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Relazione della Ferrata Sass Brusai al Monte Boccaor nel Massiccio del Grappa. La ferrata risulta arrampicabile con un paio di passaggi impegnativi posti all'inizio e alla fine dell'itinerario. Giunti in cima si può proseguire per il Sacrario del Grappa ed eventualmente percorrere in discesa la vicina ferrata Guzzella. Itinerario a bassa quota percorribile per lunghi tratti dell'anno. Attenzione ai mesi caldi a causa dell'esposizione a sud.
Il punto di partenza dell'itinerario è la Val San Liberale presso l'omonimo ristorante, raggiungibile da Crespano del Grappa in provincia di Treviso. Guidando lungo la Strada Provinciale 26 che collega Romano d'Ezzelino con la valle del Piave, quando si raggiunge Crespano del Grappa si seguono le indicazioni verso nord per la Val San Liberale. Si segue tutta la strada asfaltata fino all'ampio parcheggio nei pressi del ristorante. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal parcheggio (600 m) saliamo seguendo una stradina asfaltata fino a un primo bivio dove sono presenti le indicazioni a sinistra per la Ferrata Guzzella mentre a destra si sale in direzione della Ferrata Sass Brusai. Proseguiamo dritti sull'asfaltata fino a quando questa diventa una sterrata che prosegue in salita. Raggiungiamo un bivio segnalato (710 m - 30' dal parcheggio) dove teniamo la destra salendo sul CAI 153 in direzione della Ferrata Sass Brusai. Proseguiamo ora nel bosco per ripido sentiero seguendo i bolli rossi fino a un bivio segnalato dove seguiamo a sinistra le indicazioni per l'attacco della ferrata. Il sentiero è ora molto ripido e ci porta a raggiungere l'attacco della Ferrata Sass Brusai (1160 m - 1h 15' dal parcheggio).
Dal piccolo balconcino dove è possibile indossare l'imbraco si salgono alcune roccette a sinistra della targa e si inizia la prima sezione della via. Siamo sotto una parete di una quindicina di metri che nei metri superiori prende la forma di un camino. La salita è molto piacevole, la roccia frastagliata e ricca di ampi appoggi per mani e piedi così da riuscire a risalire questo primo esposto tratto piuttosto agevolmente. Usciamo dal camino, saliamo un paio di balzi su fondo misto roccia erba (attenzione se umida), breve cengia a sinistra e iniziamo un tratto di collegamento su sentiero.
Raggiungiamo quindi il secondo tratto attrezzato. Saliamo lungo una cresta fatta di ampi blocchi rocciosi e noi, stando inizialmente sul lato sinistro la risaliamo. Proseguiamo lungo questa crestina seguendo i bolli rossi e la fune d'acciaio. La costola rocciosa è attorniata inizialmente da alberi risultando molto basso il senso di esposizione. Terminano momentaneamente le attrezzature, proseguiamo su un sentiero erboso verso il terzo tratto della via, intervallato da un paio di facili balzi attrezzati.
La terza sezione attrezzata si sviluppa lungo una costola rocciosa. La parte bassa è ben gradonata e arrampicabile. Maggiori difficoltà tecniche sono presenti nella parte alta dove la roccia forma una fessura e un paio di sporgenze obbligano a procedere in spaccata lungo il versante opposto rispetto alla fune. Proseguiamo raggiungendo una paretina ben appigliata da risalire e quindi una placca. Da questo punto si apre la visuale sul Monte Grappa e sulla Val San Liberale dietro di noi. Proseguiamo in un tratto di collegamento raggiungendo un passaggio interessante. Saliamo alcuni metri e ci addentriamo in un camino. Il camino è ben appigliato ma serve procedere in spaccata per mantenere l'equilibrio e procedere nel tratto alto.
Proseguiamo sul sentiero incontrando alcuni risalti rocciosi di modesta difficoltà da risalire e discendere, cenge erbose attrezzate e facili balzi. Questa parte del percorso è piacevole e di contenuta difficoltà e ci conduce a una forcellina, "Sella del Candidato" (1345 m - 45' dall'attacco) , che attraversiamo in mezzo alla vegetazione.
