Generale:
La Ferrata della Rocca Bianca o Ferrata di Caprie è una ferrata intensa, fisica e piacevole che si sviluppa su un risalto roccioso - la Rocca di Caprie - che richiede buona forma fisica e concentrazione. Ci sono tratti esposti, traversi, pareti verticali e strapiombi da affrontare con il piglio giusto. Si passa anche un ponte delle scimmie di 25 metri adrenalinico e ballerino.
Aggiornamento Giugno 2018: La ferrata risulta inagibile a causa di un incendio nell'inverno passato che ha danneggiato gli infissi metallici presenti.
Località di partenza:
Il punto di partenza dell'itinerario è il paese di Caprie in provincia di Torino. Si parcheggia la macchina in via Colomba da cui è già visibile la parete su cui si sviluppa la Ferrata di Rocca Bianca o Rocca di Caprie. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
In via Colomba è presente una bacheca con informazioni sulla ferrata. Si prende un sentiero sulla destra che ci condurrà all'attacco. Al primo bivio tenere la destra (segnalato) e proseguire in breve fino al cartello di inizio ferrata (15' dal parcheggio).
Ferrata:
Si attacca subito un sasso ancora dentro il bosco e poi alcune facili roccette. Usciti dal bosco si inizia un tratto ripido con due/ tre tiri abbastanza impegnativi vista la roccia non perfettamente appigliata. Si risale uno spigolo non marcato spigolo stando sul lato sinistro. Piano piano si allarga e diventa un traverso con alcune staffe per i piedi, poi nuovamente verticale su una parete con un leggero strapiombo. Si sale sopra un masso in forte esposizione e si termina il primo tratto (20' dall'attacco) con la possibilità di una via di fuga segnalata.
Si prosegue nel bosco fino all'inizio del secondo tratto seguendo i bollini rossi e il cartello Placca delle Malizie. Si riparte in verticale su una placca abbastanza liscia in cui le staffe aiutano la progressione fino a scavalcare una sporgenza. Si continua a salire alternando tratti verticali a tratti diagonali e cenge. In questo tratto è evidente l'esposizione crescente. Si giunge a un punto orizzontale in cui è suggerito prendere fiato e godersi il panorama. Si affronta ora il ponte sospeso (circa 25 metri) che si può aggirare. Si riparte su un tratto strapiombante con un pezzo impegnativo in cui il cavo ci passa in mezzo durante un pezzo difficile. Questo tratto strapiombante (passaggio chiave) richiede due moschettonate in posizione scomoda e un rinvio può essere decisamente utile. Si prosegue la salita su una parete verticale, esposta fino a un traverso impegnativo da fare in aderenza prima di proseguire in diagonale aggirando la parete fino a giungere in cima. Ora su placche inclinate fino a un balzo roccioso facilmente arrampicabile. Si prosegue lungo alcuni balzi rocciosi fino a un'ultima parete attrezzata in cui il leggero strapiombo e la fatica accumulata non devono far calare la concentrazione. Si giunge quindi in vetta al termine di questa bella, impegnativa e varia ferrata (2h dall'attacco - 2h 15' totali).
Discesa:
Scendere per il sentiero sulla destra indicato "Campambiardo" e successivamente seguire Caprie lungo il bosco e quindi al parcheggio (30' dal termine della ferrata - 2h 45' totali).
Note:
La ferrata pur non essendo catalogabile come difficile risulta varie e in più tratti fisica. Ci sono molti punti in cui si sale verticalmente e alcuni in cui il leggero strapiombo e l'esposizione aumentano il grado di difficoltà. D'altro canto è un itinerario molto piacevole, vario, che appaga a pieno chi lo percorre.
Opportunità:
Nei pressi della Ferrata di Rocca Bianca (anche conosciuta come Ferrata di Caprie), ci sono la Ferrata della Ruceia e la Ferrata Carlo Giorda. Tra le altre vie ferrate della Val di Susa si incontrano molte ferrata, tra cui la Ferrata Gorge della Dora, la Ferrata dell'Orrido di Chianocco, la Ferrata dell'orrido di Foresto.
Salendo invece verso il crinale alpino lungo la Val di Susa incontriamo a Bardonecchia la Ferrata del Rouas, mentre a Claviere la Ferrata di Rocca Clarì, la Ferrata del Bunker o dei Militari, la Ferrata della Batteria Bassa e la lunga Ferrata allo Chaberton.
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sefranzo
26/07/2020 alle 17:05Fatta oggi 26 7 2020. La ferrata è ufficialmente chiusa, come sapete, per ordinanza comunale a seguito dell’incendio del 2017. Ho deciso di farla lo stesso, fidandomi del parere di alcuni locali che sostenevano, direi a ragione, che la ferrata è fattibile. Infatti il cavo, anche se in alcuni tratti è un po’ “brunito” dal fuoco, è in buone condizioni e “tiene”. Per la verità in alcuni tratti è tesissimo, in altri lasco. Le cambre e i chiodi sono perfetti, tranne un morsetto che non ha più uno dei due dadi. Tuttavia pensare di salire senza l’uso del cavo è impossibile, in alcuni tratti bisogna fidarsi e attaccarsi. Una difficoltà che ho riscontrato è stato trovare il percorso tra il primo ed il secondo tratto di ferrata, perché il bosco ha nascosto il sentiero. Ho ritrovato il percorso grazie alla traccia scaricata. La ferrata è impegnativa, sia fisicamente, sia tecnicamente, ma garantisce soddisfazione. È auspicabile che il comune si decida a rimetterla in funzione.
villain76
31/10/2019 alle 12:41Abbiamo fatto la ferrata a fine ottobre. Confermo che il cavo è ancora danneggiato e non è stato sistemato. Il percorso è fattibile facendo, ovviamente, molta attenzione e facendo poco affidamento sul cavo. I ferri sembravano tutti a posto tranne uno che ballava un po’. Il ponte tibetano era in ottime condizioni, c’è solo un albero che, a seguito dell’incendio, è appoggiato sul cavo superiore nella parte finale. Di sicuro risulta più impegnativa non potendo utilizzare molto il cavo in alcuni passaggi.
andrioliste
02/08/2019 alle 11:50Ora è nuovamente percorribile
Filippo Rosi
16/04/2019 alle 10:42L’ho fatta prima del famoso incendio che ne ha poi causato la chiusura. La via è carina, mai difficile e a tratti esposta ma piacevole. La rifarò appena la aprono.