La recente e atletica Ferrata Pursteinwand si sviluppa lungo una ripida placconata rocciosa sul versante orientale della Valle Aurina. Si parte da Campo Tures e, dopo un breve avvicinamento, si affronta l'intensa via. Itinerario breve che tuttavia non deve essere sottovalutato richiedendo forza e tecnica. Salita che non raggiunge una vetta ma solo un punto panoramico sulla sottostante valle.
Il punto di partenza è il paese di Campo Tures in Valle Aurina raggiungibile da Brunico. Poco prima di giungere nel paese si vede una zona industriale con possibilità di parcheggio all'ultimo edificio. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
L'avvicinamento è molto rapido. Dal parcheggio si seguono i segni per la ferrata e la palestra di roccia verso la parete dove si sviluppa la via evidente dal parcheggio. Passiamo sotto la parete in piano prima di prendere a destra la deviazione segnalata da un cartello. Si raggiunge un cartello che indica la caduta sassi e a quel punto si deve tenere la destra seguendo la salita su pendio sassoso fino a incontrare il cartello con cui inizia la ferrata (15' dal parcheggio).
L'inizio della ferrata si sviluppa sotto una lunga placconata nerastra inclinata. Si risalgono i primi metri piuttosto verticali e generalmente umidi con l'aiuto di un paio di staffe per poi piegare verso sinistra alcuni metri prima di affrontare un difficile traverso obliquo verso destra. Noteremo subito una caratteristica che ci accompagnerà lungo la ferrata: la roccia è compatta e generalmente levigata obbligandoci, vista la mancanza di appigli naturali, a utilizzare abbondantemente il cavo. Saliamo quindi alcuni metri verticale con l'ausilio di alcune strette staffe. Proseguiamo in salita incontrando un balzo impegnativo con una pancia che richiederà di salire questo tratto strapiombante con buona forza di braccia e un certo spunto atletico. Proseguiamo in diagonale verso sinistra per poi percorrere un esposto e difficile traverso verso destra oltre il quale il cavo prosegue verticale per farci raggiungere un terrazzino panoramico con la possibilità sia di prendere fiato che di guardare la sottostante Valle Aurina.
La salita ora presenta un paio di strappi verticali e in diagonale coi quali si guadagna rapidamente ulteriore quota ed esposizione prima di affrontare un lungo traverso tuttavia meno impegnativo dei precedenti con abbondanza di staffe per i piedi lungo il piano inclinato. Bisogna tuttavia dire che il traverso resta impegnativo per la lunga distanza tra una staffa e l'altra. Completiamo il traverso e ci troviamo su un esposto spigolo con il cavo che cambia direzione di 90 gradi salendo verso destra in un tratto esposto che ci conduce vicino a uno dei punti più iconografici della via: un tavolo con due panche ancorati alla roccia che ci permetteranno di goderci una pausa in quota con i piedi quasi nel vuoto.
La ferrata sviluppa ora il suo ultimo verticale tratto. Partiamo su roccia levigata salendo un'impegnativa parete attrezzata con un buon numero di staffe. Terminato il tratto verticale procediamo per un breve ma impegnativo traverso obliquo verso destra per poi affrontare un tratto strapiombante decisamente atletico in prossimità di un nuovo spigolo. Passiamo sotto un tetto roccioso con un nuovo passaggio fisico sotto una prima scala metallica che richiederà un certo slancio per essere superato. Il cavo quindi piega a sinistra sotto un evidente tetto roccioso. Siamo ora in forte esposizione e dobbiamo risalire un nuovo tratto verticale e un successivo traverso a destra dove alcune provvidenziali staffe ci sostengono visto il calare fisiologico delle energie dopo gli ultimi sforzi. Raggiungiamo un ulteriore balzo strapiombante che però viene risalito con una nuova scala metallica nella sua prima parte. L'uscita del passaggio rimane tuttavia molto impegnativo e richiede buona tecnica di arrampicata o una certa trazione sul cavo per rimontare lo spanciamento della roccia. Siamo ora agli ultimi metri che presentano un traverso verso destra privo di appigli oltre il quale gli ultimi passaggi verticali e terminiamo la difficile Ferrata Pursterinwand (1h 30' dall'attacco - 1h 45' totali).
Terminata la ferrata seguiamo l'evidente traccia nel bosco che ci conduce in breve su una stradina. Teniamo la destra in discesa fino a seguire le indicazioni (cartello 27A) che ci conduce in discesa a Campo Tures dove su strada asfaltata torniamo verso sud al punto dove abbiamo parcheggiato (30' dal termine della ferrata - 2h 15' totali).
La Ferrata Pursteinwand è una ferrata atletica che in molti aspetti è da considerarsi anomala nel panorama delle ferrate che si trovano in Trentino e Sud Tirolo. Non raggiunge una vetta ma risale una parete impegnativa andando volutamente alla ricerca di difficoltà tecniche e passaggi atletici. La roccia risulta spesso levigata richiedendo una certa trazione nella salita. Rispetto alla maggioranza delle ferrate che incontriamo nelle valli dolomitiche fa abbondante uso di attrezzature metalliche richiamando le ferrate presenti in Francia e nelle Alpi Occidentali.
L'attrezzatura è recente e in ottimo stato cosa sicuramente importante per il tipo di salita che si affronta. La ferrata è varia e ricca di passaggi difficili. Affrontiamo infatti una buona serie di traversi orizzontale e obliqui che, sommati ad alcuni passaggi strapiombanti, metteranno sicuramente alla prova anche i ferratisti esperti. Può essere utile avere con se una fettuccia o un rinvio per sostare nei tratti più impegnativi.
Itinerario breve che impegna mezza giornata ed è ideale in quelle giornate di tempo incerto dove una lunga escursione è sconsigliata.
Per i tratti molto difficili di questa via ferrata, può essere utile leggere l'articolo che abbiamo preparato su "Come sostare lungo una Via Ferrata".
La Ferrata Pursteinwand si sviluppa in Val Aurina e più a nord è possibile percorrere il lungo e impegnativo itinerario della Ferrata del Ghiacciaio Camino al Sasso Nero in ambiente di alta montagna. Se si volessero percorrere altri itinerari attrezzati dovremo dirigerci a sud ad esempio raggiungendo la Ferrata di Valdaora o la Ferrata al Sasso delle Nove oppure procedendo in direzione delle Alpi di Sesto per la Ferrata dei Costoni di Croda Rossa.
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Michele Grisafi
12/08/2020 alle 23:40Ferrata per il 90% arrampicabile (senza usare cavo o sostegni artificiali) che, tuttavia, è più facile di quanto previsto. Personalmente l’ho finita in 50 minuti senza alcuna difficoltà e non mi classifico di certo un ferrista esperto. Mi è comunque piaciuta perchè varia, esposta e abbastanza verticale.
Da notare che la ferrata è ufficialmente chiusa per “pericolo caduta massi” ma l’ho percorsa senza problemi.
Filippo Rosi
08/07/2019 alle 16:12Ferrata tosta, atletica. Ferrata non “di montagna” ma di allenamento. Adatta a migliorare la forza e la capacità di salire. Singolare la panchina. A me è piaciuta, ma non andrei in zona per fare solo questa via.