Passata la Sella del Candidato incontriamo due passaggi impegnativi e verticali. Saliamo una prima parete piuttosto levigata dove si potranno utilizzare gli appigli presenti ma le difficoltà presenti potrebbero costringere a una certa trazione del cavo. Terminiamo questo primo passaggio impegnativo. Percorriamo un tratto di collegamento e ci spostiamo verso una nuova paretina levigata piuttosto esposta. Il passaggio si sviluppa vicino alla cresta. Il passaggio è breve e cercando gli appigli si risale senza eccessivo sforzo. Ci spostiamo sulla cresta che conserva la sua esposizione ma i passaggi diventano meno impegnativi.
Seguiamo il sentiero di collegamento e raggiungiamo uno sperone roccioso che risaliamo sul suo lato destro. Incontriamo una staffa metallica - cosa inusuale in questa via - che aiuta dove mancano gli appigli. Saliamo e piegando verso destra aggiriamo uno spigolo. Dritto a noi una lunga costola rocciosa che risaliremo. Sempre con fune metallica di protezione affrontiamo una serie di gradoni rocciosi e quindi una placchetta di 6 metri. Proseguiamo su un tratto di sentiero attrezzato (attenzione come sempre al fondo) che ci porta prima a un balzo poi a un canalino. Usciamo dal canalino e proseguiamo incontrando nuovi facili balzi rocciosi.
Siamo ora in un lungo tratto di collegamento su sentiero dove ignoriamo la deviazione per il sentiero CAI 152 (1455 m - 1h 15' dall'attacco) per Pian della Bala e Cima Grappa. Seguiamo la traccia e i bolli rossi salendo anche alcune facili roccette che ci conducono al ponte sospeso. Saliamo il gendarme dove è posizionato il ponte su placca piuttosto liscia e lo aggiriamo a destra. Percorriamo il ponte su solide assi di legno e ci portiamo sul versante opposto dove in breve notiamo una via di fuga a sinistra per raggiungere la strada che passa sotto il ponte. Noi proseguiamo verso destra per il proseguo della via.
Lasciamo il ponte e iniziamo a salire alcune roccette fino a raggiungere un nuovo tratto esposto e più impegnativo della media dei passaggi della via. Siamo sotto un gendarme roccioso da risalire su parete dove non sono eccessivi gli appigli. Proseguiamo lungo la via, lasciandoci alle spalle il ponte e raggiungendo una spaccatura della roccia che attraversiamo in spaccata proseguendo lungo la cresta. Questo tratto è molto appoggiato e proseguiamo col cavo quasi come corrimano. Proseguiamo sul sentiero fino all'ultimo passaggio della via. Saliamo una parete di una decina di metri su roccia che presenta appigli per procedere arrampicando. Possibile evitare questa ultima parete seguendo la freccia rossa presso il libro di via che ci indica come aggirare l'ostacolo. Al termine della placca terminano le attrezzature come indicato anche da una targhetta con l'intera Val San Liberale dietro di essa. Seguiamo la traccia che, correndo parallela a una vecchia trincea, ci porta in vetta al Boccalor (1532 m - 1h 45' dall'attacco - 3h dal parcheggio).
Dalla vetta si seguono le indicazioni verso sinistra per Pian della Bala (1380 m) dove nuovamente a sinistra seguiamo il sentiero 151 che scende verso il bivio incontrando all'andata e quindi al parcheggio (1h 30' dal termine della ferrata - 4h 30' totali).
La Ferrata è attualmente in ottime condizioni con una fune tesa e solida lungo tutto il percorso. Ferrata che presenta i passaggi più impegnativi nella prima e ultima parete della via e risulta molto arrampicabile lungo molti tratti. La bassa altitudine e l'esposizione a sud la rendono proibitiva nei mesi più caldi dell'anno. Avvicinamento faticoso e rientro non breve da tenere in considerazione. Attenzione ai tratti non protetti dove c'è fondo di erba che tende a essere scivolosa.
