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Generale:
Il Monte Procinto è una formazione montuosa realmente singolare. Una torre squadrata di 150 m con pareti dritte e strapiombanti sui 4 lati. Da quasi un secolo è stata attrezzata una via che risale la formazione rocciosa e permette di raggiungere il boschetto sommitale in circa 40 minuti.
Località di partenza:
Il punto di partenza per l'itinerario è l'albergo Alto Mattana che si raggiunge su una stretta strada stretta ripida ma in buone condizioni. Per raggiungere il bar (non offre la possibilità di pernottarvi), si deve raggiungere la Garfagnana da Lucca seguendo la SS 12, poi prendere in direzione Diecimo prima, Pescaglia poi. Si attraversa il borgo di Pascoso e seguendo le indicazioni per "Albergo Alto Mattana" si svolta a sinistra su una stradina asfaltata.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Il sentiero CAI 5 parte dietro l'albergo e noi dovremo seguirlo a destra in salita verso nord. Si attraversa una conca (Collare di Mattana) e si inizia a discendere lungo la parete sud del Monte Nona. Da questa conca si intravede il panettone del Monte Procinto in direzione sud ovest. Si scende nel bosco fino a un bivio dove lasceremo il CAI 5 che scende verso il Rifugio Forte dei Marmi e noi prendiamo un'esile traccia a destra con indicazione per il Monte Procinto. Passiamo un ponticello di legno e ci troviamo nella stretta cengia che costeggia la base del Procinto. Raggiunta la base teniamo la sinistra e in pochi minuti dovremo avere l'accortezza di notare la deviazione che a destra conduce senza segnalazioni alle lapidi e quindi all'attacco della Ferrata Aristide Bruni (1h dal parcheggio),
Ferrata:
Si risale subito una scaletta attrezzata sia con cavo che catena. Successivamente saliamo una parete in cui sono intagliati artificialmente diversi gradini che salgono in spiccata esposizione. Man mano si sale si incontrano attrezzature metalliche che aiutano l progressione. Attenzione alla corda e alla catena non perfettamente tese che potrebbero avere l'effetto di sbilanciare.
A questo punto siamo su un comodo terrazzino prima di un passaggio in cui non è banale trovare appigli per i piedi. Si continua la salita sfruttando anche alcuni gradini artificiali, si percorre una cengia diagonale e con gli ultimi minuti di salita all'interno del bosco gradonato giungiamo alla cima (40' dall'attacco - 1h 40' dal parcheggio).
Discesa:
La discesa avviene per il medesimo itinerario percorso all'andata. E' necessario prestare la doverosa cura agli escursionisti che procedono in salita. Giunti alla base del Monte Procinto si rientra a ritrovo fino a incontrare il CAI 5 abbandonato all'andata. Lo si ripercorre in salita e dopo aver scavallato il Collare del Mattana si scende alla macchina (1h 20' dal termine della ferrata - 3h complessive).
Note:
La Ferrata del Procinto è una breve e corta escursione che è percorribile in gran parte dell'anno. Ha la caratteristica di dover essere percorsa sia in salita che in discesa e quindi va affrontata con prudenza potendoci essere escursionisti sopra e sotto di noi in entrambe le direzioni. Pur non presentando difficoltà tecniche di rilievo è caratterizzata da una forte esposizione e forse per questa caratteristica non adatta a neofiti.
La ferrata del Monte Procinto è la ferrata più antica d'Italia e risale al 1893, poi ristrutturata più volte in seguito (ultima revisione nel 2020). La via è intitolata ad Aristide Bruni che salì nel 1879 per primo assieme ad altri questo singolare monte. La salita fu la prima salita documentata sebbene si creda che il Procinto fosse già stato salito da boscaioli locali. La via di salita venne convertita in percorso attrezzato col supporto del CAI di Firenze di cui Bruni era membro.
