la Ferrata Brentari. In questo tratto di salita guadagniamo rapidamente quota e aumenta l'esposizione sebbene i passaggi non siano mai particolarmente difficili. Proseguendo in salita incontriamo una scala metallica inizialmente verticale poi più appoggiata. Proseguiamo ora su alcuni facili balzi rocciosi attrezzati fino a incontrare un'ampia cengia verso destra oltre la quale proseguiamo su facili roccette. In questo tratto se ci giriamo possiamo osservare la Vedretta d'Ambiez con i due sentieri che si staccano: uno scende a valle verso il Rifugio Agostini e l'altro sale in direzione della Bocca d'Ambiez. Dopo alcune facili roccette percorriamo una seconda cengia oltre la quale affrontiamo una serie di scale metalliche abbastanza appoggiate. Proseguiamo in salita in un tratto facile e giungiamo su una breve cengia oltre la quale incontriamo una nuova scala. Percorriamo una lunga cengia con cui giungiamo alla Bocca di Tosa (2845 m). Questa lunga cengia ci conduce all'ultima scala dell'escursione che percorriamo in discesa. Aggiriamo uno spigolo roccioso e, dove un tempo si attraversava un traballante ponte sospeso, percorriamo una breve ed esposta cengia oltre la quale siamo alla Sella di Tosa (2860 m - 45' dall'attacco - 1h 30' dal Rifugio Agostini - 5h totali).
La Ferrata Bretari termina in questo punto e ora dovremo scendere al Rifugio Pedrotti. Scendiamo su visibili tracce di sentiero in direzione della bastionata dell'imponente parete sud di Cima Tosa con una stupenda vista sul Campanil Basso e gli Sfulmini. Scendiamo alcune roccette non attrezzate e ci portiamo sul versante sinistro della Vedretta di Tosa da dove scendiamo senza particolari affanni affrontando alcuni nevai. Dovremo risalire un breve tratto oltre il quale incontreremo sulla sinistra prima il bivio per il Sentiero Attrezzato Apolloni e poi per il Sentiero Palmieri entrambi valide opzioni per il rientro (leggi sotto) oppure proseguendo sul CAI 304 in discesa aggiriamo Cima di Brenta Bassa e giungiamo al Rifugio Pedrotti (2491 m - 1h da Sella Tosa - 2h 45' dal Rifugio Agostini - 6h 15' totali).
La Ferrata Brentari termina ben prima del Rifugio Pedrotti. Se si volesse non raggiungere il rifugio si potrebbe intraprendere il Sentiero Attrezzato Apolloni (CAI 320B) che 20 minuti prima di giungere al Pedrotti si distacca sulla destra. Questo sentiero attrezzato esposto ma non difficile e attrezzato di recente ci permette di rimanere in quota e raggiungere più comodamente Passo Forcoletta (2433 m) da cui poter discendere al Rifugio Cacciatore (2h 15' dal termine della Ferrata Brentari - 8h 30' totali). Dal rifugio Cacciatore proseguiamo in discesa fino al Ristorante Dolomiti (10h totali).
Nel caso si voglia raggiungere il Rifugio Pedrotti, si percorrerà il tratto tra l'attacco del Sentiero Attrezzato Apolloni e il rifugio a ritroso, aggiungendo un'ora all'itinerario per 11h totali.
La Ferrata Brentari è una ferrata non particolarmente difficile dal punto di vista tecnico ma abbastanza esposta nel tratto che sale dalla Vedretta d'Ambiez alla Sella Tosa. Gli attraversamenti delle vedrette richiede attenzione e i ramponi sono sicuramente un'opzione consigliabile anche in stagione avanzata. Come molte altre vie ferrate nelle Dolomiti di Brenta si presta molto bene a essere unita a altri itinerari.
La Ferrata Brentari ha un lungo avvicinamento a prescindere dall'itinerario scelto per avvicinarsi. In quest'ottica potrebbe aver molto senso abbinarla ad altri itinerari attrezzati nella zona. Sicuramente una possibilità appagante è di percorrerla in direzione Pedrotti - Rifugio XII Apostoli (unendo alla Brentari il Sentiero Attrezzato dell'Ideale) - Rifugio Agostini (utilizzando la Ferrata Castiglioni) - Rifugio Pedrotti (utilizzando il Sentiero Attrezzato Apolloni). Questo sentiero sicuramente è molto interessante ma richiede di essere spezzato con almeno un pernottamento in quota.
Volendo percorrere un altro tipo di itinerario, percorsa la Brentari e giunti al Rifugio Pedrotti potremmo puntare in direzione di Bocca di Brenta per percorrere la Ferrata delle Bocchette Centrali ed eventualmente tornare al Pedrotti con la recente Ferrata Spellini e il Sentiero Attrezzato Orsi.
Tra gli altri itinerari suggeriti nelle Dolomiti di Brenta, indichiamo la Ferrata delle Bocchette Alte col suo proseguo nella Ferrata Benini, il Sentiero Attrezzato Sosat e la Ferrata della Val Gelada nella propaggine nord del gruppo.
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Filippo Rosi
10/03/2019 alle 08:17Abbinata alla Ferrata Castiglioni in arrivo dal XXII Apostoli. Ferrata non difficile, di stampo classico, molto logica. Fatta col bel tempo. Attenzione in caso di brutto tempo a un paio di passaggi non protetti piuttosto esposti.