Gli escursionisti esperti potrebbero abbinare in un itinerario ad anello sicuramente più impegnativo e appagante la Ferrata Sass Brusai con la vicina Guzzella, Preferibile percorrere la Ferrata Guzzella in discesa per evitare i molti tratti non protetti della Sass Brusai piuttosto scivolosi. Attenzione nella Guzzella ai passaggi impegnativi dell'ultimo tratto per chi sale, primi per chi scende. Nelle vicinanze del Monte Grappa incontriamo altre due ferrate molto diverse tra loro: l'atletica e breve Ferrata Santa Felicità e il più lungo e tecnicamente facile Sentiero Attrezzato degli Eroi. Spostandoci invece nella Val d'Astico si può percorrere la recente Ferrata Anelli delle Anguane.
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matteo
08/05/2022 alle 10:34Avvicinamento da non sottovalutare. Ferrata tutta molto arrampicabile. Molto piacevole.
oscar.morin1977
21/10/2021 alle 08:14Percorsa a metà Ottobre,mi è piaciuta molto seppur semplice,ma in gran parte arrampicabile.
Sconsigliata a chi è alle prime armi,consigliata a chi vuole percorrere una bella,semplice,arrampicabile via ferrata per salire sul Grappa.
johnoverhill
24/05/2021 alle 08:09Ferrata fatta con il gruppo Pro Mountain in un giorno nebbioso e uggioso. In veneto Sass Brusai significa Sassi Bruciati il che vuole dire che d’estate fa un caldo pazzesco e ci si cucina letteralmente. La ferrata è bella, senza scalini e scalette e molto arrampicabile. Fisicamente impegnativa, necessita circa un’ora e mezza per l’attacco. A volte atletica , richiede forza di braccia. Suggestiva e panoramica. Non ho trovato nessun punto impossibile ma richiede attenzione costante in quanto sempre esposta e a volte non protetta.
Marco Cassolato
13/05/2021 alle 21:04Ferrata che merita! La difficoltà principale, sta nell’avvicinamento. La sconsiglio di farla in estate, per via del caldo e soprattutto per le zecche ( ce ne sono un’infinità)
Andrea Lupini
14/11/2020 alle 18:59Ferrata Sass Brusai. Francamente sottovalutata. Moderatamente difficile ma con 2 muri iniziale e finale di categoria superiore e che hanno creato non pochi problemi anche vista la fatica post avvicinamento, davvero ripido e selettivo. Bellissimo il panorama, personalmente ho apprezzato molto che la ferrata fosse davvero poco “aiutata” da staffe che molto spesso si trovano in soprannumero.
Voto 7.
Sebastiano Verde
12/11/2020 alle 13:58Percorsa il 7/11/2020 con splendida giornata di sole.
Vista l’esposizione a sud, che ci ha fatto quasi patire il caldo in pieno novembre, ci sentiremmo di sconsigliarla durante i mesi estivi.
Per il resto, Sass Brusai è una ferrata varia e divertente, arrampicabile nella sua quasi totalità e ottimamente attrezzata. Consigliata a tutti, previa una minima esperienza di vie ferrate e una buona preparazione fisica. Unica nota negativa, l’avvicinamento è davvero lungo e faticoso.
Per il rientro, abbiamo seguito il sentiero delle trincee (CAI 152) fino ad incontrare la strada asfaltata, da cui si prosegue sul ben segnalato CAI 151, che riporta al punto di partenza presso il parcheggio di San Liberale.
Memorabile la coppia di camosci che ci ha accompagnati per buona parte della discesa attraverso i boschi!
tommy.76
24/04/2019 alle 15:03La parte più faticosa è sicuramente raggiungere l’attacco….la ferrata è alternata tra belle pareti verticali molto arrampicabili e tratti senza cavo dove si cammina…il livello di difficoltà aumenta se si decide di fare il ponte e l’ultima parete…poco prima del ponte c’è una via d’uscita…bello il paesaggio sulla vallata