Opportunità:
La Ferrata del Procinto viene spesso combinata con un'escursione alla vicina Ferrata Salvatori. In questo caso si allunga l'itinerario di almeno 3 ore e si procede come segue. Terminata la ferrata del Procinto sia in salita che in discesa, al momento dell'innesto sul CAI 5 invece di svoltare a sinistra si tiene la destra e fino a un bivio in cui il CAI 5 scende verso sinistra e noi teniamo dritto per proseguire sul CAI 121 che aggira in basso il Procinto. Il nostro obiettivo è raggiungere la Foce di Petrosciana e il sovrastante Monte Forato. Appena possibile prendere le indicazioni in salita per innestarsi sul CAI 109 alla Foce delle Porchette e da lì tenere la sinistra fino alla Foce di Petroscina (1h 30' dal termine della Ferrata del Procinto - 3 h dal parcheggio). A Questo punto dopo un pilastro roccioso si trova la targa della ferrata e si inizia a risalire la cresta della Ferrata Salvatori. Terminata la ferrata (40' h dall'attacco -3h 45' dal parcheggio) intraprendiamo la discesa a destra che prima ci riporta all'attacco della ferrata e poi seguendo il CAI 109 alla macchina (1h 30' dal termine della ferrata - 5h 15' dall'inizio).
Per le varie escursioni nelle Alpi Apuane suggeriamo di prendere visione dei vari sentieri nell'ottimo sito Webmapp che offre la possibilità di pianificare al meglio la propria escursione.
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seba.verdoni
22/04/2022 alle 11:47Bella ferrata, breve, semplice e più esposta nel tratto iniziale. Lo stato di manutenzione è ottimo, le catene che si vedono nella galleria immagini sono state completamente sostituite da cavo di acciaio come visibile nella foto.
Andrea Pelliccioni
11/04/2022 alle 22:24Mia prima ferrata,accompagnato da Elia, un esperto “apuanista”, che mi ha dato preziosi consigli e supporto. Mi è sembrata facile dal punto di vista fisico, abbastanza esposta. Penso sia utile per testare la propria reazione all’esposizione, gestire gli scambi e la discesa. Bello l’ambiente e l’avvicinamento, sono partito dall’alto Matanna. Al rientro è stata necessaria più attenzione per via della pioggia che ha reso il percorso ostico a causa del terreno argilloso che si attaccava alle scarpe ed è stata necessaria molta attenzione per restare in piedi. Comunque bellissima uscita, da consigliare come prima esperienza in ferrata, attrezzati e accompagnati, naturalmente.
pardini.engineering
28/06/2021 alle 12:32La mia prima ferrata in assoluto, non ricordo nemmeno quanti anni fa, credo tra il 2001 e il 2004.
Facile sotto tutti i punti di vista, consente di avvicinarsi a questa tipologia di sentieri al livello superiore al “turistico”.
Si ha una prima infarinatura di esposizione, e la gestione degli scambi tra chi sale e chi scende permette di fare pratica che risulterà utile su percorsi ben più difficili
Entony Dolciamore
07/09/2020 alle 01:24Bella ferrata per iniziare, tratto iniziale dalla scala molto esposto. Superato quello la Ferrata si fà molto più facile, tenendo sempre molta attenzione. Consigliata ?
m.passaretti
10/08/2020 alle 16:15Ferrata semplice ma da non sottovalutare, principalmente se effettuata tra le prime esperienze di ferrata, poiché risulta esposta nei primi tratti, dovendo salire per una scala verticale scavata nella roccia. Ottima per testare il proprio rapporto con l’esposizione al vuoto, vinta la paura risulta piuttosto semplice e breve, quindi anche l’impegno fisico è minimo.
tommy.76
24/04/2019 alle 01:53Bella vista mare dalla vetta…a parte la verticalità nessuna difficoltà
Filippo Rosi
24/03/2019 alle 08:07Bel giro nelle stupende Alpi Apuane. Abbinata dopo con la Ferrata Salvatori alla Pania Forata.