La Ferrata di Pont Cavanese è molto appagante per chi ama le ferrate. Comprende moltissimi tipi di passaggi: placche, diedri, traversi, pareti strapiombanti, ponti sospesi. L'attrezzatura presente è abbondante ma rende percorribile un itinerario altrimenti difficile per chi non possieda elevate doti di arrampicata. La variante atletica è da considerarsi estremamente difficile e fisicamente molto intensa (tra le più impegnative in Italia).
Il punto di partenza dell'itinerario è Pont Canavese in provincia di Torino. Si deve raggiungere Pont Canavese, passarlo lungo la circonvallazione (SP460) e in località Sarrò si noterà sulla destra un ampio spazio adatto al parcheggio con un cancello verde. Parcheggiare la macchina in quello spiazzo.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Parcheggiata la macchina, ci incamminiamo a fianco di una bacheca con informazioni sulla via ferrata e si passa il cancello non chiuso vedendo le indicazioni per la ferrata. Si segue la stradina sterrata in salita che in breve si restringe fino a diventare sentiero. Il sentiero sale ripidamente e in breve ci porta all'attacco della Ferrata di Pont Canavese (15' dal parcheggio).
Una nota prima di iniziare la via ferrata. La prima e l'ultima sezione della via sono piuttosto facili e appoggiate. Dopo la prima parte, giungiamo a un bivio: a destra salirà una variante molto difficile (Estremamente Difficile), atletica e strapiombante; a sinistra salità una variante di livello Moderatamente Difficile con un paio di passaggi esposti ma non atletici. Entrambe le varianti hanno un poste sospeso. Le due variante si riuniscono circa a metà itinerario dove incontreremo una via di fuga sulla destra. Se si prosegue si sale una via di livello Moderatamente Difficile. La parte conclusiva è di livello facile. Per percorrere la variante difficile serve allenamento ed è comunque consigliabile avere con sè una longe per sostare (maggiori info su longe, qui).
La ferrata inizia nel bosco in una rampa gradinata. Saliamo una placca dove sono presenti abbondanti staffe e maniglie guadagnando quota sulla sottostante valle. Raggiungiamo in breve il bivio citato: a destra la variante Estremamente Difficile a sinistra la variante Moderatamente Difficile.
Variante Estremamente Difficile
A prima impressione, l'abbondanza di staffe può far sembrare la variante non proibitiva ma è meglio ricredersi perchè la forza richiesta non è indifferente. Dopo i primi metri appoggiati ci ritroviamo sotto un primo impressionante strapiombo. Saliremo lo strapiombo spostandoci verso sinistra in quello che è probabilmente il passaggio chiave delle via. Aggiriamo lo spigolo e saliamo una placconata verticale con abbondanti cambre. Questa placca al netto dell'esposizione non è difficile e permette di rifiatare.
Percorriamo un breve tratto di collegamento su sentiero attrezzato e raggiungiamo una parete strapiombante ma assai meno dura di quella appena affrontata. La risaliamo e ci spostiamo verso destra in direzione del ponte sospeso. Il ponte è decisamente stabile e piacevole tuttavia se si volesse evitare è possibile farlo. Dopo il ponte risaliamo un breve strapiombo con alcune staffe metalliche prima di traversare a sinistra in diagonale. Traversiamo a sinistra fino a raggiungere una paretina di 4 metri in strapiombo anch'essa sebbene ben attrezzata. Risaliamo la parete e siamo sotto un tetto roccioso che aggiriamo a sinistra con un passaggio delicato. Aggirato lo strapiombo abbiamo alcuni passaggi prima di un'altra parete verticale prima e strapiombante poi. Dopo di questa parete terminiamo la variante difficile entrando di fatto in un bosco prima di raggiungere il proseguo della via.
