La Ferrata Roda di Vael è una piacevole ferrata che permette di salire all'imponente vetta dell'omonima vetta con un itinerario di media difficoltà. La salita dal Passo del Vajolon è facile mentre la discesa a Torre Finestra è di maggiore difficoltà in singoli passaggi. L'itinerario può essere abbinato alla Ferrata Masarè che continua la cresta e permette di completare un appagante giro ad anello nel Gruppo del Catinaccio.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Paolina (2125 m) raggiungibile tramite la Funivia Paolina dall'abitato di Carezza vicino il Passo di Costalunga in provincia di Bolzano. Raggiunto Carezza si può parcheggiare nell'ampio parcheggio disponibile nei pressi degli impianti di risalita.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal Rifugio Paolina proseguiremo in direzione nord verso sinistra dall'uscita della stazione a monte della funivia seguendo il CAI 552 che in leggera salita ci guida verso l'imponente bastionata della parete ovest della Roda di Vael. Proseguiamo in salita seguendo le indicazioni per il CAI 549 e il Passo del Vajolon. Proseguiamo in salita - prestando attenzione ad eventuali tracce di neve presenti anche in stagione inoltrata - raggiungendo un primo tratto attrezzato con fune e scaletta. Proseguendo lungo la traccia detritica raggiungiamo il Passo del Vajolon (2565 m - 1h dal Rifugio Paolina).
E' possibile anche intraprendere l'itinerario dalla Val di Fassa. In questo casi si potrebbe partire da Vigo (indicazioni qui), salendo con funivia al Rifugio Ciampedie e tramite sentiero CAI 541 prima e 551 poi raggiungere il Passo Vaiolon (2h dalla stazione a monte della funivia Vigo-Catinaccio).
Dal passo risaliremo in linea dritta e logica il filo di cresta dello spigolo della Roda di Vael seguendo le attrezzature metalliche presenti. La salita non presenta particolari difficoltà e alterna tratti attrezzati di livello medio-facile a tratti non attrezzati di roccette. Voltandoci avremo una bellissima visuale sulla valle detritica dietro il Catinaccio. Proseguiamo in salita su tratti facili di sentiero di cresta attrezzato e alcuni facili balzi rocciosi. Saliamo gli ultimi metri e siamo in vetta alla Roda di Vael (2806 m) con la caratteristica croce metallica (45' dal Passo del Vajolon - 1h 45' totali).
A questo punto scendiamo sul versante opposto della Roda di Vael seguendo l'ampio sentiero che nei tratti più ripidi è attrezzato. Percorriamo in discesa alcune roccette e una scala in direzione della Forcella della Rode dove - ignoriamo le funi che scendono ripide nel canalino - e proseguiamo l'escursione in quota. Raggiunta la forcella percorriamo il passaggio chiave della via. Dovremo risalire una parete verticale e molto esposta con pochi appigli naturali in diagonale verso sinistra. A questa difficoltà ambientale fa da contrappeso il buon numero di staffe presenti che sostengono nella progressione e ci portano a uscire al Pian del Diaol (2625 m - 1h 15' dall'attacco - 2h 15' totali).
Proseguiamo passando sotto la Torre Finestra caratterizzata dalla fessura con una croce al centro fino a raggiungere, dopo un tratto di sentiero senza difficoltà, un bivio:
In entrambe le opzioni scendiamo al Rifugio Roda da Vael (2283 m) dove termina la nostra escursione attrezzata.
Il rientro dal Rifugio Roda di Vael al Rifugio Paolina avviene per comodo sentiero a mezzacosta CAI 549 prima e 539 poi. Passeremo per il Monumento a Christomannos e raggiungeremo la stazione a monte della funivia (1h dal Rifugio Roda di Vael - se non percorsa la Ferrata Masarè 4h 15' totali - se percorsa la Ferrata Masarè 6h 15' totali).
Il punto di maggiore difficoltà è la parete diagonale da risalire a Pian del Diaol. Il punto è esposto e può creare qualche titubanza ai non esperti. Tuttavia non ci sono difficoltà tecniche rilevanti viste le ottime attrezzature.
Attenzione al materiale detritico che si può smuovere nel tratto di discesa.
Come anticipato nella relazione, la naturale prosecuzione della Ferrata alla Roda di Vael è la Ferrata Masarè. Se si decidesse di pernottare in quota in uno dei molti rifugi presenti nel Catinaccio, si potrebbe optare per percorrere la facile Ferrata Santner oppure dal Rifugio Gardeccia salire la Ferrata Bepo de Medil oppure il Sentiero Attrezzato delle Scalette. Proseguendo invece verso nord incontreremo inizialmente la Ferrata al Catinaccio d'Antermoia a Passo Principe. Scendendo verso il Lago d'Antermoia incontriamo la Ferrata Laurenzi mentre nella parte a nord del Gruppo si trova l'esposta Ferrata Maximilian.
In una giornata differente, ci si potrebbe spostare verso il Passo di San Pellegrino per percorrere due vie: la Ferrata Bruno Federspiel e la Ferrata Bepi Zac.
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albos79
12/08/2019 alle 15:22Percorso lungo in avvicinamento, ferrata ben coordinata ma semplice e breve
dario
08/08/2019 alle 07:48La mia prima ferrata, panorama stupendo
Avvicinamento ben ripido nell’ultimo tratto
tommy.76
24/04/2019 alle 14:50Ferrata molto semplice in un ambiente maestoso e paesaggisticamente fantastico…bellissimo giro se si unisce con la ferrata Masarè….
marcomelioli
15/03/2019 alle 01:12La ferrata è praticamente un sentiero attrezzato, esclusa l’ultima parte. La si percorre tutta senza l’utilizzo del cavo, immersi nella magnificenza del paesaggio che la circonda. Non presenta difficoltà, se non il caldo e il sole d’estate che insieme all’altitudine rendono l’escursione faticosa. L’ultimo tratto è esposto è più atletico, ma ben staffato per i piedi e con un po’ di forza sul cavo lo si supera agevolmente. Ho avuto il piacere di incontrare Messner lungo il percorso. Alla fine è consigliabile concatenare la ferrata masare, insieme offrono un itinerario fantastico.
Scott Ribes
21/12/2018 alle 11:01Ferrata stupenda.
Percorsa ad inizio giugno 2018 con ancora parecchio nevai.
Avvicinamento ripido ma breve e percorribile in circa 45 minuti dall’arrivo della funivia.
Livello di difficoltà adatto ai neofiti in quanto non ci sono passaggi strapiombanti o complicati.
Ferrata resa speciale dall’incontro con sua altezza Messner che la percorreva in discesa.
Alla fine della Roda di Vael, ho percorso anche la Masarè.