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La Ferrata della Pace è una ferrata di media difficoltà inserita all'interno di un lungo e impegnativo itinerario con forte interesse storico e paesaggistico. L'itinerario ha tempi di avvicinamento e rientro lunghi e deve essere pianificato con giudizio e percorso da escursionisti allenati ed esperti di alta montagna.
Il punto di partenza che suggeriamo per questo lungo itinerario è il Rifugio Stella Alpina in direzione del Passo di Valparola. Il rifugio è raggiungibile in macchina dalla Val Badia - passando da San Cassiano e Armentarola oppure scendendo dal Passo Falzarego. In prossimità del ponte sul Rio Sarè noteremo sulla sinistra le indicazioni per "Stella Alpina". Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
E' possibile anche intraprendere l'escursione partendo dal Rifugio Pederù raggiungibile da San Virgilio in Val Badia. Questa opzione tuttavia è più lunga della precedente e non la consideriamo in questa relazione.
Il nostro lungo itinerario parte dalla Capanna Alpina (1725 m) scendendo per alcuni metri sul sentiero 11. Incontriamo un bivio che a destra conduce col CAI 20 al Rifugio Scotoni. Noi teniamo la sinistra e iniziamo a salire in direzione del Col de Locia ignorando alcune tracce di sentiero che si staccano sia a destra che a sinistra. Restiamo sul CAI 11 e raggiungiamo dopo una salita piuttosto ripida il Col de Locia (2070 m - 45' dal parcheggio). Proseguiamo sull'ampio sentiero 11 che prosegue in falso piano nell'ampia vallata attraversando alcuni ponti fino a raggiungere la Forcella Ju d'Ega (2158 m - 1h 30' dal parcheggio) dove un sentiero a sinistra si stacca verso La Varela e il Piz Conturines raggiungibile con Sentiero Attrezzato Tru Dolomieu. Noi restiamo sul sentiero 11 che scende nella vallata.
Proseguiamo nella vallata su comodo sentiero fino a raggiungere un bivio in vista della malga di Fanes Grande. Prendiamo il bivio a destra incamminandoci lungo il sentiero 17 (2107 m - 20' da Forcella Ju d'Ega - ca 2h dal parcheggio). Proseguiamo in salita verso l'indistinto profilo del crinale tra la Croda del Vallon Bianco e la Furcia Rossa. Ignoriamo una prima deviazione verso destra (itinerario per il rientro). Raggiungiamo un secondo bivio (2250 m) dove a destra si prosegue per la Furcia Rossa mentre noi proseguiamo dritto a mezzacosta per il sentiero VB verso il Vallon Bianco.
Dopo aver proseguito in salita fino a incontrare una targa (2400 m - 3h dal parcheggio) da cui a destra inizia la Ferrata alla Furcia Rossa mentre in salita a zigzag continua il sentiero verso il Vallon Bianco. Noi percorreremo entrambi gli itinerari attrezzati che combinati sono generalmente conosciuti come Ferrata della Pace.
Iniziamo la relazione con la salita tramite itinerario attrezzato alla Croda del Vallon Bianco generalmente molto esposto ma piuttosto largo e attrezzato con ponti e passerelle nei punti più scoscesi. Proseguiamo sull'ampio sentiero di origine militare che sale a mezzacosta alternando tratti di cengia a passaggi che risalgono canalini per guadagnare quota. Dopo circa 30 minuti di sentiero esposto ma non difficile giungiamo nei pressi di un muretto a secco dove a destra vediamo una traccia che conduce in 15-20 minuti al Bivacco Baccon Barborka (4 posti letto - 20' dalla deviazione). Noi proseguiamo lungo il sentiero con passaggi a volte attrezzati lungo passerelle in legno e alcuni ponti. Iniziamo col sentiero in leggera discesa su cengia per poi incontrare alcune passerelle, un solido ponte sospeso e nuove passerelle. Dopo aver risalito alcuni tornanti, notiamo dritto a noi la vetta della Croda del Vallon Bianco che raggiungiamo con un ultima serie di passaggi su cenge. Raggiungiamo prima il libro delle firme e quindi la croce di vetta sull'ampio pianoro sommitale(2684 m - 1h dalla deviazione con la Ferrata Furcia Rossa - ca 4h totali).
A questo punto per percorrere la Ferrata alla Furcia Rossa dovremo fare rientro al bivio col cartello a quota 2400 m (45' dalla vetta del Vallon Bianco - 4h 45' totali). A questo punto può essere utile valutare energie e tempo per il proseguo dell'itinerario (ca 10h totali) per far rientro alla Capanna Alpina.
Giungiamo al bivio a 2400 m e a sinistra seguiamo le indicazioni per la Ferrata Furcia Rossa che percorrono per ampi tratti una cengia detritica sotto le pareti nerastre della Furcia Rossa. Percorriamo la cengia che a tratti passa sotto un tetto roccioso e prima di portarci all'attacco vero e proprio della ferrata incontriamo un interessante passaggio in discesa lungo un camino che percorriamo utilizzando inizialmente una fune poi alcune scalette metalliche presenti. Le prime due sono verticali a cui ne seguono due appoggiate e un'ultima verticale. Con le scalette raggiungiamo un terrazzino da cui tramite sentiero in ripida salita si giunge alla forcella che separa la Furcia Rossa II con la Furcia Rossa III.