Variante Moderatamente Difficile
Dal bivio ci spostiamo in diagonale a sinisra su alcuni facili passaggi sempre attrezzati con staffe fino a raggiungere il ponte sospeso. Il ponte è, come quello della variante difficile, stabile tuttavia evitabile con un tratto attrezzato sotto. Dopo il ponte proseguiamo in diagonale per facili passaggi fino a svoltare uno spigolo e raggiungere un balzo più impegnativo. Lo risaliamo e proseguiamo ora maggiormanete in verticale fino a una lunga parete in cui percorriamo il passaggio più esposto e adrenlinico di questa variante. Aggiriamo in piena esposizione uno spigolo sotto un tetto roccioso che, da terra, sembra più difficile di quando lo sia. Saliamo questo passaggio utilizzando le staffe presenti e in breve siamo nel bosco dove ci ricolleghiamo alla variante Estremamente Difficile.
Da questo punto in avanti le due varianti si ricongiungono. Raggiungiamo una bella parete verticale con una serie di staffe che ne riduce significativamente le difficoltà. Proseguiamo in verticale con passi talvolta in leggero strapiombo ma mai fisicamente difficili. Dopo un traverso a destra saliamo una parete verticale. Ci spostiamo a sinistra utilizzando un traverso su staffe per aggirare un tetto roccioso in quello che è il passaggio più impegnativo della via dopo che i due itinerari si sono riuniti. Saliamo questo tratto esposto fino a un diedro oltre il quale entriamo nell'ultima, facile sezione della via.
Quest'ultima parte della via è caratterizzata prevalentemente da una serie di placche di granito appoggiate e, dove le difficoltà aumentano, ci sono staffe e maniglie a sostenere la salita. Risaliamo le placconate senza difficoltà raggiungendo un ultimo tratto verticale. In breve siamo all'ultima parete vicino al libro delle firme. La risaliamo e terminiamo la Ferrata di Pont Canavese (2h 30 dall'inizio - 3h in totale).
Dal termine della ferrata giungiamo a un bivio segnalato ed entrambe le opzioni permettono di rientrare in circa 30-40 minuti al parcheggio dell'auto. A destra scendiamo per traccia evidente nel bosco con sentiero inizialmente ripido, poi meno fino a Pont Canavese dove terremo la destra rientrando al parcheggio lungo la statale. A sinistra per Piancerese. Giunti alla borgata si segue un cartello nel paese e si rientra a valle nei pressi del parcheggio (ca 3h 30' totali).
La Ferrata di Pont Canavese è una ferrata impegnativa, varia ed esposta. Alterna belle pareti verticali a diedri e spigoli, traversi esposti e molti tratti strapiombanti. Sicuramente è una ferrata da affrontare in buono stato di allenamento e assenza di vertigini. Il ponte è molto stabile. La via normale è dda considerarsi di livello difficile mentre la variante atletica è da considerarsi di livello estremamente difficile e consigliamo di avere con sè una longe per poter eventualmente riposare le braccia durante la salita.
Per i tratti molto difficili di questa via ferrata, può essere utile leggere l'articolo che abbiamo preparato su "Come sostare lungo una Via Ferrata".
Le ferrate più vicine sono la Ferrata di Covarey, il Sentiero Attrezzato dell'infernone e la Ferrata Nito Staich e le ferrate della bassa Val di Susa (Ferrata Rocca Bianca e Ferrata Carlo Giorda) tutte a circa un'ora di auto.
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mauro1960
17/10/2020 alle 19:34Variante di destra, la più dura.
Gli appigli quando servono non sono mai al posto giusto, Due longe di misure differenti sono indispensabili ma anche una terza serve sempre. Bisogna prendersi tutto il tempo che ci vuole e riposarsi spesso. Le scalette in contro pendenza sono quelle che ti spaccano le braccia e qui sono tante. Ci sono molti rovi lungo la salita vestirsi con pantaloni lunghi e maglietta manica lunga. Per la discesa verso Pont il sentiero nel bosco per molti tratti è in disordine. Comunque dalla cima alla auto ci vuole più di un ora.
Gabriele Vecco
08/08/2020 alle 18:06Percorsa nella variante di destra , denominata atletica, è estremamente difficile , serve molta forza fisica , specialmente nelle braccia, Indispensabile avere un rinvio con se per poter effettuare soste nelle parti più impegnative e per potere effettuare i cambi della longe senza gravare troppo sulle braccia.
In alcune zone della ferrata ci sono dei rovi , preferibile avere i pantaloni lunghi
swiss2412
22/07/2020 alle 00:11Escursione effettuata a fine giugno 2020. Per quanto riguarda la variante di destra ritengo sia da considerare molto impegnativa e adatta solamente a chi è abituato ad effettuare ferrate “toste”, la metterei quasi allo stesso piano di quella delle “Guide” di Gressoney.
In genere ritengo terminata la salita all’uscita nel bosco in quanto la restante parte perde molto del mordente della parte precedente.
Il sentiero di discesa di solito pieno di rovi è stato pulito dal sottoscritto quindi risulta molto più facilmente percorribile.
Luca Zucchi
29/06/2020 alle 10:13Ferrata MOLTO impegnativa, se si sceglie la variante di sinistra allora direi ESTREMAMENTE difficile.
Da non sottovalutare assolutamente, non lascia mai modo di riposare le braccia.
Sicuramente un bel banco di prova per chi ha intenzione di fare ferrate di questa difficoltà.
Molto appagante
luisa.rocca73
16/06/2020 alle 20:53Ferrata molto bella, impegnativa ma con appigli non difficili!
La pioggia ha accompagnato la via del ritorno che.. Va pulita!!! Troppi tronchi recisi e lasciati li che impediscono il passaggio!
beppe.tini
28/02/2020 alle 01:28che dire…fatta a settembre 2019, la variante difficile…un paio di tratti, che io chiamo il balcone mi ha davvero spaccato le braccia…consiglio vivamente di portarsi dietro un rinvio o un moschettone x sosta di sicurezza(che io nn avevo ed ho rimpianto….) cosi potete riposare nei tratti piu duri…..bello il paesaggio, vista nn eccezionale ma ambiente selvaggio…sei nel nulla! p.s ricordatevi una volta in cima di lasciare due righe con firma nel apposito diario ferrata che troverete dentro la cassetta d’alluminio proprio alla fine ferrata….
Mirko Lo Piccolo
16/08/2019 alle 13:57La variante difficile è molto bella e si sente l’impegno fisico. L’alonge diventa molto utile per fermarsi a fare riprese e foto in sicurezza anche nelle zone dove si è più esposti. Ferrata molto bella, impegnativa e molto esposta con alcuni punti dove si sale in negativo (certi pezzi si è con la schiena nel vuoto ?), la ferrata è caratterizzata dal solito filo ricoperto da uno strato di gomma per avere una presa più facile in alcuni punti. La parete più difficile la trovate al primo bivio e vi porta ad un ponte tibetano molto stabile e corto. Se volete fare il ponte tibetano più lungo dovete andare verso sinistra dal primo bivio. Comunque ferrata molto bella e divertente. La consiglio soprattutto a chi piace farsi il mazzo. ???
Buona ferrata. 🙂
Roberto Librio
13/05/2019 alle 10:03Consiglio la variante difficile solo a chi è abbastanza abituato a fare ferrate impegnative dal punto di vista fisico.
Le difficoltà non sono tecniche, perché ci sono parecchie staffe, ma occorre molta forza nelle braccia per superare gli strapiombi. È importante portare una longe per potersi riposare nei punti difficili nel cambio dei moschettoni.
Il punto più critico è proprio quando comincia la variante. Comunque anche dopo ci sono altri strapiombi un po’ pesanti da superare.
La variante difficile coinvolge buona metà della ferrata, andando a costituire un circuito parallelo al tratto normale, sulla destra, guardando la montagna. Perdiamo la possibilità di attraversare il grosso ponte tibetano e al suo posto ne troviamo uno alternativo più piccolo e più in alto. Arrivati a metà ferrata dopo una radura con gli alberi, il percorso diventa meno faticoso e più divertente, ma sempre abbastanza impegnativo. L’ultimo tratto è su una bella placca non troppo inclinata. Il sentiero di ritorno segue sostanzialmente una mulattiera, che scende verso destra fino al paese.
Filippo Rosi
10/04/2019 alle 22:05La variante difficile è da prendere con le molle e serve tecnica e forza. Nel complesso una ferrata che rifarò