Dalla forcella in pochi metri verso destra iniziamo il tratto di ferrata in salita che ci condurrà alla Furcia Rossa III. I primi metri sono composti da una serie di roccette che si salgono in diagonale verso destra, poi un tratto di sentiero senza protezioni e quindi nuovamente un tratto di roccette verso destra. Percorriamo un tratto di cengia attrezzata e siamo alla prima di una serie di scalette metalliche. Saliamo la prima scaletta, percorriamo una rampa diagonale e alcune roccette e raggiungiamo la seconda. Saliamo un tratto più impegnativo in diagonale e un breve tratto di sentiero col quale raggiungiamo anche la terza scala. Siamo ora in prossimità del passaggio chiave della via che consiste in una parete verticale attrezzata con una serie di staffe metalliche da risalire. Sebbene tecnicamente non difficile tecnicamente, il passaggio è decisamente esposto e i primi metri sono faticosi perché leggermente strapiombanti. Usciamo dalla parete e percorriamo un breve tratto che ci conduce all'interno di un camino da risalire. Resteremo sul lato destro del camino e lo risaliamo trovandoci di fatto vicino alla vetta. Percorriamo il crinale e raggiungiamo la scarna croce di vetta a fianco di una panchina ricavata dalle ruote di un cannone a ricordarci che la zona è stato teatro di violenti scontri durante la Grande Guerra (2791 m - 1h dal bivio - 5h 45' totali).
Dalla vetta, lo sguardo volge verso sud e vediamo la singolare sagoma del Monte Castello prossima meta del nostro itinerario. Proseguiamo quindi verso sud scendendo in direzione della forcella che separa Furcia Rossa III da Furcia Rossa IV. Proseguendo sul versante ovest di Furcia Rossa IV. La discesa è attrezzata e incontriamo in rapida successione due scale metalliche appoggiate che ci conducono su un tratto di sentiero non protetto privo di difficoltà. Raggiungiamo così due nuove scalette metalliche, più verticali ed esposte delle precedenti. Siamo ora a percorrere un tratto di cengia e quindi nuove scale metalliche per scendere la costa della Furcia Rossa con un ultimo tratto di fune piuttosto verticale.
Sebbene di fatto abbiamo percorso un grosso dislivello in discesa (circa 200 metri dalla vetta della Furcia Rossa III), ora dovremo risalire a mezzacosta fino al Bivacco della Pace (2760 m) posto sotto il Monte Castello dove di fatto termina la Ferrata della Pace (1h 15' dalla vetta di Furcia Rossa III - 7h totali).
Dal Monte Castelletto scendiamo per la vallata del Vallon Bianco sul versante ovest seguendo il sentiero 17 in costante discesa fino ad incontrare il bivio percorso all'andata. Sempre sul sentiero 17 scendiamo rapidamente a malga Gran Fanes (2102 m - 1h 15' dal Monte Castello - 8h 15' totali). Da Malga Gran Fanes dovremo percorrere a ritroso il sentiero dell'andata salendo prima a Forcella Ju dal Ega (2157 m) poi percorrere il vallone del Gran Pian e salire al Col de Locia da cui scenderemo alla Capanna Alpina (10h totali).
L'itinerario proposto è da considerarsi tecnicamente di media difficoltà. Tuttavia, risulta estremamente lungo e relativamente poco battuto a causa delle lunghe distanze sia dell'avvicinamento che del rientro. In quest'ottica è assolutamente necessario percorrerlo con tempo stabile. Anche i bivacchi presenti sono comunque piuttosto distanti tra loro e brutto tempo in questa zona potrebbe creare seri problemi. L'itinerario si sviluppa in un ambiente stupendo, mai troppo difficile e con viste notevoli sui gruppi di Fanes, delle Tofane e delle Dolomiti di Badia. Da valutare il pernottamento in uno dei bivacchi o dei rifugi della zona.
Percorrere questa via ferrata è un lungo viaggio attraverso quella che era il fronte durante la Grande Guerra. Il Bivacco lungo la via è dedicato alla memoria del capitano Barborka che guidava le truppe austriache lungo questa zona di guerra. Gli scontri furono particolarmente cruenti e nel Luglio del 2016 le truppe italiane ebbero la meglio sui nemici e decisero di rendere omaggio al valoroso capitano dei Kaiserjager.
La Ferrata della Pace è un itinerario molto lungo con avvicinamento e rientro che lo rendono ideale per essere spezzato in due giorni con un pernottamento in bivacco. Se si decidesse di fare un itinerario più lungo nelle Dolomiti di Badia ed eventualmente dormire in uno dei rifugi presenti, si potrebbe tranquillamente abbinare questo itinerario con altri attrezzati nel Parco di Fanes. Tra questi spiccano la Ferrata al Sasso delle Nove oppure la Ferrata al Sasso delle Dieci. Sempre dalla Val di Fanes si può raggiungere il Sentiero Attrezzato Dolomieu oppure raggiungere la Val Travenanzes dove si possono intraprendere la Ferrata Tomaselli, la Ferrata Lipella, la Scala del Menighel o infine la Ferrata Brigata Alpina al Col dei Bos. Sul versante opposto del vicino Passo di Valparola incontriamo la Ferrata Fusetti al Sass de Stria.
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Filippo Rosi
14/04/2019 alle 12:57Un giro lunghissimo ma molto bello con passaggi mai difficili e spesso su cenge che però richiedono attenzione sopratutto nei tratti non protetti. Zona bella e poco battuta. Selvaggia e ricca di storia.